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mercoledì 3 febbraio 2016

Teatro a Milano
MEDEA

Ho visto domenica pomeriggio al Teatro Franco Parenti Medea, nella versione che ce ne ha lasciato Christa Wolf. Questa mia segnalazione vale come invito a vederla. La figura di Medea è qui all’opposto di quella disegnata dalla tradizione, fino alla splendida interpretazione di Maria Callas nell’opera di Cherubini e nel film di Pasolini. Medea non è più la semidea, assassina e fattucchiera che da Euripide a Heiner Muller ha dominato le scene. È una vittima piuttosto, una straniera, tormentata dall’amore in un mondo dominato dalla violenza. “Non una infanticida -scrive Anna Chiarloni-, ma una donna forte e generosa, depositaria di un remoto sapere del corpo e della terra, che una società intollerante emargina e annienta negli affetti fino a lapidarle i figli”. Imperdibile è in particolare la recitazione intensa, variegata di Elisabetta Vergani, che dà la propria voce duttile, piena di colori e di toni, a tutti i personaggi del dramma. Regia, drammaturgia e musiche ne costituiscono il contesto degno.
Gabriele Scaramuzza