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domenica 9 ottobre 2016

Lettera – Appello ai sindaci e ai consiglieri
dei Comuni dell’area metropolitana milanese.
di Giuseppe Natale*


Foto di Giuseppe Denti

Siamo alla vigilia dell’elezione dei membri del Consiglio della Città Metropolitana Milanese da parte dei sindaci e consiglieri dei 134 comuni dell’area. Elezione, si dice, indiretta. I cittadini esclusi. Vulnus gravissimo: abrogato lo strumento principe della sovranità popolare: il voto. Un altro grave vulnus: il sindaco del capoluogo (nel nostro caso di Milano) diventa automaticamente sindaco della Città Metropolitana. Per due volte (2014 e 2016) è stato negato  ai cittadini dei 133 comuni  di esercitare il proprio sacrosanto diritto costituzionale di votare il loro sindaco metropolitano.
A restringere spazi e strumenti di partecipazione democratica è la legge 56/2014, dalla dubbia legittimità costituzionale (avverso la quale chi scrive ha firmato un ricorso giurisdizionale di cui si attendono gli esiti). Con essa si anticipa la legge costituzionale Renzi -Boschi-Alfano-Verdini, che cambia ben 47 articoli della Carta del 1948  ed esclude non a caso l’elezione diretta del nuovo Senato ridotto a 100 membri (-215) lasciando intatto il numero di 630 deputati. Se colleghiamo questa amputazione al “combinato disposto” della legge elettorale Italicum, che ribadisce l’impostazione ultramaggioritaria e premiale analoga a quella del Porrcellum bocciato dalla Corte Costituzionale (2014) e che prevede i capilista bloccati, ci rendiamo conto che si restringono drasticamente gli spazi di democrazia, si accentrano i poteri a vantaggio dell’esecutivo e del Presidente del Consiglio (che diventa il “capo” e il vero dominus) e non si fanno contare i cittadini elettori nel loro diritto di scelta “libera e personale”. L’appuntamento referendario del 4 dicembre prossimo diventa un’occasione decisiva per fare valere il voto del “popolo sovrano” che non può non esprimere il forte e deciso no allo stravolgimento in senso oligarchico del nostro sistema costituzionale e democratico.
Ancora oggi è valido l’appello rivolto nel 2014 ai sindaci e ai consiglieri dei Comuni dell’area metropolitana milanese dal Forum Civico Metropolitano, “soggetto plurale libero ed indipendente di cittadinanza attiva…[che] pone al centro della sua riflessione e della sua attività la Città e la Cittadinanza Metropolitana, la democrazia e le sue forme di partecipazione”.
“La L.56/2014, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” -si afferma- rischia di aggiungersi alle innumerevoli leggi e leggine e decreti che da oltre un ventennio si accatastano e finiscono nelle morte gore del degrado istituzionale e della riduzione della democrazia, rappresentativa e partecipativa.
I cittadini sono privati del diritto di voto e non eleggono gli organi della Città Metropolitana. Anche le Province, che non vengono né ridotte né abolite, si trasformano in enti di secondo livello.
La negazione del diritto di voto è palese e intollerabile. È evidente il disegno autoritario di rafforzare gli apparati centralistici a livello nazionale e territoriale (l’esecutivo, la regione, il grande comune capoluogo); sbilanciare l’equilibrio della divisione dei poteri (senato non elettivo, ridimensionamento del potere giudiziario);mettere pesantemente in discussione i diritti politici civili e sociali (violazione continuata dei principi fondamentali e dei diritti della persona e del lavoro sanciti dalla Carta Costituzionale, legge elettorale ultra-maggioritaria e blindata, accesso sempre più difficile alle poche forme di democrazia diretta).
Delle istituzioni più vicine ai cittadini sono i Comuni ad essere maggiormente colpiti e messi nelle condizioni di non potere svolgere appieno i loro compiti di fornire i servizi essenziali e di costituire il primo e più vicino presidio democratico e partecipativo[…] Alla vigilia dell’elezione del Consiglio Metropolitano, di cui si stigmatizzano le modalità oligarchiche, il Forum rivolge a Voi Sindaci dei Comuni dell’area metropolitana milanese la richiesta -che vorrete inoltrare ai Consiglieri comunali- di ascoltare la voce dei cittadini, in modo particolare di quelli impegnati e competenti[…]” portatori di proposte concrete e valide.
Il Forum rivendica la restituzione ai cittadini del diritto di voto uguale e libero e ritiene necessario e urgente l’elezione diretta a suffragio universale del sindaco e del consiglio metropolitano. Un ruolo decisivo sono chiamati a svolgere i capoluoghi. Nel nostro caso il Comune di Milano, al cui Consiglio è affidata la responsabilità di articolare il proprio territorio in “più comuni” e di abolire il comune unico del capoluogo.
Le esigenze e i diritti dei cittadini metropolitani richiedono di ridisegnare un riequilibrio paritario delle entità ed identità dei comuni dell’area metropolitana milanese.

*Forum Civico Metropolitano