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sabato 7 febbraio 2015

ECUADOR. LIBERTÀ PER JAVIER
No alla miniera di Intag, Ecuador
 #LibertadparaJavierRamirez


Nel sottosuolo delle foreste primarie dell’Ecuador c’è il rame. Se verrà estratto, i fiumi limpidi, la biodiversità e numerose comunità verranno distrutte per sempre. Gli abitanti della zona si oppongono da anni. Javier Ramírez è uno di loro e si trova in carcere, per opporsi alla miniera. Chiediamo la sua liberazione.  
Javier Ramírez è in carcere per difendere la natura dalla miniera a Intag.
Javier Ramírez è agricoltore, difensore della natura e dei diritti umani a Intag, Ecuador.
L’imposizione del progetto minerario nella zona subtropicale di Intag significa violazioni di diritti umani fondamentali, come nel caso dell’invasione della zona da parte delle forze di sicurezza dello Stato, intimidazioni, repressione e criminalizzazione di chi protesta. Un chiaro esempio è l’arresto infondato e illegale di Javier Ramírez che lo ha portato in carcere da aprile 2014. È il presidente della comunità Junin, che sparirebbe con l’estrazione mineraria. Da 10 mesi si trova nel carcere di Ibarra, Imbabura. Questa settimana ci sarà il processo e il 10 febbraio 2015 si emetterà la sentenza, potrebbe arrivare fino a 6 anni di reclusione. È accusato di aggressione a un funzionario, ma in quella data e luogo lui non era nemmeno presente. Noi di Salviamo la Foresta siamo certi della sua innocenza. Salviamo la Foresta, insieme a 140 organizzazioni, chiede la libertà di Javier Ramírez  senza una risposta soddisfacente da parte delle autorità ecuadoriane e cilene, alle quali ci rivolgiamo allo stesso tempo, dato che la compagnia statale Codelco vanta un' importante quota di partecipazione nel progetto. Il progetto minerario Llurimagua minaccia le comunità e le foreste primarie, le sorgenti d’acqua della zona di Intag, nella zona di Cotacachi. Queste foreste, tra le più biodiverse del mondo vivono giaguari, orsi con gli occhiali, galletti delle rocce e scimmie ragno, queste ultime in grave pericolo di estinzione.