UNA NUOVA ODISSEA...

DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES

Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.

Angelo Gaccione
LIBER

L'illustrazione di Adamo Calabrese

L'illustrazione di Adamo Calabrese

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
(foto di Fabiano Braccini)

Buon compleanno Odissea

Buon compleanno Odissea
1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)


"Fiorenza Casanova" per "Odissea" (Ottobre 2014)

sabato 30 giugno 2018


ALLI BENIGNI LETTORI
Segnaliamo ai nostri lettori non solo i nuovi articoli di prima pagina, ma anche il bel ricordo di Gabriele Scaramuzza nella rubrica “Litterae”, dedicato al decennale della scomparsa del filosofo e artista Dino Formaggio.


Neocolonialismo e «crisi dei migranti»
di Manlio Dinucci

Opera di Enzo Apicella

Dagli Stati Uniti all’Europa, la «crisi dei migranti» suscita accese polemiche interne e internazionali sulle politiche da adottare riguardo ai flussi migratori. Ovunque però essi vengono rappresentati secondo un cliché che capovolge la realtà: quello dei «paesi ricchi» costretti a subire la crescente pressione migratoria dai «paesi poveri».
Si nasconde la causa di fondo: il sistema economico che nel mondo permette a una ristretta minoranza di accumulare ricchezza a spese della crescente maggioranza, impoverendola e provocando così l’emigrazione forzata. Riguardo ai flussi migratori verso gli Stati uniti, è emblematico il caso del Messico. La sua produzione agricola è crollata quando, con il Nafta (l’accordo nordamericano di «libero» commercio), Usa e Canada hanno inondato il mercato messicano con prodotti agricoli a basso prezzo grazie alle proprie sovvenzioni statali. Milioni di contadini sono rimasti senza lavoro, ingrossando il bacino di manodopera reclutata nelle maquiladoras: migliaia di stabilimenti industriali lungo la linea di confine in territorio messicano, posseduti o controllati per lo più da società statunitensi, nei quali i salari sono molto bassi e i diritti sindacali inesistenti. In un paese in cui circa la metà della popolazione vive in povertà, è aumentata la massa di coloro che cercano di entrare negli Stati Uniti. Da qui il Muro lungo il confine col Messico, iniziato dal presidente democratico Clinton quando nel 1994 è entrato in vigore il Nafta, proseguito dal repubblicano Bush, rafforzato dal democratico Obama, lo stesso che il repubblicano Trump vorrebbe ora completare su tutti i 3000 km di confine. Riguardo ai flussi migratori verso l’Europa, è emblematico il caso dell’Africa. Essa è ricchissima di materie prime: oro, platino, diamanti, uranio, coltan, rame, petrolio, gas naturale, legname pregiato, cacao, caffè e molte altre. Queste risorse, sfruttate dal vecchio colonialismo europeo con metodi di tipo schiavistico, vengono oggi sfruttate dal neocolonialismo europeo facendo leva su élite africane al potere, manodopera locale a basso costo e controllo dei mercati interni e internazionali.
Oltre cento compagnie quotate alla Borsa di Londra, britanniche e altre, sfruttano in 37 paesi dell’Africa subsahariana risorse minerarie del valore di oltre 1000 miliardi di dollari.
La Francia controlla il sistema monetario di 14 ex colonie africane attraverso il Franco CFA (in origine acronimo di «Colonie Francesi d’Africa», riciclato in «Comunità Finanziaria Africana»): per mantenere la parità con l’euro, i 14 paesi africani devono versare al Tesoro francese metà delle loro riserve valutarie. Lo Stato libico, che voleva creare una moneta africana autonoma, è stato demolito con la guerra nel 2011.
In Costa d’Avorio (area CFA), società francesi controllano il grosso della commercializzazione del cacao, di cui il paese è primo produttore mondiale: ai piccoli coltivatori resta appena il 5% del valore del prodotto finale, tanto che la maggior parte vive in povertà. Questi sono solo alcuni esempi dello sfruttamento neocoloniale del continente. L’Africa, presentata come dipendente dall’aiuto estero, fornisce all’estero un pagamento netto annuo di circa 58 miliardi di dollari. Le conseguenze sociali sono devastanti. Nell’Africa subsahariana, la cui popolazione supera il miliardo ed è composta per il 60% da bambini e giovani di età compresa tra 0 e 24 anni, circa i due terzi degli abitanti vivono in povertà e, tra questi, circa il 40%, cioè 400 milioni, in condizioni di povertà estrema.
La «crisi dei migranti» è in realtà la crisi di un sistema economico e sociale insostenibile.

