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sabato 18 ottobre 2014

Da Ancona alla Marcia Perugia-Assisi per la Pace e la Fraternità
19 ottobre 2014 

Questa mattina conferenza stampa sulla Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi alla presenza del presidente del Consiglio comunale, Marcello Milani e con una lettera degli studenti anconetani.
“Dobbiamo lavorare per costruire un percorso di pace che prenda le mosse dalla realtà quotidiana e ci renda consapevoli che la pace è un obiettivo raggiungibile attraverso l'apertura al dialogo a all'accoglienza dell'altro diverso da sé.
Da anni di guerre e crimini contro l'umanità è venuto il tempo di riconoscere che la pace è un diritto  umano fondamentale della persona e dei popoli. Un diritto che deve essere riconosciuto e applicato co. Ecco perché abbiamo coinvolto il mondo della scuola in questo percorso di crescita di consapevolezza civile”, conclude Milani.
Questo in sintesi il discorso del presidente Milani che intende promuovere una cultura della pace coinvolgendo tutte le parti sociali per un cammino comune di civiltà, partendo da Ancona il 19 ottobre 2014 e mettendo Ancona in prima fila per la crescita culturale della città in un'ottica universalista.
A proposito della persona umana è bene ricordare la lettera enciclica indirizzata a tutti gli esseri umani di buona volontà da Giovanni XXXIII°.
La lettera incomincia: "Pacem in terris"; e queste parole diventano il titolo del documento.
"Poi, in qualsiasi umana convivenza, che vogliamo messa bene insieme e adeguata, è da porre come fondamento che:
- a ogni essere umano è attribuito il significato proprio di persona;
- cioè, egli è natura dotata di intelligenza e di libertà di volere;
- e perciò egli ha di per sé diritti e doveri profluenti direttamente e simultaneamente dalla sua stessa natura.
Essi quindi, come sono generali e inviolabili, così in nessun modo possono essere alienati."
"Bernard Lown, copresidente della Lega Internazionale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare (premio Nobel per la pace 1985) afferma:
"Il comportamento dell'individuo, sia esso aggressivo o permissivo o passivo, non è il fattore che determina il suo atteggiamento verso il genocidio. Neppure una persona aggressiva è disposta ad accettare l'estinzione"
"Per giustificare e accettare la guerra e per convincerci, abbiamo creato una psicologia che la dichiara inevitabile; ma è una razionalizzazione per accettare la guerra come un sistema adatto a risolvere i conflitti umani".
Trattare come inevitabile un qualunque comportamento mette in moto una profezia autorealizzante.
Se partiamo dal presupposto che non possiamo non essere aggressivi abbiamo maggiori probabilità di agire in conformità fornendo le prove del nostro assunto di partenza.
"Noi viviamo in un'epoca, in cui accettare tutto ciò come inevitabile, non è più possibile senza andare incontro alla prospettiva molto concreta dell'estinzione della specie umana".
(Lown)
Laura Margherita Volante
(corrispondente Marche)