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venerdì 13 dicembre 2013

MINIMA IMMORALIA

Nella rivista “Una Città” troviamo questa notizia tratta da “La Fiera Letteraria” del novembre 1948.
“La Camera italiana si compone di 443 deputati: ossia, sopra una popolazione di circa 23 milioni, un deputato per ogni 60 mila abitanti. Sono già state convalidate 438 elezioni: presto saranno decise le altre. Di questi 438 deputati, da parte di 7 dimissionari e 5 morti che, ben inteso, non contano più, 2 sono principi, 3 duchi, 29 conti, 23 marchesi, 26 baroni, 50 commendatori o gran croci, 117 cavalieri, de’ quali 3 della Legion d’onore; 135 avvocati, 25 medici, 21 ingegneri, 10 preti, fra cui Apollo (!) Sanguinettti, uno de’ più ostinati seccatori del Ministero, Ippolito Amicarelli e Flaminio Valente, sacerdoti silenziosi; 1 prelato, 4 ammiragli, 23 generali, 13 magistrati, 52 professori od ex professori o che si danno come tali, 13 colonnelli, 6 maggiori, 5 consiglieri di Stato: in realtà 69 impiegati in attività di servizio, sopra 88 ammessi dallo Statuto; un bey dell’impero Ottomano, l’onorevole Paternostro, 2 ex dittatori, 2 ex prodittatori, 19 ex ministri; 6 o 7 milionari, 5 banchieri, 8 commercianti; 25 nobili senza titolo, altri senza professione, 4 solo letterati, e Verdi, il maestro Verdi!”.

Il quale Verdi era stato pressoché obbligato da Cavour a presentarsi alle elezioni per il collegio di Busseto. Sapevamo che il Parlamento uscito dal Risorgimento aveva escluso il popolo, ma ignoravamo che lo avesse fatto a questi livelli. Va detto però che mancavano i delinquenti. O no?  
F. P.