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domenica 15 novembre 2015

GENOCIDI
di Maria Carla Baroni


Il primo genocidio del Novecento non fu quello degli Armeni, ma quello del popolo Herero in Namibia nel 1904, durante la dominazione tedesca quando governatore era un tal Goering, padre del ministro hitleriano. Il genocidio fu attuato non solo con battaglie in campo aperto armi da fuoco contro lance ma anche avvelenando i pozzi dell'acqua in un territorio semidesertico... Ho imparato questo in un viaggio in Namibia nel 2004 e oggi, prima di scrivervi, ho cercato notizie scritte nella biblioteca di casa mia: non ne ho trovate né nella Piccola Treccani in 12 volumi edizione 1995 né sulla guida Namibia della Lonely Planet edizione inizio 2000, che pure dedicano ampio spazio alla storia anche coloniale di questo magnifico Paese. Ho trovato su internet - indicando popolo herero in Namibia - un articolo di Giorgio Giannini titolato "Il massacro del popolo herero: il primo genocidio del '900", che però non ricorda le gesta di Goering padre. Ho desiderato farvi partecipi di questo fatto. Per quanto riguarda il CHE FARE IN ITALIA, indipendentemente da quello che possiamo fare per divulgare le cause dell'immigrazione, segnalo un ottimo articolo de Il Manifesto del 29 settembre 2015 intitolato "Se la sinistra si rimboccasse le maniche", in cui si suggerisce di poter dar vita a un piano per dare lavoro agli immigrati e per riportare alla vita le aree agricole e boschive delle zone collinari e montane e relativi insediamenti, quasi sempre in stato di abbandono: dunque gli immigrati e le immigrate come RISORSA per una parte consistente del territorio italiano, fragile dal punto di vista idrogeologico e condannato al degrado pressoché definitivo e irreversibile.

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