Una ministra amica degli amici del Califfo
di Antonio Mazzeo
Roberta Pinotti ministro della Difesa |
Tu addestri e finanzi il Califfato e noi ti
vendiamo sistemi di morte per svariati milioni di euro. Mentre si diffondono a
livello internazionale le prove della collaborazione economica, politica e
militare del regime del Qatar con le milizie pro-ISIS, l’Italia rafforza la
partnership con lo spregiudicato emirato arabo. Il 30 e 31 marzo la ministra
della difesa Roberta Pinotti si è recata in visita ufficiale a Doha per
incontrare il ministro per gli Affari della difesa Khalid bin Muhammad
Al-Attiyar e il consigliere militare dell’Emiro gen. Hamad bin Ali Al Attiyah.
Al centro dei colloqui, la cooperazione militare tra Italia e Qatar, gli
scenari di crisi regionali con particolare riferimento ad Iraq, Siria e alla
Libia e le iniziative di partenariato nel settore della produzione industriale
dei sistemi d’arma.
“Italia e Qatar hanno avviato da tempo un dialogo e la
visita del Ministro Pinotti ha contribuito a rafforzare i rapporti di
cooperazione esistenti con il Paese del Golfo anche nel settore della
formazione e dell’addestramento del personale militare”, riporta una nota del
ministero della difesa italiano. “In particolare, il Ministro Pinotti ha
espresso la sua soddisfazione per i risultati conseguiti a livello
tecnico-militare con il Piano di Cooperazione sottoscritto a Doha alla fine
dello scorso mese di gennaio”. Nei prossimi mesi, inoltre, presso la base aerea
di Galatina, Lecce, sede del 61° Stormo dell’Aeronautica italiana, saranno
avviate le attività di addestramento al volo per i piloti militari qatarini a
bordo dei nuovi caccia-addestratori avanzati M-346 prodotti da Alenia-Aermacchi
(Finmeccanica).
Nel corso della missione in Qatar, Roberta Pinotti si è
pure recata in visita al salone espositivo internazionale DIMDEX 2016,
organizzato dalle forze armate locali con cadenza biennale e riservato in
particolare ai sistemi di guerra nel settore aeronavale. “Quest’anno il salone
dava a tutti la possibilità di visitare alcune navi militari di Paesi Amici,
tra cui la nostra Nave Carabiniere, quarta unità del programma italo-francese
FREMM (Fregata Europea Multi Missione), di rientro dall’operazione
antipirateria Atalanta e in Qatar in occasione della DIMDEX”, aggiunge il
ministero della difesa. All’esposizione di Doha erano presenti le aziende di
punta del comparto militare-industriale italiano e MBDA Missile Systems,
società leader nella costruzione di missili e tecnologie avanzate, controllata
da AIRBUS Group (37,5%), BAE Systems (37,5%) e Finmeccanica (25%) ha firmato un
protocollo d’intesa per la fornitura alla marina militare del Qatar di alcune
batterie missilistiche per la difesa costiera, il cui costo si aggira intorno
ai 640 milioni di euro. “MBDA conferma il proprio successo nel proporre sistemi
con capacità operative ad alto grado di affidabilità e a costi competitivi”, ha
dichiarato Antonio Perfetti, direttore esecutivo di MBDA Italia. Le batterie
potranno utilizzare due diversi modelli di missili anti-nave a medio raggio,
l’Exocet MM40 Block 3 e il Marte ER (Extended Range), in grado di ingaggiare
bersagli navali di dimensioni diverse fino a 180 chilometri di distanza. I due
sistemi saranno in grado di operare in modo autonomo con i rispettivi radar o
potranno essere integrati in una rete più ampia di difesa costiera. Nel corso
della sua visita agli stand di DIMDEX 2016, la ministra Pinotti ha voluto
posare per la foro di rito accanto ad un prototipo della batteria missilistica
prodotta da MBDA ed acquistata dal Qatar. Per la cronaca, una delegazione della
Marina militare qatarina era stata ricevuta nel 2014 in Italia negli
stabilimenti di MBDA Missile Systems per discutere sull’acquisto dei missili
modello Marte per armare i 22 elicotteri da trasporto e attacco NH-90 che nel
corso dello stesso anno erano stati ordinati a NHIndustries, il consorzio
europeo in mano a Eurocopter-Airbus, Stork Fokker e AugustaWestland
(Finmeccanica).
