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UMANI
Teatro. Madame Bovary a Ivrea
Chiara Pasetti segnala ai lettori di Odissea
Chiara Pasetti segnala ai lettori di Odissea
Madame Bovary, spettacolo
teatrale
Un dipinto di Emma di Giancarlo Ferruggia |
Nell’anno del
centosessantenario della pubblicazione di Madame
Bovary sulla «Revue de Paris», va in scena uno spettacolo dedicato
all’eroina flaubertiana rêveuse e
romantica, icona del desiderio inappagato, che ha avuto la sola colpa di non
sapersi conformare, adattare (piegare?) alla realtà.
Il suo creatore,
Gustave Flaubert (1821-1880), finì a processo nel 1857, accusato di oltraggio
alla morale pubblica e religiosa, e ai buoni costumi. Venne assolto.
Presso il Teatro
Giacosa di Ivrea, 14 e 15 aprile ore 20.45: Madame Bovary
Lo spettacolo, che
debutta a Ivrea in prima nazionale, ha l’adattamento e la regia di Laura
Sicignano, che già in passato si era confrontata con un classico francese: Le relazioni pericolose di Choderlos de
Laclos.
Emma Bovary è
interpretata da Sara Cianfriglia, mentre gli uomini che ruotano intorno alla
sua delusione sono affidati a Roberto Serpi, Aldo Ottobrino e Alessandro
Marini. Le luci sono di Luca Serra, mentre la realizzazione di scene e costumi
vede impegnate rispettivamente Laura Benzi e Maria Grazia Bisio, artiste
fondatrici di Teatro Cargo, che coproduce lo spettacolo insieme a Il Contato
/Teatro Giacosa di Ivrea, con la collaborazione del Teatro Stabile di Genova e
del Teatro della Tosse.
Del romanzo di Flaubert
quel che resta attuale e conturbante non è più, forse, lo scandalo del
tradimento, ma la fame insaziabile di Emma per qualcosa che non c’è. Proprio
come tante di donne di oggi è ingenua e illusa, sedotta dal mito del grande
amore, insoddisfatta della vita, incapace di vivere la realtà.
“Lo spettacolo – dichiara Laura Sicignano – vuole
dimostrare come un classico possa parlare al presente: indifferente all’amore
semplice e goffo del marito, Emma Bovary cerca l’assoluto, ma non riesce a dare
concretezza ai suoi sogni, inciampa in uomini insulsi o crudeli che prima
irretisce con il suo fascino, poi allontana e disgusta con la sua ossessione.
La poesia a cui Emma anela non è di questo mondo. Non sa comprendere le piccole
gioie della quotidianità. Rincorre un ideale estremo come un cupio dissolvi.
Emma resta un personaggio universale in cui molti possono ancora identificarsi,
per la sua acuta sensibilità, per il suo desiderio d’amore, per la fragilità
che la conduce a cadere nei tranelli della vita. Soffrire ogni giorno di
qualcosa che manca, attendere quel che non arriverà mai sono malattie sottili,
ma micidiali. Emma finisce per distruggersi nel suo languore e distruggere chi,
come il marito, non ha saputo capirla, ma l’ha comunque amata con una natura
mediocre e ingenua”.
Uno dei personaggi più
amati di sempre, che ha ispirato film (si ricorda in particolare la Madame
Bovary di Claude Chabrol del 1991, con la magnifica Isabelle Huppert nel
ruolo di Emma Bovary), spettacoli teatrali, dipinti, e al quale ogni anno
decine di studiosi di tutte le parti del mondo dedicano tesi di laurea,
articoli, conferenze, Emma Bovary continua a sedurre il pubblico… «Emma Bovary
percorre il cerchio completo del mito, al principio e al termine della sacrosanta
letteratura» (Yvan Leclerc, direttore del Centre Flaubert, nonché “maestro”
e docente di tesi di dottorato su Flaubert di chi scrive!).
Presto su queste pagine
la recensione dello spettacolo!
C. P.
La locandina dello spettacolo |
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