Festa del sole dei neofascisti di Lealtà e Azione
ad Abbiategrasso
di Roberto Cenati*

Il Palazzo Pretorio di Abbiategrasso

Nel Comune di Abbiategrasso si svolgerà il prossimo 6 e 7 luglio la Festa del sole, organizzata dal movimento neofascista e antisemita Lealtà e Azione che si ispira al generale nazista delle Waffen SS Leon Degrelle e a Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di ferro rumena, movimento ultranazionalista e antisemita, protagonista di spaventosi pogrom antiebraici negli anni trenta e quaranta. All'iniziativa, che si svolgerà in uno spazio pubblico, parteciperanno due assessori della Giunta regionale lombarda, esponenti di primo piano di Forza Italia, di Fratelli d'Italia e numerosi parlamentari della Lega. Stiamo assistendo in Lombardia, al preoccupante progetto di stabilire tutte le interlocuzioni possibili dell'estrema destra, soprattutto con la Lega guidata da Salvini.
D'altra parte non è una novità quella costituita dal collegamento di realtà neofasciste con la Lega.
Lealtà e Azione ha scelto di appoggiare candidati della Lega o candidare propri militanti nel partito di Salvini, alle elezioni del 4 marzo scorso. Lo scenario che si profila per la nostra Regione e a livello nazionale, dove la Lega ha un ruolo determinante nel governo, è davvero preoccupante e inquietante. Oggi più che mai la bussola e il faro della nostra democrazia deve essere la Costituzione repubblicana di cui quest'anno ricorre il settantesimo anniversario dell'entrata in vigore. Non è più tollerabile che a 73 anni dalla Liberazione dal nazifascismo si ripetano nel nostro Paese e nei Comuni della città metropolitana, manifestazioni e iniziative neofasciste che offendono la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi e che si contrappongono ai principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Quanto in programma nel Comune di Abbiategrasso suscita in tutti noi allarme e profonda preoccupazione.
Rivolgiamo un pressante appello al Sindaco di Abbiategrasso perché revochi la concessione dello spazio pubblico al movimento neofascista Lealtà e Azione.
[*Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano]


Il pensiero del giorno


Le persone che dedicano il loro tempo e professionalità vanno retribuite. La recensione, il saggio o l’intervista di uno scrittore, di un intellettuale prevedono ore di lavoro, di ricerca e di impegno intellettivo. Le richieste sono innumerevoli e piene di pretese, non considerando che ci sono spese vive (auto, tecnologie e abbigliamento per presentazioni in pubblico) e il dovuto riconoscimento morale. Diversamente diventa uso, se non abuso. Gli amici spesso beneficiano di servigi culturali per la loro valorizzazione e visibilità, ma non sempre dimostrano la minima gratitudine. Il compenso economico inoltre è una forma di riconoscimento del valore dell’altro, che spende tempo ed impegno per una persona desiderosa di emergere artisticamente, indipendentemente dal linguaggio espressivo utilizzato, rendendo visibile e divulgando la propria opera personale.    
[Laura Margherita Volante]
Aforismi  
di Laura Margherita Volante


1. La visione rosa dell’ottimista  per l’inquinamento dei valori,
è diventata rosa cenere.

2. “Se una donna è gentile ed educata, viene fraintesa”.

3. I sognatori sono coloro che soffrono e amano.

4. “Parlano, parlano, perché il rumore delle parole vuote distrae”

5. “Nella vita la fretta conduce al capolinea prima del tempo stabilito”.




LETTURA/12
Aforismi per un giorno solo
di Nicolino Longo


1. “In un vero matrimonio, ci si scambiano i cuori, prima degli anelli”.

2. “L’anello di congiunzione fra due innamorati, non è quello all’anulare,
ma quello stretto attorno ai loro cuori dall’amore”.

3. “Un cuore aperto all’amore, nessuna chiave può chiuderlo”.

4. “Le foglie son le mani con cui gli alberi salutano i propri rami
in autunno”.

5. “Gli evasori fiscali: la ‘tenia solium’ dell’Erario dello Stato”.

6. “Flash di certo turismo estivo:
città che si riversano in piccoli borghi,
facendoli diventare come rospi con nella pancia un bue”.

7.È buona norma, per ogni poeta, lasciare sempre aperta, dentro di sé,
 la porta della poesia, affinché le sue escano, e quelle degli altri entrino”.

8. “Ogni poesia deve essere, per la sua densità di contenuto,
un romanzo fattosi versi e, di conseguenza,
versi che valgono un romanzo”.

9. Chi adula, vuole”.

10. “Nelle opere edìli, gli errori, il terremoto li segnala,
l’uomo li corregge”.

11. “Sono tanti i problemi nella vita: e il maggiore è che è sempre più difficile
risolvere persino il minore”.

12. “Nella vita, tirare troppo la cinghia potrebbe portare, tutt’al più,
ad essere ischeletriti: ma tirare troppo la corda, a…
ritrovarsi, addirittura, cadaveri”.

13. “Le voragini capitoline: non sono che i ripetuti ‘crolli fisici’,
cui, ultimamente, va soggetta la Roma di sopra ogniqualvolta
la vecchia e pietosa antenata di sotto le apre il cuore
per farsene, sotterraneamente, elargire un abbraccio”.

14. “Lo stare soli, uccide; la compagnia, ammazza”.



























