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lunedì 24 ottobre 2016

IL CENTENARIO DI CASSOLA
di Vincenzo Pardini

Il 17 marzo 2017 sarà il centenario della nascita dello scrittore Carlo Cassola. 
“Odissea” gli renderà onore come merita, con testimonianze e ricordi di quanti in vita ne hanno apprezzato le qualità letterarie e la sua rigorosa moralità. In suo messaggio antimilitarista e pacifista è sempre più attuale, soprattutto ora che i venti di guerra si fanno sempre più violenti. Lo scrittore Vincenzo Pardini ha accolto il nostro invito e questa è la sua testimonianza.


Carlo Cassola

L’amico Angelo Gaccione, che di Carlo Cassola fu sodale, mi ha chiesto di scriverne un ricordo.
Non ho mai conosciuto di persona Carlo Cassola. Enzo Siciliano mi diceva  di fargli visita; avevano parlato di me. Sebbene mi fossi promesso di farlo, non lo feci. Anche perché sapevo che Cassola non stava bene di salute. Abitavamo assai vicini, specie da quando lui si era trasferito a Montecarlo, paese della Piana Lucchese, una piccola grande capitale del vino, e un luogo molto panoramico, che continua ad  emanare una sua antica atmosfera.
 Seguivo Cassola sui giornali, leggevo i suoi “Fogli di diario” sul Corriere e  i suoi libri. Ne avevo, insomma, una certa cognizione, perché un grande autore non si conosce mai del tutto. Ricordo di lui una foto nella cronaca di Lucca de La Nazione; era insieme ad un  cane di razza Pastore Tedesco, forse lo stesso che gli ispirò Il superstite, e  ricordo  che a una domanda del cronista riguardo Lucca, rispose di non poter dire nulla: non la conosceva bene.

Carlo Cassola con l'attrice Claudia Cardinale interprete del film
"La ragazza di Bube" 
tratto dal suo fortunatissimo romanzo

Un modo, credo, per non pronunciare cose sgradite, in quanto Lucca, in ambito culturale, è sempre stata apatica, ignorando i suoi artisti migliori. A cominciare da scrittori come Arrigo Benedetti, Gino Cesaretti, Mario Tobino e Guglielmo Petroni, e prima  di loro i musicisti Giacomo Puccini e Alfredo Catalani. Città bigotta e conservatrice, continua a portarsi appresso una ferrea tradizione fascista. 
Carlo Scorza, ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista, vi risiedette per anni, combinandovi malefatte troppo lunghe da raccontare. Aspetti che, immagino, non  dovevano  essere sfuggiti a Cassola. Infatti non ho nessuna notizia che lui abbia frequentato la città, o abbia preso parte a qualche manifestazione.
Prima che a Montecarlo aveva abitato sulle Pizzorne, località montana della Lucchesia, dove aveva scritto il romanzo L’uomo e il cane, uscito  nel 1977. Ripubblicato nella collana Oscar Mondadori nel 2014, su invito di Alba Andreini, gli ho fatto la prefazione. Sulle Pizzorne, i suoi vicini di casa raccontavano  che non si vedeva quasi mai, e quando lo vedevano era sempre in compagnia della sua bella moglie. Ogni mattina, però, udivano il ticchettio di una macchina da scrivere.
Ma non è di questo che volevo parlare, bensì della ricorrenza del suo centenario dalla nascita (17 marzo 1917), per il quale, a Lucca, si stanno scaldando i motori. Al ministero sembra infatti sia in via di approvazione il finanziamento del progetto scientifico(50 mila euro) per valorizzare  la sua figura. Il progetto è stato presentato alla biblioteca statale di Lucca il 14 ottobre, dal sindaco di Montecarlo Vittorio Fantozzi, dal senatore Andrea Marcucci e dal segretario al Ministero dei beni e delle attività culturali, Antimo Cesaro.

Carlo Cassola

Ma più che parlare dello scrittore Cassola, Marcucci e Fantozzi hanno parlato di sé, elogiandosi a vicenda, ed elogiando, entrambi, la concessione del governo Renzi, che ha ripristinato i fondi a favore delle iniziative culturali, inibite dal governo di Mario Monti. Andrea Marcucci, senatore con alle spalle  esperienze in partiti diversi,( da liberale confluì nella Margherita, e da questa nel PD, fino a salire sul carro di Renzi), ha tra l'altro detto che Cassola, alla stregua di Pascoli, ha scelto di vivere in un borgo toscano, trovandovi buona accoglienza e ispirazione creativa. Poi osserva che Cassola fu un uomo e un intellettuale libero, che non si lasciava condizionare, e che con le sue scelte aprì gli occhi a molti ragazzi. Ma non ha accennato, forse perché lui gli non li ha mai aperti, che Cassola profuse molto del suo impegno a favore della pace, del disarmo nucleare, e della salvaguardia dell’ambiente, e altro. Come Pier Paolo Pasolini fu un profeta. Non a caso soleva dire che da una catastrofe nucleare si può riemergere, non da una catastrofe ecologica; e quanto è avvenuto (lo tsunami nel 2004 nell’Oceano Indiano) e sta avvenendo(cambiamenti climatici, dissesti idrogeologici e inondazioni anche sul nostro territorio ecc.) gli sta dando ragione.

Un primo piano dello scrittore Vincenzo Pardini

Se Marcucci, renziano della prima ora, è di una sinistra che non ha più una definizione, visto che  ha imbarcato anche Denis Verdini, Fantozzi è di una destra che guarda con nostalgica simpatia al famigerato ventennio mussoliniano, tanto da aver dato al suo cane il  nome di non ricordo quale evento fascista. Qualcuno potrebbe dirmi che, nonostante queste anomalie, non certo in sintonia col pensiero e l’opera di Cassola, questi due stanno facendo qualcosa. Un qualcosa che è meglio di niente. Sono d’accordo. Se non altro hanno avuto la buona volontà di voler festeggiare il centenario della nascita Cassola, che visse a Montecarlo in una solitudine quasi monacale. Gli bastavano le sue idee e la sua memoria, per svolgere un lavoro che forse lui, più che tale, sentiva una missione. La missione di voler salvare il mondo da catastrofi diverse e che, negli ultimi tempi gli valse  anche, perfino da parte dei giornali a cui collaborava da anni, emarginazione ed ostracismo. Tutto perché diceva la verità, la più dura e la più amara.

Vincenzo Pardini durante un incontro letterario


Il giorno del suo funerale, mi hanno detto, pioveva e tirava vento. Forse sarà stato per questo che non vi parteciparono le istituzioni. Auguriamoci allora che almeno questa volta la politica si comporti in maniera corretta, rendendogli gli onori che merita, e non si scada nella solita, inutile retorica a favore dei notabili di turno. Sarebbe un’offesa alla memoria e al patrimonio culturale che Cassola ci ha lasciato. 

Carlo Cassola
Carlo Cassola al centro della foto, a sin. Angelo Gaccione, 
a des. padre David Maria Turoldo a Milano il 14 febbraio 1974
in occasione di un incontro sul tema della pace e del disarmo