LEGGO
PERCHÉ…
La Giornata
Mondiale del libro
Fernando Botero "Donna che legge" |
Se leggi
perché è la Giornata Mondiale del libro, e dunque ti è stato imposto da chi lo
ha deciso per te, sei un pessimo lettore e un uomo (o donna) senza carattere e
spina dorsale.
Se leggi
perché lo hanno deciso i festival, le fiere, i premi letterari, o altri
baracconi pubblicitari, che considerano i libri alla stessa stregua di una
merce qualsiasi, sei un lettore pessimo e sei vittima della società dello
spettacolo e di Carosello.
Se leggi i
best-seller e quelli strombazzati dai giornali e dai rotocalchi, sei un pessimo
lettore e non hai capacità di scelta.
Se leggi senza
oculatezza, fai torto ai libri buoni. Ricordati che un buon libro spesso non ha
padrini.
Ricorda che i
libri di squalità, sommergono quelli di qualità, dunque devi diffidarne e
tenertene alla larga. Se leggi questo genere di libri la tua lettura è inutile
e non ne ricaverai alcunché.
Leggi
ricordando sempre che chi scrive non è mai al di sopra delle parti; che è un
uomo schierato, cioè sta da una parte, soprattutto quanti sostengono di non
stare da nessuna parte. Dunque sta a te scegliere da che parte stare: se con i
poteri o contro di essi; con chi si ribella o con gli oppressori.
Leggi
ricordando che un libro deve essere la quintessenza del suo autore. Come
Alfieri devi avere in mente che fra autore e libro deve esserci coerenza etica,
altrimenti il suo libro è falso.
Se chi scrive
è moralmente indegno, anche il suo libro ne risentirà, per importante che sia.
Si può perdonare a un libro di essere eticamente indegno, ma mai al suo autore.
Leggi libri
pericolosi, liberi, esigenti, ricchi di senso, solo da questi imparerai e ti
apriranno la mente. Sono pochi, ma ci sono, sta a noi cercarli fra la massa di
spazzatura che invade il mercato.
E ricorda soprattutto
che si legge per non dimenticare la barbarie; per sforzarci di cambiare noi
stessi e il mondo; per porre “un argine al male”. E questo costa fatica, come
la libertà.
Angelo Gaccione