Israele contro gli aquiloni
di Patrizia Cecconi


Aquiloni con codina in fiamme e condom in uso alternativo sono il nuovo incubo di Israele. E come tutti gli incubi non basta la ragione a neutralizzarli. Né basta la forza. E di forza Israele ne sta usando veramente tanta. In realtà la usava anche prima della malefica e geniale idea prodotta dalla creatività gazawa, quella di appendere il micidiale straccetto agli aquiloni. Forse è per questo continuo  uso della forza che i gazawi, ormai abituati alla violenza, compresa quella del tutto gratuita oltre a quella comunque illegittima ai sensi del diritto internazionale, non ne tengono conto e vanno avanti, pur sapendo di lasciare una scia di sangue nel loro tentativo di ottenere i diritti sanciti dall’ONU. In primis il diritto al ritorno nelle loro terre e la rottura dell’assedio. L’ultima vittima di questa battaglia che sta sfiancando Israele risale a poche ore fa, un giovane colpito ieri nei pressi di Rafah e morto oggi per le gravi ferite contro le quali l’impegno dei medici è risultato inutile. Il suo nome era Abdel Fattah Abu Razoun ed è stato gravemente ferito, pur essendo disarmato, durante un’azione armata dell’esercito  israeliano  tesa a colpire chi prepara gli aquiloni.
Il vero problema è che gli aquiloni qui a Gaza, ma anche in altre zone asiatiche, basti pensare all’Afganistan, sono uno dei più diffusi passatempi e tutti li sanno preparare. Basta andare in spiaggia, o percorrere la Striscia da nord a sud lungo shara Bahran, cioè la via del mare, per vedere decine di aquiloni fatti volare generalmente da bambini i quali, vivendo in questa grande prigione da quando sono nati, affidano al vento il loro desiderio di libertà. Come può Israele pensare di vincere la sua battaglia contro gli aquiloni? O contro i condom che per sfida non vengono usati per il controllo delle nascite, ma come succedanei degli aquiloni? Vuole ripetere le gesta di Erode, peraltro inutili visto che Gesù, secondo il racconto, sfuggì ai suoi carnefici? Israele uccide più o meno ogni giorno, ma chi per caso, come chi scrive, si trova a vivere a Gaza city, nella zona del porto e dei grandi ristoranti, capisce a colpo d’occhio che la sua battaglia è inutile. Lo capisce semplicemente perché ogni giorno, senza sosta, ci sono chiassosissimi, festosissimi e numerosi matrimoni festeggiati in queste decine di ristoranti. Il matrimonio è una cosa seria qui e a sei anni dalla festa nuziale è abbastanza frequente contare 4 o 5 nuovi bambini. Anche loro impareranno a fare gli aquiloni. Israele seguiterà a ucciderne e a farne dei martiri. Ma la bomba demografica seguiterà ad essere l’incubo di sempre, quello per cui, si sussurra, l’esercito uccide i bambini e chi potenzialmente potrebbe moltiplicare il numero delle nascite data l’età fertile, oppure colpisce all’addome rendendo spesso sterili coloro che sopravvivono ai micidiali proiettili.
Abdel, l’ultimo martire, forse stava costruendo un aquilone, forse per la prossima marcia o forse per farci giocare un fratellino sulla spiaggia. Non ci è dato saperlo e comunque il risultato non cambia.
No, Israele sta perdendo la sua battaglia nonostante possa seguitare a uccidere impunemente e illegittimamente senza ancora aver perduto il titolo di paese democratico. È strano che Netanyahu e i suoi ministri, per quanto siano fascisti e invitino pubblicamente a uccidere i palestinesi al di fuori di ogni garanzia processuale, non abbiano ancora avuto dei buoni consiglieri in grado di far capire loro i principi basilari della psicologia dell’occupato e dell’assediato. Non per rispetto dei palestinesi, per carità!  ma almeno per utilitarismo.  Israele sta perdendo e si sta perdendo e un giorno, forse, i nuovi israeliani si vergogneranno di questo cupo passato, come oggi se ne vergognano i tedeschi e gli italiani nonostante gli attuali rigurgiti di una malattia non del tutto estinta. Abdel è morto assassinato, questo è nostro dovere dirlo, e Israele la sua battaglia contro gli aquiloni non potrà vincerla così. Intanto i gazawi si preparano al nuovo appuntamento con la grande marcia del ritorno. Gli aquiloni noi li abbiamo visti costruire in loco e in pochi minuti; possibile che l’IOF (Israel Occupation Forces) non lo sappia?
Israele dovrebbe fermare il vento per vincere la sua battaglia, oppure dovrebbe rispettare la legalità internazionale e gli aquiloni tornerebbero a volare in spiaggia colorando semplicemente il cielo.


