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martedì 24 marzo 2015

Della prevalenza dei volgari nelle arti e in politica
Prendendo spunto dalle ragioni del declino della letteratura spagnola e ispanoamericana secondo Roberto Bolaῆo

di Mauro della Porta Raffo

Di seguito, quanto, riguardo al tema proposto, ebbe a scrivere Roberto Bolaῆo
nel luglio 1994 a Madrid. Credo sia possibile sostenere che le medesime origini
abbia il rovinoso declino in genere delle arti e della politica a livello mondiale
a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento.


“Una volta gli scrittori spagnoli (e ispanoamericani) entravano sulla scena pubblica per trasgredirla, per riformarla, per bruciarla, per rivoluzionarla. Gli scrittori spagnoli (e ispanoamericani) provenivano in genere da famiglie benestanti, famiglie solide o con una certa posizione, e quando prendevano la penna in mano si rivoltavano e si ribellavano contro questa posizione: scrivere era rinunciare, era rinnegare e a volte era suicidarsi. Era andare contro la famiglia.
Oggi gli scrittori spagnoli (e ispanoamericani) provengono in numero sempre più allarmante da famiglie di classe bassa, dal proletariato e dal sottoproletariato, e il loro esercizio più consueto di scrittura è un modo per scalare la piramide sociale, un modo di sistemarsi avendo ben cura di non trasgredire nulla. Non dico che non siano colti. Sono colti come quelli di un tempo. O quasi.
Non dico che non siano lavoratori. Sono molto più lavoratori di quelli di un tempo. Ma sono anche molto più volgari. E si comportano da imprenditori o da gangster. E non rinnegano nulla o rinnegano solo quello che si può rinnegare e stanno bene attenti a non crearsi nemici o a sceglierli tra i più inermi. Non si suicidano per un’idea ma per follia e per rabbia. Le porte implacabilmente gli si spalancano davanti. E così la letteratura va come va. Tutto quel che inizia in commedia finisce immancabilmente in commedia!”