Recuperiamo le
cascine urbane
Nei giorni scorsi il M5S ha esposto le ragioni per cui era e
rimane contrario alla realizzazione di Expo a Milano. Poiché nessun altro
partito ha condiviso questa posizione, appare al momento improbabile che si
riesca effettivamente a impedire lo svolgimento della manifestazione. "A
questo punto" dice la candidata alla presidenza Silvana Carcano "se
non possiamo bloccare la manifestazione possiamo almeno cercare di limitare i
danni facendo in modo che l'Expo serva davvero alla città e non solamente ai
big delle costruzioni. Per questo appoggio la proposta, presentata dal
candidato a 5 Stelle Renato Plati, di proporre agli Stati che parteciperanno a
Expo di allestire il proprio padiglione in una delle 16 cascine esistenti nel territorio
del Comune di Milano. Il Comune di Milano non ha infatti i fondi per
ristrutturarle e il rischio concreto è che prima o poi finiscano anch'esse
vittima della speculazione. Non ho dubbi che la Francia sarebbe orgogliosa di
organizzare la propria presenza all'interno della cascina Linterno dove
soggiornò Petrarca". "Questa Expo doveva essere l'Expo della
terra" dice Plati "e invece, poiché non è stata finora piantata
neanche una pianta, sembra destinata a diventare l'Expo che ruba la terra per
trasformarla in palazzine di cui non si conosce neanche la futura
utilizzazione. Se invece si utilizzeranno le cascine, si otterrà da un lato il
risultato di salvaguardare un bene che si sta perdendo e dall'altro di offrire
ai Paesi espositori un ambito in cui possano davvero esprimere concretamente il
tema della manifestazione: 'Nutrire il Pianeta'. Questo permetterà tra l'altro
a tutta la città di condividere e vivere l'esperienza di Expo, anziché
solamente all'area di Rho". Quella di utilizzare le cascine, anziché
spargere nuovo cemento, è la traduzione pratica di una delle più importanti
proposte del M5S per la regione Lombardia, la moratoria nelle costruzioni per
bloccare il consumo di suolo nella regione più cementificata d'Italia.
"Solo a Milano sono 80.000 gli alloggi sfitti, senza contare i nuovi
insediamenti in via di realizzazione come Porta Vittoria, Adriano, Santa
Giulia, CityLife e gli immobili commerciali in crisi ormai da anni "
- sottolinea Silvana Carcano.
"Oltre al danno derivante dal consumo di suolo, ai Lombardi spetta anche
la beffa dovuta alla perdita di valore del bene più prezioso delle famiglie: la
casa. Il primo risultato di questa frenesia costruttiva è di far diminuire il
valore degli immobili comprati dai Lombardi con anni di sacrifici, a vantaggio
esclusivo degli assessori che concedono le licenze edilizie e dei proprietari
di terreni che moltiplicano il loro valore quando da agricoli vengono
trasformati in edificabili".
Movimento 5Stelle Lombardia,
COMMITTENTE
RESPONSABILE
Silvana Carcano