IL VIAGGIO DEL RE
di Max Luciani

Le dita scorrono inesorabilmente sui tasti, occorre ultimare i preparativi per il viaggio.
Ancora qualche modifica qua e là e poi tutto sarà pronto per l'avventura più emozionante della mia vita. Mi fido di te, so che sarai in grado di guidarmi lungo sentieri inesplorati e non sento il bisogno di avere troppi punti di riferimento. Non so ancora quale sarà il percorso ma l'importante ora è partire. Il grande momento è arrivato, inserisci la chiave, si parte.
Tutto è nuovo qui, strade con un numero incredibile di corsie, il traffico è ordinato e mi sento proprio a mio agio. Chi guida è esperto, siamo in fuga da un po' ma non si notano cenni di stanchezza, sono certo di essere in buone mani.
Ora siamo in coda e riesco a scorgere in lontananza una foresta, l'accostamento cromatico vivace mi attrae incredibilmente verso quel luogo. Acceleriamo. Presto mi ritrovo avvolto da un alone di mistero, l'aria è pervasa da un sapore dolce e tutto intorno a me sembra sorridere.
La surreale atmosfera giocosa ed il suono dei corni che proviene dall'ignoto mi trattiene qui come le sirene di Ulisse ma siamo solo a metà del cammino e tra poco sarà ora di andare.
Non appena ci mettiamo in movimento, il mondo in cui mi trovavo fino ad un istante fa scompare.
Possibile sia stato uno scherzo ben orchestrato?
Ci muoviamo adagio verso nuovi orizzonti, il traffico è moderato ma c'è un'incredibile armonia che aiuta a districarsi tra queste strade così frequentate. Un inebriante senso di fratellanza. Sarò forse ubriaco? Tutto a un tratto l'estrema vicinanza dei miei simili non m'infastidisce più. Il lento incedere del nostro cammino mi fa riflettere sulla libertà di poter scegliere. Andare dove ci pare, affiancati ma non imbottigliati, ognuno sul proprio sentiero, creato pian piano grazie a scelte più o meno giuste ma che comunque ci appartengono. Tanti singoli elementi che viaggiano paralleli, diversi sotto ogni punto di vista ma diretti verso la stessa meta. L'importante è non aver paura di percorrere strade nuove, l'importante è non guardare sempre e solo nello specchietto retrovisore perché le pagine si voltano in avanti.
Presto, si volta pagina!
Il viaggio prosegue fuori e dentro di me, il mio umore è sempre più allegro e l'incedere maestoso in questo momento ne è la prova.
Chi sta guidando conosce bene ogni mia caratteristica e sa come sorprendermi, i sentieri che sta percorrendo sono un vero e proprio inno alla gioia, non ho più voglia di tornare indietro.
Fiero osservo la meta che si vicina e lui accelera, accelera sempre di più.
Non ho paura di ciò che mi aspetta perché ho capito che il domani è formato da tanti oggi e non da tanti ieri. Scorgo il futuro laggiù ed un brivido mi attraversa.
Vedo una folla immensa che mi aspetta, è pronta ad accogliermi, sento gli applausi, fragorosi.
Un'apoteosi che mi fa sentire realizzato, sono tutti in piedi, sorridenti, felici.
La gente non smette di applaudire, merito del Maestro, che mi ha condotto al trionfo.
Mi godo comunque il momento di gloria, sono un Re, un Re minore ma pur sempre un Re.
Scorrere sul pentagramma di un capolavoro da cima a fondo non è da tutti.
In compagnia delle altre note mi hai fatto attraversare in quattro movimenti tempi diversi, allegro, scherzo, coda, adagio, andante maestoso e prestissimo facendo il pieno di emozioni.
Fughe, pause, toni, accordi, chiavi, scale da scendere e salire, armonia, il tutto spiegato nell'unica lingua comprensibile in ogni angolo della terra.
La musica è la metafora del viaggio della vita ed è il traduttore universale di emozioni.
Grazie per aver scelto me, caro Ludwig.
Tuo, Re minore.

[Vienna, venerdì 7 maggio 1824.
Teatro di Porta Carinzia
Prima esecuzione della Sinfonia n.9 in Re minore, opera 125 di L. V. Beethoven]

venerdì 29 giugno 2018


Bambini in gita alla base Usa di Sigonella.
Li accompagna il parroco
di Antonio Mazzeo



