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sabato 21 giugno 2014

ATTEGGIAMENTI MAFIOSI E SPECULAZIONE



E’ in atto lo sgombero dell’insediamento che negli anni è cresciuto nello
spazio adiacente alla cascina Torchiera.
Siamo e resteremo contrari agli sgomberi attuati a suon di camionette e a
qualsiasi tipo di azione che finga di risolvere il problema semplicemente
spostandolo o nascondendolo. Ma la situazione che circonda la Cascina è
andata oltre ogni limite di tollerabilità. Stiamo parlando di sfruttamento
della prostituzione minorile, spaccio di droga, criminalità organizzata,
ricettazione; situazione che non può trovare la nostra solidarietà.
Se prima esisteva un campo rom, con cui diverse volte ci siamo
interfacciati, abbiamo intessuto relazioni e condiviso momenti di
resistenza e solidarietà, il suo sgombero è all’origine della situazione
odierna. In questo modo si è creato un terreno estremamente fertile per
l’affermazione di dinamiche di sfruttamento del disagio e della povertà in
una logica di tipo mafioso. L’unica soluzione messa in atto finora è la
militarizzazione del territorio e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Già nel 2000 in occasione del primo sgombero di Triboniano, aiutammo le
famiglie occupando la palazzina Enel di via Sapri e venne data momentanea
ospitalità a una famiglia in difficoltà proveniente dal campo, anche con
l’idea di intessere un rapporto di scambio reciproco e collaborazione,
oltre che per contrastare la propaganda razzista e discriminatoria che si
stava diffondendo.
Nonostante tutti i tentativi di coinvolgimento anche culturale
nell’attività della cascina, l’atteggiamento di questo nucleo famigliare è
stato sempre e solo rivolto ai propri interessi, con azioni contro la
cascina stessa e i suoi frequentatori, fino ad acquisire un potere mafioso
rispetto alla comunità rom e al quartiere. Questo potere ha raggiunto
l’apice dopo il secondo sgombero di Triboniano del 2010, in occasione del
quale hanno speculato sull’emergenza e sfruttato chi aveva perso tutto a
seguito dello smantellamento del campo.
Forse avremmo dovuto denunciare prima di allora queste pratiche mafiose,
l’abbiamo fatto quando sono diventate insostenibili.
Le responsabilità dell’amministrazione comunale sono evidenti. Da anni ha
pensato alla cementificazione di questo territorio avendo come unico fine
il ritorno economico per sé e gli investitori di turno e non si è mai
curata dei meccanismi che queste azioni mettono in moto. Finora si è
limitata a radere tutto al suolo: da una parte cascine storiche come la
Merlata; dall’altra campi rom, prima regolarizzati e poi sgomberati per
fini elettorali, come Triboniano.
Questa situazione ha dato agibilità anche a Lealtà Azione un gruppo
nazifascista ad essere tra i promotori di una raccolta di 2500 firme di un
comitato di quartiere “Musocco c’è” che chiede lo sgombero di Torchiera e
della famiglia Rom adiacente. Mentre il quartiere si chiude Torchiera
resta aperta a forme di cultura includenti da più di 20 anni.
Insistiamo nel dire che siamo contrari alle politiche degli sgomberi, ma
che nel caso specifico non possiamo essere solidali con chi sfrutta esseri
umani, spaccia e non ha mai dimostrato rispetto per nessuno.








La Cascina Autogestita Torchiera