LA PACE HA BISOGNO DI TE
“Odissea” aderisce volentieri e sostiene
questo appello non solo perché le sue pagine hanno sempre ospitato interventi
contro guerre, eserciti e militarismi, ma perché è una vita che il suo
direttore ne scrive (libri, articoli, conferenze, dibattiti) ed è stato,
assieme allo scomparso scrittore Carlo Cassola, fondatore della Lega per il
disarmo unilaterale dell’Italia.
Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla NATO
per un’Italia neutrale.
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
Portare l'Italia fuori dal sistema di guerra
Attuare l'articolo 11 della Costituzione
L’Italia, facendo parte della Nato,
deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno
secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che
l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in
72 milioni di euro al giorno.
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro
dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100
milioni di euro al giorno.
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle
spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa
proclama, ma offensiva.
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra
del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e
strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico,
ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che
impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi
non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica,
energetica, e migratoria. Da alleanza che impegna i paesi membri ad assistere anche
con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica,
la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in
Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le
azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali,
ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle
Nazioni unite. Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa
strategia di guerra permanente, che viola la nostra Costituzione, in
particolare l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali.
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana
della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare,
decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. La più alta carica militare della Nato, quella di
Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense
nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave
della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di
fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini
militari, politici ed economici.
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza
dell’Italia agli Stati uniti, esemplificata dalla rete di basi militari
Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta
di portaerei statunitense nel Mediterraneo.
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste
basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono
addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di
non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale,
riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in
grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est. Sostieni
la campagna per l'uscita dell'Italia dalla Nato per un’Italia neutrale.
LA PACE HA BISOGNO ANCHE DI TE
Primi firmatari
Dinucci Manlio, giornalista
Fo Dario, Premio Nobel, autore e attore
Imposimato Ferdinando, magistrato
Zanotelli Alex, religioso
Minà Gianni, giornalista
Vauro, disegnatore
Chiesa Giulietto, giornalista
Fo Jacopo, scrittore
Vattimo Gianni, filosofo
Pallante Maurizio, saggista
Mazzeo Antonio, giornalista
Canfora Luciano, filologo
Gesualdi Francesco, saggista
Giannuli Aldo, docente universitario
Grimaldi Fulvio, giornalista
Celestini Ascanio, attore
Cacciari Paolo, esponente politico
Cardini Franco, storico
Cremaschi Giorgio, sindacalista
Losurdo Domenico, filosofo
Mazzucco Massimo, giornalista e regista
Riondino David, musicista
Zucchetti Massimo, docente universitario
Albanesi Mario, giornalista
Alciator Chiesa Agostino, diplomatico
Alleva Piergiovanni, giuslavorista
Amoretti Scarcia Bianca Maria, docente universitaria
Apicella Vincenzo, disegnatore
Barbarossa Romano, operaio Acciaierie Terni
Becchi Paolo, docente universitario
Belardinelli Alessandro, operaio Whirpool-Indesit
Benigni Glauco, giornalista
Bongiovanni Giorgio, direttore Antimafia 2000
Boylan Patrick, cittadino USA, docente universitario
Brandi Vincenzo, ingegnere
Bottene Cinzia, attivista
Braccioforte Martino, operaio Riva Acciaio Terni
Brotini Maurizio, sindacalista
Bulgarelli Mauro, senatore
Cabras Pino, direttore Megachip
Cacciarru Alberto, operaio Alcoa Sulcis
Calderoni Maria Rosa, giornalista
Cao Mariella, attivista
Capuano Enrico, musicista
Castellani Mirko, operaio La Folgore Prato
Castrale Francesco, operaio Akerlund and Rausing
Catone Andrea, direttore rivista “MarxVentuno”
Cernigoi Claudia, storica
Cicalese Pasquale, economista
Cipolla Nicola, senatore
Cocco Giovanni, docente universitario
Correggia Marinella, ecopacifista Rete No War
Crippa Aurelio, senatore
Cristaldi Mauro, scienziato
D’Alessio Ciro, operaio Pomigliano d’Arco
D’Andrea Filomena, cantautrice
De Iulio Pier Francesco, direttore Megachip
De Lorenzo Francesco, ingegnere
De Santis Paolo, docente universitario
Amoretti Scarcia Bianca Maria, docente universitaria
Apicella Vincenzo, disegnatore
Barbarossa Romano, operaio Acciaierie Terni
Becchi Paolo, docente universitario
Belardinelli Alessandro, operaio Whirpool-Indesit
Benigni Glauco, giornalista
Bongiovanni Giorgio, direttore Antimafia 2000
Boylan Patrick, cittadino USA, docente universitario
Brandi Vincenzo, ingegnere
Bottene Cinzia, attivista
Braccioforte Martino, operaio Riva Acciaio Terni
Brotini Maurizio, sindacalista
Bulgarelli Mauro, senatore
Cabras Pino, direttore Megachip
Cacciarru Alberto, operaio Alcoa Sulcis
Calderoni Maria Rosa, giornalista
Cao Mariella, attivista
Capuano Enrico, musicista
Castellani Mirko, operaio La Folgore Prato
Castrale Francesco, operaio Akerlund and Rausing
Catone Andrea, direttore rivista “MarxVentuno”
Cernigoi Claudia, storica
Cicalese Pasquale, economista
Cipolla Nicola, senatore
Cocco Giovanni, docente universitario
Correggia Marinella, ecopacifista Rete No War
Crippa Aurelio, senatore
Cristaldi Mauro, scienziato
D’Alessio Ciro, operaio Pomigliano d’Arco
D’Andrea Filomena, cantautrice
De Iulio Pier Francesco, direttore Megachip
De Lorenzo Francesco, ingegnere
De Santis Paolo, docente universitario
De Pin Paola, senatrice
D’Eliso Filippo, compositore
D’Orsi Angelo, docente universitario
Donati Mirko, operaio Teleco S.p.A.
Fisicaro Anita, attivista Rete No War,
Foa Marcello, giornalista ,
Franzoni Dom, teologo
Galli Giorgio, politologo
Gemma Mauro, direttore sito web “MarxVentuno”
Germano Roberto, scienziato
Giacomini Ruggero, storico
Giannini Fosco, senatore
Ginatempo Nella, attivista Rete No War
Girasole Mario, operaio Fiat Mirafiori
Girasole Tommaso, operaio Samar
Guidetti Serra Gabriella, attivista Casa Internazionale Delle Donne
Kersevan Alessandra, storica
La Grassa Gianfranco, giornalista
Macchietti Loredana, editore rivista 'Latinoamerica e tutti i sud del mondo'
Manisco Lucio, giornalista
Manca Luigi, operaio
Carbosulcis
Manduca Paola, docente universitaria
Marino Luigi, direttore rivista “MarxVentuno”
Matiussi Dario, storico
Morese Giuseppe, operaio Thyssenkrupp Torino
Pagliani Piero, pensionato
Palermi Manuela, giornalista
Palombo Marco, attivista Rete No War
Pellegrini Ferri Miriam, giornalista
Pepe Bartolomeo, senatore
Pesce Delfino Vittorio, antropologo
Pesce Ulderico, attore e regista
Pullini Pierpaolo, operaio Fincantieri Ancona
Salzano Edoardo, urbanista
Severini Maurizio, musicista
Slaviero Paolo, insegnante
Spetic Stoyan, senatore
Spinelli Vladimiro, operaio Vibac
Steri Bruno, Ass. Ricostruire il PC
Viale Guido, scrittore
Vindice Lecis, giornalista
Vlajic Gilberto, segretario Ass. Non Bombe ma solo Caramelle
Vitiello Giuseppe, scienziato.