Le attività-vacanze del GREST per bambine e bambini? Meglio nella grande base USA-NATO di Sigonella, piattaforma per le operazioni di bombardamento con droni o caccia con pilota in Libia e nell’Africa sub-sahariana. Accade in Sicilia, dove a conclusione di un anno scolastico che ha visto decine di istituti ospitare i Marines statunitensi, ci pensano parroci e animatori dei gruppi ricreativi estivi ad ottenere il pass per condurre i propri allievi in visita “educativa” presso la grande installazione bellica.
Il 25 giugno è stato il GREST dell’Oratorio “don Peppino Cutropia” di Milazzo a organizzare una “gita di istruzione” a Sigonella. “Che bella notizia”, annuncia il volantino-invito distribuito ai piccoli partecipanti alle attività di animazione ospitate nella parrocchia del Sacro Cuore. “Porteremo i bambini a visitare la base aeronautica italoamericana. Il tour prevede la dimostrazione dei pompieri americani, la vista della stazione metereologica e dell’osservatorio astronomico, la visita di un hangar dove sono custoditi gli aerei, la visione di un video sull’attività aeronautica italiana. Il pranzo sarà consumato presso la mensa della base e prevede un primo, un secondo con contorno, frutta e bibita”. Costo dell’uscita, pasto compreso, 25 euro a bambino.
All’appello hanno risposto quasi tutti favorevolmente e così, la mattina del 25 giugno, due pullman hanno lasciato Milazzo per raggiungere Sigonella. È stato il parroco del Sacro Cuore, don Dario Mostaccio, a documentare l’escursione in quella che è ormai nota come “la capitale mondiale dei droni-spia e killer”, con decine di foto e un paio di video in bella mostra sul suo profilo facebook. “Sfidiamo il tempo! Sigonella arriviamoooo…!, esordisce il religioso alla partenza da Milazzo. Ma anche la giornata trascorsa a Sigonella è ricca di fotogrammi ricordo con il centinaio di minori - tutti a viso scoperto e riconoscibilissimi - che posano d’avanti ai grandi aerei da trasporto truppe o ai pattugliatori antisom USA, nella grande sala mensa della stazione aeronavale. “Il cattivo tempo ci è rimasto alle spalle... La visita d’istruzione alla Base Aeronautica di Sigonella è andata benissimo!!!”, conclude entusiasta don Dario Mostaccio. Una passione per armi, marines e strutture di guerra che non fa certo onore al sacerdote-educatore che, comunque, andrebbe perlomeno censurato per la disinvoltura con cui riproduce e pubblica sul suo profilo aperto FB le immagini e i volti dei minori. Economo presso il Seminario Arcivescovile “San Pio X” ed ex direttore della Pastorale Giovanile di Messina, padre Dario Mostaccio guida la Parrocchia del Sacro Cuore di Milazzo dall’ottobre dello scorso anno, dopo il trasferimento dalla vicina Parrocchia di “Santa Maria Immacolata” di Olivarella. Noto per le sue attività a favore dei giovani con disabilità, nel marzo 2014 Mostaccio fu vittima di un grave atto intimidatorio: il suo SUV Nissan Qashqai fu incendiato di notte da ignoti piromani.
Il parroco-guida GREST non è comunque l’unico estimatore mamertino delle proprietà “didattico-formative” della grande base di Sigonella. Dal 28 maggio al’1 giugno scorso, gli allievi dell’indirizzo “Trasporti e Logistica, Conduzione del mezzo aereo” dell’Istituto Tecnico “Majorana” di Milazzo sono stati impegnati infatti in attività di alternanza scuola-lavoro presso lo scalo aereo sotto il controllo dell’Aeronautica Militare italiana, grazie alla convenzione sottoscritta dal dirigente scolastico Stello Vadalà e dal Comandante del 41° Stormo di Sigonella. “Gli studenti hanno seguito il personale militare nelle varie e articolate attività di gestione dell’importante struttura, affiancando a rotazione gli operatori di controllo dello spazio aereo, i controllori di torre e radar, ufficiali e sottoufficiali del servizio meteo, i tecnici del gruppo manutentori velivoli, ecc.”, riporta l’Ufficio stampa dell’Aeronautica militare. “Lo stage ha dato l’opportunità di implementare le capacità relazionali e di team working necessarie all’interno di una struttura organizzativa complessa, i cui vari livelli interagiscono dinamicamente per offrire servizi essenziali per la difesa e la gestione del traffico aereo”. Una quarantina in tutto le ore di lezione frontale, “vere e proprie esperienze lavorative reali dove gli studenti sono entrati in contatto con la realtà quotidiana dell’Aeroporto siciliano, passando dal fascino per il volo con la preparazione delle sortite insieme ai piloti ed equipaggi del velivolo multiruolo P72-A, alla complessità della meccanica e dell’elettronica dello stesso aeroplano in manutenzione…”.
Intanto il Comando dell’Aeronautica militare ha reso noto che a partire dal prossimo anno scolastico si moltiplicheranno le attività di alternanza scuola -lavoro nella base di Sigonella. Alla ripresa delle attività didattiche, sono previsti gli stage con gli studenti dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Arturo Ferrarini” di Catania, dell’Istituto Tecnico Commerciale e Aeronautico “Fabio Besta” di Ragusa e dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. Arangio Ruiz”” di Augusta, Siracusa. Al GREST e nelle scuole, insomma, tutti in mimetica…


LIBRI & RIVISTE

Segnaliamo volentieri  l’uscita del numero 10 della rivista di Letteratura e Ricerca La Terrazza (Pagg. 64 € 10,00) di Catania, diretta dal poeta Renato Pennisi. Fra i contributi di questo numero: Frazzetto, Carotenuto, Cascio, Salmeri, De Santi, Canfarelli, Spadaro, Zagarella, Solarino, Cavasino, Privitera, De Canio, Oldani, Langella, Gaccione. La rivista è anche una preziosa tribuna per le ricerche espressive dei poeti dialettali e un luogo di resistenza per la sopravvivenza delle “lingue madri” regionali. Ai detrattori dei dialetti, segnaliamo il bel saggio del grandissimo Carlo Cattaneo dal titolo: “Sui milanesi e il loro dialetto”, ora nel quarto volume delle sue opere (Oscar Classici Mondadori, pagg. 406). Siamo sicuro che ne trarranno giovamento.
La Redazione è in via Del Bosco n. 275 – Mascalucia (Catania) Tel. 095 – 914554
Email:info@edizioninovecento.it

La copertina della rivista




Echi Liberi Magazine (Pagg. 56 € 1,90) esce a Varese da ben 14 anni ed è diretto dalla poetessa Annitta Di Mineo. Molto importante in questo numero 72, le riflessioni su un tema di grande attualità come quello conflittuale fra Diritti e Potere e Potere e Diritti.
La Redazione è in via Trombini n. 16  Gallarate (Varese)
 - Tel. 0331 – 1532873; Cell. 388 – 7216717


La copertina della rivista


La Rivista di poesia e filosofia Kamen’ (Pagg. 130 € 10,00) è giunta al 37° anno. Diretta dal critico e poeta Amedeo Anelli, ha la sua sede a Cologno (Lodi). Di questo numero 53 segnaliamo la sezione dedicata al poeta Vladimir Majakovskij e al suo rapporto con il giornalismo. Oltre alla traduzione italiana, troverete anche il testo russo originale.
La Redazione è in via Vittorio Veneto n. 23   Cologno (Lodi) – Tel. 0377 – 30709


La copertina della rivista


Breviario delle stagioni è il nuovo libro di poesie di Gabriella Galzio (Pagg. 132 € 15,00, 2018), pubblicato dalle edizioni svizzere Agorà & Co. Nella Collana “Lo specchio di Dioniso” diretta da Angelo Tonelli. Per richieste: infoagoraco@gmail.com

La copertina del libro




Boomerang (Edizioni del Verri, pagg. 68 € 15,00) raccoglie i più recenti testi poetici di Tomaso Kemeny. Uscito nella Collana Rossa diretta da Milli Graffi. Per richieste contattare l’Editrice in via Paolo Sarpi n. 9 a Milano.

