Il 'cretinismo democratico' del PsD
di Mauro della Porta
Raffo
"Il cretinismo dilaga", diceva cinquanta e più
anni fa con voce impostata e tono grave il professor Bruno Mainardi.
Mille, allora, i validi motivi per affermarlo.
Milioni e validissimi, oggi.
Tra gli altri, la decisione del Partito sedicente
Democratico (d'ora in poi, PsD), di eleggere il segretario attraverso delle
primarie 'aperte'.
Anche un bambino di prima elementare un po' ritardato, sa
bene, capisce che una cosa sono gli iscritti a un partito e un'altra gli
elettori.
E, difatti, eccoci subito alla contrapposizione, che
risulterà di certo insanabile, tra un segretario - il parolaio Matteo Renzi, il
quale afferma di dover rispondere ai votanti e non al partito (!!??) - che
assolutamente non rappresenta il PsD e quello che veniva definito l'apparato.
Negli USA, laddove il sistema 'primarie' è stato ideato e
messo in opera (solo agli inizi del Novecento, dapprima a livello locale nel
Wisconsin dal governatore Robert La Follette, repubblicano, e dipoi a livello
di presidenziali a partire dal 1912, tra i repubblicani ai quali,
successivamente, si accodarono i democratici), a nessuno è mai venuto in mente
di utilizzarlo al fine di eleggere un segretario di partito.
Il deleterio provincialismo italiota che nel PsD, terreno
fertile, trova modo di prosperare, unendosi alla demagogica idiotissima voluttà
del 'politicamente corretto' e al 'cretinismo democratico', ha prodotto questa
nuova idiozia.
Chapeau, mille volte chapeau!