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lunedì 13 aprile 2015

MoRE. UN MUSEO CHE DIFENDE LA MEMORIA

Giuseppe Denti "Milano in versi. Una città e i suoi poeti"

MoRE, museo digitale che raccoglie, conserva ed espone on-line progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo. Un'idea innovativa ma profondamente contestualizzata in un preciso percorso di ricerche, frutto della passione di due giovani curatori, Elisabetta Modena e Marco Scotti.

"L'acronimo MoRE sta per Museum Of REfused and unrealised art projects - dichiarano i due ideatori - La finalità è esplicita fin dalla scelta del nome; il museo raccoglie ed espone solo progetti che siano stati appositamente pensati per occasioni specifiche in precisi contesti e che non siano stati realizzati per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche, economiche, morali o etiche. Lo scopo è quello di valorizzare, conservare e studiare attraverso attività di ricerca, esposizioni e sfruttando al massimo tutte le potenzialità del digitale questi progetti mai realizzati. Vogliamo così dare loro visibilità e offrire la possibilità a chiunque di consultare materiali che solitamente non sono accessibili aprendo inoltre una riflessione sulle dinamiche dell’arte contemporanea e di chi vi opera”.
Obiettivo principale del museo è la conservazione e la fruizione di materiali ritenuti finora marginali nel sistema dell'arte. L'archiviazione dei documenti digitali è resa possibile anche grazie alla collaborazione con il centro CAPAS dell’Università degli Studi di Parma che ha permesso l’utilizzo della piattaforma D-Space, deposito istituzionale dell’archivio, garantendo la conservazione dei documenti e la reversibilità dei formati.
Nei suoi primi tre anni di vita MoRE ha acquisito progetti di artisti di rilievo internazionale nel panorama dell'arte contemporanea, come Valerio Berruti, Davide Bertocchi, Ivo Bonacorsi, David Casini, Silvia Cini, Scott King & Matthew Worley, Matthew Darbyshire, Jeremy Deller, Emilio Fantin, Regina Josè Galindo, goldiechiari, Gorgona, Debora Hirsch, Ugo La Pietra, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Jonathan Monk, Liliana Moro, Davide Mosconi, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Sabrina Torelli, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Marco Vaglieri, Grazia Varisco, Luca Vitone, Silvio Wolf, Erwin Wurm. Gli artisti hanno aperto i propri archivi personali, e condiviso con il pubblico le loro idee che per qualche motivo non si sono concretizzate. Ogni progetto di opera d’arte è accompagnato da una scheda che la racconta in riferimento al percorso artistico dell’autore.
Una parte rilevante dell’attività di MoRE consiste anche nel promuovere la ricerca e lo sviluppo di un dibattito critico sul non realizzato e sulle modalità progettuali che caratterizzano il panorama della creatività contemporanea. A tale scopo il museo raccoglie contributi scritti e mostre in un’area di dibattito aperta a partecipazione esterne e alla collaborazione con enti e istituti nazionali e internazionali che verranno coinvolti nel progetto stesso.
Il museo-sito è composto da: un archivio di progetti interamente in formato digitale; uno spazio riservato a esposizioni temporanee; una sezione destinata a ospitare interventi critici e approfondimenti.
Intorno a MoRE si è costituito un network di professionisti provenienti dal mondo dell'arte contemporanea, storici dell’arte, critici, curatori e esperti del settore, che contribuiscono con le loro diverse professionalità alla crescita del progetto e che afferiscono all’associazione culturale Others che produce il progetto.
In occasione della quinta edizione di MIA Fair (Milano, 11-13 aprile 2015), MoRE è stato invitato a presentare attraverso un talk una riflessione sul non realizzato nella fotografia contemporanea, e sul ruolo che questo linguaggio può assumere oggi nel progetto dell’opera d’arte. Riprendendo le linee di ricerca fino ad ora portate avanti, sarà presentata in questa occasione - anche attraverso un dialogo con gli artisti - una nuova acquisizione di progetti non realizzati nell’archivio del museo, con i lavori donati da Mario Cresci, Franco Guerzoni e Giovanni Ozzola, mentre, attraverso uno sguardo sulla collezione e sul progetto MoRE, i curatori del museo discuteranno intorno al tema del non realizzato in fotografia, e di come possa comprendere sia progetti ideati ma non scattati, sia scatti realizzati, ma non pubblicati o esposti per scelta propria o del committente, arrivando a interrogarsi su modalità progettuali e usi del e intorno al mezzo fotografico.
MoRE Museum