NO ALLE BOMBE NUCLEARI IN ITALIA
Sono
in fase di sviluppo negli Stati Uniti le bombe nucleari B61-12, destinate a
sostituire le attuali B61 installate dagli Usa in Italia, Germania, Belgio,
Olanda e Turchia.
La B61-12 non è una
semplice versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare. Ogni
singola bomba ha una testata con quattro opzioni di potenza selezionabili: può
così svolgere la funzione di più bombe. La potenza media della B61-12 equivale
circa a quella di quattro bombe di Hiroshima. A differenza della B61 sganciata
in verticale sull’obiettivo, la B61-12 viene lanciata a distanza e guidata
sull’obiettivo tramite una speciale sezione di coda.
Sono in corso test per
dotare la B61-12 della capacità di penetrare nel terreno prima di esplodere,
distruggendo i bunker dei centri di comando e altre strutture sotterranee in un
attacco nucleare di sorpresa. Queste sono le nuove bombe nucleari Usa destinate
anche all’Italia. Foto satellitari – pubblicate dalla Federazione degli
scienziati americani (Fas) – mostrano che a tale scopo sono già state
effettuate modifiche nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre.
Secondo le ultime stime
della Fas, gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad
Aviano e 20 a Ghedi), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e
Olanda, per un totale di 180. Nessuno sa però con esattezza quante
effettivamente siano le B-61, destinate ad essere sostituite dalle B61-12.
Una cosa comunque è certa:
le B61-12, che gli Usa si preparano a installare in Italia, sono armi che
abbassano la soglia nucleare, ossia rendono più probabile il lancio di un
attacco nucleare dal nostro paese e lo espongono quindi a una rappresaglia
nucleare.
L’Italia – che fa parte
del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato – mette a disposizione non
solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti
che vengono addestrati all’attacco nucleare con cacciabombardieri italiani
sotto comando Usa.
L’Italia viola in tal modo
il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e
ratificato nel 1975, che all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati
militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non
ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né
il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente».
L’Italia deve smettere di
violare il Trattato di non-proliferazione e, attenendosi a quanto esso
stabilisce, deve chiedere agli Usa di rimuovere immediatamente qualsiasi arma
nucleare dal territorio italiano e rinunciare a installarvi le nuove bombe
B61-12 e altre armi nucleari.
Liberare il nostro
territorio nazionale dalle armi nucleari, che non servono alla nostra sicurezza
ma ci espongono a rischi crescenti, è il modo concreto attraverso cui possiamo
contribuire a disinnescare l’escalation nucleare e a realizzare la completa
eliminazione delle armi nucleari che minacciano la sopravvivenza dell’umanità.
Comitato No Guerra No Nato