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martedì 1 ottobre 2013

A Pierpaolo Pasolini

Si canta, qui, una celebre morte.

La donna un po’ strana, tigrata,
e il nero coi fiori stanno in disparte.
Ballano insieme, tentano un coro,
ammiccano un canto perverso.

E il tossico lercio, anche lui
vuole leggere e dire - ma viene
invitato a iscriversi in nota.
Certo, noi siamo artisti!

Però un gesto vi manca,
un varco di poco - il pane,
il tepore di un breve sorriso.

Pierpaolo avrebbe compreso
il freddo indugiare tra voi
- il mondo qui escluso,
che ci guarda e riguarda?

Mi rattristo e resto all’infisso - tre passi
più indietro. Forse rinnego la strofa
che già mi confina, il vino
novello - questo calice alzato.

Adele Desideri