"Nella
lotta tra te e il mondo cerca di assecondare il mondo"
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L’Italia devasta le foreste per produrre biodiesel
Franz Kafka
La frase è, appunto, annotata da Kafka nei suoi Diari.
Per quanto
paradossale possa sembrare la frase ha una sua intima saggezza, che si riscopre
proprio in questi tempi bui per le istituzioni e la democrazia: fa da controcanto
al sé egoistico, richiamando il principio di solidarietà, divenuto ormai
anacronistico in una società dilatata nel globale e segnata dal rischio individuale
e dalla speculazione.
Viviamo in
una finta democrazia, in verità oligarchia di poche ricchissime famiglie, il
gotha del sistema finanziario globale, in cui il denaro alimenta il potere e il
potere alimenta il denaro. Non siamo cittadini
liberi e consapevoli ma sudditi di
nuove caste di intoccabili, rappresentanti
delle stesse istituzioni. E i pochissimi a impegnarsi per la società civile e
il benessere collettivo non siedono in Parlamento, ma scrivono e predicando sui
social networks o tramite le proprie
associazioni e riviste di cultura.
Per la
maggioranza degli abitanti del pianeta è allora diventato normale pensare che
il sistema debba ruotare intorno a un potere fondato sulla speculazione e sulla
ricchezza, sul benessere solo di pochi a discapito di molti. Il neoliberismo è dato come un modello
economico presupposto, scontato, per quanto sia manifestamente iniquo e ci
renda sempre più sudditi isolati e inconsapevoli invece che liberi cittadini.
Ecco perché
è sempre necessario “assecondare il mondo” e smettere di voler esistere a tutti
i costi a sue spese, come fanno i pochi a scapito dei molti.
Giovanni
Bonomo
Centro Culturale
Candide***
L’Italia devasta le foreste per produrre biodiesel
Le raffinerie ad
olio di palma dell'Eni di Marghera e Gela provocano una deforestazione
irreversibile
Logo dell'Eni e foreste in fiamme |
L'italiana ENI, in parte statale, produce biodiesel da olio
di palma a Marghera (VE) e prossimamente anche a Gela (CL). Nonostante la
coltivazione della palma da olio implichi la distruzione delle foreste in
Indonesia e Malesia, l’ENI vuole rafforzare la sua presenza nel settore dei
biocombustibili e fomentarne l’uso.
Dagli inizi del 2014 è iniziato ad arrivare a porto
Marghera l'olio di palma dall'Indonesia. Serve per produrre biodiesel nella
raffineria dell'ENI e alimentare i poli chimici di Mantova, Ferrara e Ravenna,
oggi legati alla chimica del petrolio.
ENI ha investito 200 milioni di Euro per convertire la
raffineria di petrolio di Marghera in greenrefinery, per produrre biodiesel.
Nel 2015 gli impianti raggiungeranno una capacità di produzione di 500.000
tonnellate. Inoltre, dopo la riconversione approvata a fine 2014, il sito
industriale ENI di Gela (CL) diventerebbe la più grande raffineria ad olio di
palma d'Europa, con una produzione stimata di 750 mila tonnellate di prodotto
annuo.
Assieme al suo azionista principale, lo Stato Italiano,
l'ENI vuole rafforzare la sua presenza nel prospero settore dei così detti
biocombustibili. E nonostante ENI le definisca “bio” raffinerie verdi, questa
conversione farà diventare ENI una delle compagnie leader anche della deforestazione.
L'Unione Europea esige che l'olio di palma sia
“sostenibile”. Però, i marchi di certificazione dell'olio di palma sono
inefficaci e servono solo da green washing per il settore. L'olio di palma si
produce sempre con il sacrificio delle foreste tropicali e rappresenta già un
terzo del biodiesel che si consuma in Italia, secondo le analisi degli
ambientalisti.
La raffineria di ENI, così come qualsiasi raffineria di
biodiesel, non salva il clima, anzi, mette in pericolo le ultime foreste
tropicali. Unitevi alla petizione per chiedere al governo italiano e all’ENI di
astenersi dall’uso dell’olio di palma industriale.