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domenica 4 dicembre 2016

IO VOTO NO!
di Silvano Piccardi

Sivano Piccardi


Invio questo messaggio a tutti i miei indirizzi e mail, perché mi sento troppo coinvolto (e preoccupato) dalla scelta referendaria di domani. Vi prego quindi di scusarmi se mi permetto brevemente di comunicare, anche se non sono certo un costituzionalista, quanto mi sono sforzato di comprendere sulla questione.
Primo: domani siamo chiamati a rispondere a un quesito strettamente relativo alla Costituzione, che quindi non ha nulla a che vedere con scelte di ordine governativo, di alleanze politiche e di tattiche elettorali varie - nulla di nulla! Col voto referendario si decide solo ed esclusivamente (e scusate se è poco) se accettare o no la nuova Costituzione che ci viene proposta. Punto e basta. Ogni strumentalizzazione in altro senso è una forma scorrettissima di intimidazione di per sé molto poco democratica.
Secondo: la nuova Costituzione non prevede l'eliminazione del Senato (che rimane, anche se ridotto di numero), prevede bensì l'eliminazione del voto popolare per eleggerlo! In questo modo i senatori, saranno nominati dalla “casta” (uso questa brutta parola in omaggio agli esponenti governativi che si sono messi a farne uso – incredibile!), ovvero dalla direzione dei partiti. Con ciò vanificando il senso dell'art.1 della Costituzione vigente, rendendo quindi, a tutti gli effetti, quella che vien proposta, un'altra Costituzione!
Terzo: le Regioni, verrebbero private di ogni potere in materia di scelte territoriali (su cui sarebbe chiamato a decidere il Governo centrale), eppure sopravviverebbero, consentendo a dei loro esponenti di essere “nominati” senatori (vedi il punto precedente), acquisendo per di più l'immunità parlamentare. (E questo pur sapendo che i consiglieri regionali sono stati i più colpiti dal virus della corruzione!)
Quarto: la Costituzione non si occupa del costo delle istituzioni e non decide nel merito; chi può decidere in materia sono le leggi ordinarie, abbassando paghe e indennità, o altro. E comunque, la tanto propagandata riduzione del numero dei senatori, nemmeno indirettamente potrebbe incidere davvero in materia (diverso sarebbe se si dimezzasse il numero dei parlamentari, o si eliminasse del tutto il Senato).

Silvano Piccardi con Ottavia Piccolo


Quinto: inutile ricordare, che se si arrivasse a sommare a questa “nuova” Costituzione, la legge elettorale vigente (l'Italicum, imposta per tre volte col ricattatorio “voto di fiducia”), i diritti provenienti dal voto dei cittadini sparirebbero del tutto, consegnando al “capo” del governo, il potere di decidere (a Camere unificate, ovvero Senato dei “nominati” + Camera degli onorevoli “imposti” con il premio di maggioranza assoluto e per lo più anch'essi “nominati” grazie al sistema dei capilista) in materia di nomina del Capo dello Stato (i cui poteri verrebbero comunque ridotti), dei membri della Corte Costituzionale e… e persino l'eventuale entrata in guerra (che, come sostiene Papa Francesco, è già in corso come “guerra mondiale, a pezzi”!)
Sesto: trovo sconvolgente che ci siano personaggi della politica e della cultura, che sostengono di votare Sì pur ritenendo questa “riforma” una schifezza, e/o comunque redatta in modo orrendo - rimandando a un chissà quale futuro ulteriori migliorative “riforme” (il termine, sia detto per inciso, è improprio e volutamente demagogico: le Costituzioni non si “riformano”, si emendano o si revisionano).
Dixi et salvavi animam meam.
Saluto tutti a cuore aperto e mente libera,
Silvano Piccardi

P.S. Dimenticavo: naturalmente, io voterò NO.