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sabato 28 febbraio 2015

UNA LURIDA SENTENZA
Morti per amianto alla centrale Enel Turbigo: ingiustizia è fatta


I dirigenti accusati della morte di 8 operai sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”.
Il giudice dott.ssa Beatrice Secchi della quinta sezione penale ha assolto dall’accusa di omicidio colposo plurimo “per non aver commesso il fatto” 4 dirigenti e dichiarato estinto il reato per altri 2 perché nel frattempo deceduti.
Per sei ex dirigenti ed ex responsabili della centrale termoelettrica di Turbigo, nel milanese, imputati della morte per mesotelioma pleurico di 8 di operai il P.M avevo chiesto dai due agli 8 annidi reclusione..
L’assoluzione dei dirigenti di un’azienda pubblica, in quegli anni di proprietà del governo, riporta alla luce l’omertà e la complicità fra manager e istituzioni di cui hanno goduto e continuano a godere i vertici aziendali.
In Italia -paese barbaro e incivile- le leggi e i diritti sono uguali solo per i ricchi; chi uccide i lavoratori, inquina e distrugge l’ambiente e la natura ha una legislazione di favore.
Dirigenti che pur sapendo della pericolosità dell’amianto nulla hanno fatto per salvaguardare la salute e la vita dei lavoratori rimangono impuniti. La sentenza Eternit ha fatto giurisprudenza. Ancora una volta i dirigenti accusati delle morti di tanti operai sono assolti e per le famiglie delle vittime al danno si aggiunge la beffa.

Ai padroni e manager che nella ricerca del massimo profitto hanno consapevolmente mandato a morte migliaia di operai e cittadini la legislazione vigente, consente la licenza di uccidere impunemente. In Italia esiste una realtà di decine di migliaia di morti sul lavoro e di lavoro e una “giustizia” che dice che nessuno è colpevole.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio     
email:cip.mi@tiscali.it               
web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com