 
La copertina del libro


Pietre (Editrice Ermes, pagg. 48 € 11,00) è la nuova raccolta fresca di stampa di Giovanni Di Lena. L’Editrice è a Potenza, per contatti con l’autore: dilenag@tiscali.it


La copertina del libro


lunedì 25 giugno 2018


NUMERI DAI BALLOTTAGGI 2018
di Franco Astengo


14 comuni capoluogo al ballottaggio: questo l’elemento politico più saliente del secondo turno delle amministrative 2018. L’attenzione maggiore naturalmente è rivolta alle singole sfide, a quante città conquistate da uno schieramento o l’altro. È il caso però, anche se l’operazione risulta molto difficile , di dare uno sguardo al risultato complessivo cercando anche, se pure in misura parziale, di attribuirgli un significato politico. Andando per ordine, nei 14 centri capoluogo di provincia (è il caso di ricordare che le province continuano a far parte del nostro ordinamento istituzionale e che è stata soltanto sottratta ad elettrici ed elettori la facoltà di eleggerne direttamente i Consigli) i ballottaggi prevedevano questi confronti: 7 tra candidati del centro-destra versus candidati del PD (Ancona, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo); 1 tra candidato del Pd e candidato del M5S (Avellino); lo scontro “anomalo” tra Scajola e il centro-destra ad Imperia; 1 tra candidato del centro-destra e M5S (Terni), 3 tra candidati del centro destra e candidati di liste civiche (Messina, Siracusa, Viterbo), 1 tra M5S e Destra (Ragusa).
La prima annotazione riguarda la partecipazione al voto che, nei 14 capoluoghi è risultata superiore a quella della media nazionale, sia pure egualmente in calo rispetto a quella fatta registrare nel primo turno.
Il totale dei voti validi infatti, il 24 giugno, nei 14 comuni capoluogo è stato di 427.246 unità, rispetto ai 517.521 del primo turno (55,42% rispetto al totale degli iscritti nelle liste che era di 770.859). Un calo di 90.276 suffragi. I candidati passati al ballottaggio avevano ottenuto complessivamente 340.897 voti: quindi sono stati recuperati dei 176.624 voti andati al primo turno ai candidati esclusi 86.349 voti pari al 48,88%: si può quindi confermare la tendenza della maggioranza dei candidati esclusi al primo turno a non partecipare al voto di ballottaggio.

Esaminando i dati complessivi per schieramento:
I candidati del PD ammessi al ballottaggio in 7 comuni al primo turno avevano ottenuto 87.666 voti, saliti al ballottaggio a 107.297 suffragi. Un incremento del 22,71% rispetto al totale dei voti recuperati (che ricordiamo è stato di 86.349). Si comprende come il PD stia pagando il caro prezzo della perdita delle roccaforti toscane, ma il dato complessivo non appare così disdicevole (da notare che nell’insieme dei 14 comuni arrivati al ballottaggio liste di sinistra fuori dal PD avevano ottenuto 30.581 voti).
Il centro-destra, sicuramente affermatosi sul piano del confronto diretto, ha realizzato, tra un turno e l’altro, un incremento minore di quello fatto segnare dal PD: da 171.409 voti a 179.699, un più 8.290 pari al 9.59% de voti recuperati dai candidati esclusi. Naturalmente, in questo caso, non è possibile distinguere tra i voti arrivati dalla Lega e quelli del resto dello schieramento . Ricordo soltanto le proporzioni del pre-ballottaggio riferite però a tutti e 20 i capoluoghi impegnati: Lega 11,22, Forza Italia 8,01, Fratelli d’Italia 8,48%, UDC 1,38% Popolo della Famiglia 0,37, PRI – ALA 0,45, Civiche di centro destra 22,67%.
I candidati del M5S sono stati sconfitti in 2 casi su 3 rispetto ai Comuni qui presi in esame: pur tuttavia la somma dei loro voti ha fatto registrare un discreto incremento rispetto al primo turno, allorquando ottennero 27.470 voti saliti a 40.730 il 24 giugno (una crescita di 13.260 suffragi pari al 15,34% dell’incremento).
Nel computo riguardante le liste civiche è stato sottratto il dato di Scajola ad Imperia, che costituiva sicuramente un caso particolare. I tre candidati di lista civica hanno ottenuto il massimo incremento tra un turno e l’altro passando da 39.660 voti a 77.892: una crescita di 38.322 suffragi pari al 44,38% dei voti recuperati dall’insieme dei candidati in tutti i comuni capoluogo interessati. Naturalmente mettere questi dati in un unico calderone rappresenta una forzatura: ogni singolo caso andrà esaminato specificatamente a sé. Da rilevare, infine, il dato di Ragusa, dove un candidato della Destra (non Centro-Destra) ha sconfitto quello del M5S raddoppiando quasi  i propri voti da 7.295 a 13.492.
Infine il “caso Scajola”: vittoria avvenuta in “discesa” incrementando tra un turno e l’altro di soli 739 voti, meno della metà dell’incremento del suo diretto concorrente Lanteri ma sufficiente per mantenere un margine di vantaggio e creare sicuramente un “affaire” di natura insieme politica e morale.
Questi i primi dati utili per soddisfare qualche curiosità di carattere politico generale, anche se in occasioni del genere è complicato assegnare particolari valenze in quel senso. Sarà necessaria anche un’analisi specifica Comune per Comune, magari estesa anche a Comuni non capoluogo: ma per quell’operazione sarà necessario disporre di più tempo. Intanto si possono affermare almeno tre cose (anche se con beneficio d’inventario)
1) Il centro- destra consolida sicuramente le posizioni acquisite e conquista altre città importanti e significative sul piano simbolico, ma l’impressione che forniscono i dati complessivi non è quella di uno sfondamento vero e proprio;
2) Sul piano della raccolta dei voti il PD non fa registrare, in questo turno di ballottaggio, una debacle specialmente in raffronto al primo turno. Certo vale il discorso già fatto della perdita di Città-simbolo e di una conseguente drastica cura dimagrante sul piano della gestione del potere, però quanto ai voti come tali l’idea che forniscono i numeri è quella di una tenuta. Quale sarà la linea del Piave del PD dovranno in ogni caso deciderla i suoi dirigenti;
3) Il M5S uscito malconcio dal primo turno, ha realizzato nei ballottaggi un risultato di sostanziale arresto della caduta. Ai candidati del M5S non è escluso siano arrivati una parte di voti da sinistra. Quella sinistra che, in questa occasione, risultava totalmente assente: e questo è un altro elemento da considerare.