Roberta Pinotti aveva incontrato a Doha il gen. Hamad bin Ali Al Attiyah pure il 26 luglio 2015 per firmare un accordo per lo sviluppo delle capacità tecnico-operative tra le forze armate italiane e quelle del Qatar. Durante il vertice, i manager di Selex ES, altra società controllata da Finmeccanica, sottoscrissero un contratto di alcune centinaia di milioni di euro per la fornitura al Qatar di un sistema radar KRONOS per la sorveglianza dello spazio aereo, in grado di localizzare con rapidità e precisione obiettivi aerei, in volo da basse ad alte quote, e di integrarsi con i sistemi di comando e controllo già operativi e con i sistemi d’arma missilistici antiaerei. “La difesa dello spazio aereo rappresenta un valore imprescindibile per la sicurezza nazionale che il Qatar ha deciso di affidare ai sistemi prodotti da Finmeccanica”, spiegò ai giornalisti l’amministratore delegato e direttore generale Mauro Moretti. “La fiducia riposta nella nostra azienda costituisce un ulteriore stimolo ad aumentare l’impegno di Finmeccanica in un’area geografica di fondamentale valenza strategica, sia dal punto di vista delle opportunità di business sia sotto il profilo delle collaborazioni”. Una prima missione ufficiale in Qatar era stata effettuata dalla ministra Pinotti il 26 novembre 2014, undici giorni dopo aver ricevuto a Roma il gen. Ghanim bin Shaheen Al-Ghanim, Capo di Stato Maggiore delle forze armate qatarine, poi ospite d’onore presso il Centro Sperimentale di Volo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare.
Nel 2010 Italia e Qatar hanno sottoscritto un accordo
generale di cooperazione militare, ratificato dal Parlamento con voto
bipartisan il 29 settembre 2011 e in vigore dal 10 febbraio 2014. L’accordo
prevede lo sviluppo di attività di formazione e addestramento nel campo del
trasporto aereo, navale ed elicotteristico, l’organizzazione di esercitazioni
congiunte, la partecipazione ad operazioni di peacekeeping, l’“equipaggiamento”
delle unità militari e lo “scambio” di know how e materiali bellici, armi e
munizioni. Ampia la lista dei sistemi di guerra che possono essere esportati od
importati dai due paesi: armi automatiche e di medio e grosso calibro, bombe,
mine, missili, siluri, carri armati, aerei, elicotteri, esplosivi e propellenti
per uso militare, sistemi fotografici ed elettronici, satelliti, sistemi di
comunicazione ed attrezzature digitali, ecc..
Due anni prima della firma dell’accordo quadro,
AugustaWestland sottoscrisse con l’Aeronautica militare del Qatar un contratto
del valore di 260 milioni di euro per la fornitura di 18 elicotteri bimotore di
nuova generazione AW139 e l’addestramento degli equipaggi. Con una velocità
massima di crociera di 306 km/h e un’autonomia superiore ai 1.060 km, gli
elicotteri AW139 sono utilizzati per molteplici funzioni, dal trasporto truppe
e armamenti, al pattugliamento dei confini, alla ricerca e soccorso, alle
operazioni delle forze speciali e al mantenimento dell’ordine pubblico sul
fronte interno. Sempre il gruppo Finmeccanica, attraverso la controllata FATA
Spa, nel gennaio 2014 si è aggiudicato un contratto per la costruzione e la
messa in funzione di uno stabilimento per la produzione di acido cloridrico e
soda caustica da 70 tonnellate al giorno nell’area industriale qatarina di
Mesaieed. Il contratto per il valore di 70 milioni di dollari fu sottoscritto
da Gulf Chlorine W.L.L., una joint venture tra l’Oman Chlorine SAOG e la
società Al Mirqab Capital del Qatar. Il controverso impianto è stato completato
nell’autunno dello scosro anno.