domenica 24 giugno 2018


IL PENSIERO DEL GIORNO
di Giuditta Comerci*



“L’arte è interpretazione del mondo.
Conoscerla e comprenderla
vuol dire conoscere se stessi,
e conoscere il mondo nei suoi molteplici aspetti.
È un magico specchio, fatto di verità e bellezza
indissolubilmente legate:
restituisce le brutture con pietà
e la bontà con feconda poesia”

*Direttore artistico di Noema
Associazione per lo studio e la promozione
della cultura musicale

sabato 23 giugno 2018


MILANO
Concerto Straordinario a San Calimero
Sabato 23 giugno 2018
Basilica di San Calimero ore 20,30

La locandina del concerto



MILANO. CONCERTO
PARROCCHIA DI SAN ANDREA
Via Crema n. 22 MM3 Porta Romana
Domenica 24 giugno 2018 ore 20

La locandina del concerto



MILANO ARTEMUSICA
Programma completo del
Festiva Internazionale di Musica Antica


Cliccare sulla locandina per ingrandire




MILANO
Proteggere Piazza d’Armi

La locandina della conferenza stampa
cliccare sull'immagine per ingrandire



SIRACUSA
Poesia e magia del sostizio d’estate
Poeti di ieri e di oggi a confronto

La locandina dell'evento


ALLI BENIGNI LETTORI
Segnaliamo ai nostri lettori l’apertura di una nuova Rubrica dedicata alla musica dal titolo: “Note”. La rubrica è curata dal maestro Giovanni Battista Columbro che, con il suo magnifico e interessante scritto pubblicato oggi, "Il genio italiano in Europa", inizia la sua collaborazione con “Odissea”.


Nella foto il maestro G. B. Columbro


Il link con lo scritto del maestro Columbro
https://libertariam.blogspot.com/p/note.html

MORALISTI E PAPPONI
di Angelo Gaccione

Che la prostituzione andrebbe tolta dalle strade, non c’è dubbio; che andrebbe tolta dalle grinfie dei suoi aguzzini: sfruttatori, delinquenti, papponi, mercanti di carne umana e mafiosi di ogni calibro e colore (pelle compresa), la cui unica religione e fare soldi sulle sventure di disperate e di povere disgraziate, è altrettanto indubbio. Ostinarsi a chiudere gli occhi davanti a tutto questo e al bottino che ne deriva per i papponi (alcuni miliardi all’anno esentasse da impiegare in armi, droga e altri maneggi illeciti), è da gnucchi.
Tuttavia, finora non s’è visto nulla: non c’è stato un dibattito pubblico serio; il Parlamento non ha battuto ciglio; i partiti non se ne curano. Qualche eco s’è avvertita quando la Lega di Matteo Salvini ha raccolto le firme per un possibile referendum, ma a parte qualche slogan, non si conoscono i dettagli della sua proposta, e soprattutto come andrebbe articolata nella sua concretezza.  
Premetto che non ho competenze in materia e tutto quello che qui esporrò, ha il solo scopo di avviare, si spera, un minimo di discussione necessaria. Altri, più attrezzati di me, e se al tema hanno a fondo riflettuto, potranno dare corpo e sostanza alla questione, anche con suggerimenti pratici e di immediata fattibilità. Prendete dunque,  le mie riflessioni, come spunti suscettibili di ulteriori approfondimenti e correzioni.


La questione andrebbe affrontata da tre punti di vista imprescindibili: quello medico-sanitario, quello del controllo e della sicurezza del territorio, quello fiscale-amministrativo. Va da sé che prima di arrivare al varo delle strutture fisiche (edifici attrezzati per ospitare quelle che dovrebbero essere vere e proprie comunità protette), è fondamentale dar vita ad un coordinamento dei gruppi umani e professionali chiamati in causa dalla tripartizione sopra esposta. Medici, infermieri, carabinieri, vigili di quartiere, guardia di finanza e così via, adeguatamente istruiti e preparati alla particolarità del compito, e dopo ver svolto un rigoroso tirocinio basato sulla capacità di relazione umana, risultano indispensabili. Non sono le strutture, ma chi le gestisce e le fa funzionare, a decretare il successo o il fallimento di una qualsiasi impresa. E qui ci troviamo davanti ad un’impresa estremamente delicata, perché si tratta di esseri umani e non di merci. Solo dopo aver preliminarmente risolto questo aspetto, il governo deve preoccuparsi delle strutture. Potrebbero essere utilizzate ex cittadelle militari debitamente predisposte, o vecchie strutture industriali dismesse rese confortevoli nei suoi vari aspetti. Nelle grandi città, ove queste strutture fossero assenti, si potrebbero edificare, com’è avvenuto per alcuni grandi poli ospedalieri, insediamenti gradevoli immersi nel verde e lontani dai contesti urbani. 
I vantaggi di una prostituzione regolata e sotto controllo, sarebbero enormemente superiori ai possibili svantaggi che potrebbero derivarne.
1. Intanto verrebbe tolta dalle strade, e non la vedremmo più  sotto le finestre e davanti ai portoni di casa nostra.
2. Verrebbe tolta dalle grinfie di malavitosi e sfruttatori, e cesserebbe quella che ora è una vera e propria tratta delle schiave: ragazze comprate, rapite, ingannate, bastonate, stuprate.
3. Si dimezzerebbero una serie di malattie gravi, compreso l’Aids.
4. Si eviterebbero aggressioni di maniaci che spesso si concludono in efferati delitti ai danni di queste sventurate, indifese ed in balìa di ogni possibile oltraggio.
5.La creazione di un albo professionale ad hoc, sarebbe inoltre garanzia per evitare casi di prostituzione minorile, mentre la registrazione dei clienti dietro esibizione del proprio documento di identità, come avviene per gli alberghi, ed un rigido controllo con il metaldetector, impedirebbe ai malintenzionati propositi violenti.
6. Ovviamente chi lo volesse, potrebbe smettere tale pratica in qualunque momento.
Poiché una severa regolamentazione abbisogna di una buona organizzazione gestionale, oltre che di strutture idonee, l’incarico dovrebbe essere demandato ai Comuni. A loro dovrebbe spettare la gestione di edifici, igiene, sanità. Il ministero degli Interni dovrebbe occuparsi della sicurezza, mentre l’aspetto fiscale dovrebbe essere di pertinenza della Guardia di Finanza.
Ad una direzione interna con un direttore da far ruotare ogni 5 anni, e un numero di addetti da definire in base alle reali necessità, spetterebbe il governo quotidiano: pulizia dei locali, decoro, lavanderia, stireria, cucina-mensa se questa fosse prevista, acquisti di vario genere (sotto il controllo della Guardia di Finanza), e via enumerando.
Saranno il tempo e l’esperienza ad ottimizzare i problemi gestionali, ma l’acquisizione di tutte le informazioni possibili per metterle a confronto e farne tesoro, ricavate da quei paesi e quelle città che hanno regolamentato il fenomeno da decenni, deve essere la prima indispensabile mossa. Città come Amsterdam, Amburgo, Londra, ecc., vantano una lunga tradizione in merito, e possono fornire preziosi esempi  per evitare passi falsi. 

È alquanto probabile, come spesso avviene per questioni che hanno un risvolto etico (ma tutte le questioni ne hanno uno), che moralisti di varia natura e in perfetta buona fede, si metteranno di traverso. Può darsi che ad ostacolare il progetto si mettano anche associazioni religiose e di tutela della famiglia, giudicando immorale la creazione di luoghi di tutela come questi e che alla fine partiti, governo e Parlamento lasceranno tutto così com’è. A costoro vorremmo umilmente far rilevare che senza una regolamentazione legale e organizzata, continueranno a vedere per le vie delle grandi città, dove il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti, lo sconcio di uno spettacolo sempre più degradante, il cui sfruttamento continuerà ad arricchire loschi papponi e a tenere in schiavitù disperate di varia provenienza. Senza trascurare che bande criminali di papponi dalle diverse nazionalità, si sono spartite intere zone di città importanti dove spadroneggiano, imponendo un vero e proprio racket. Milano compresa. Se ritenete immorale l’esercizio della prostituzione in strutture protette e sotto controllo, dovrebbe maggiormente indignarvi che questo avvenga nelle pubbliche vie e sotto il diretto controllo della delinquenza.


Le cifre del fenomeno
I dati qui elencati sono stati forniti il 14 giugno scorso da Telelombardia nella trasmissione Isberg-Lombardia Prostituzione in Italia.
Ad oggi ad esercitare l’attività sarebbe un esercito di 90.000 operatrici
di cui il 20% opera in casa o in strutture non all’aperto e un altro 20% via Web.
3 milioni vengono stimati i clienti, mentre il fatturato è fissato nella ragguardevole cifra di 3, 9 miliardi all’anno. Una vera manna esentasse per criminali ed aguzzini.

Privacy Policy