IL SALENTO LOTTA CONTRO LA TAP
UN’OPERA DANNOSA CHE METTE A RISCHIO
SALUTE E CRESCITA TURISTICA
di Carmen
Mancarella
Da anni il Salento sta
lavorando per il proprio riscatto economico e per fare del suo territorio un
luogo di eccellenza ambientale e di magnificenza. I prodotti della terra e del
mare, apprezzati dall’intero Paese, i suoi splendori architettonici e lo
spirito di accoglienza, ne fanno uno dei luoghi più ospitali e civili. La
politica di un Governo sciagurato e di un Ministero per l’Ambiente diretto da irresponsabili,
sta per calpestare tutto questo. Una decisione gravissima. Un insulto ad un
paesaggio ricco di uliveti millenari di immensa bellezza. “Odissea” è al fianco
di queste popolazioni contro Governo, Ministero e Partito Democratico che si
rivela giorno dopo giorno un partito disgustoso, nemico dell’ambiente, antipopolare
e repressivo. Spazzarlo via prima possibile è un obbligo morale.
Il Governo manda la polizia contro anziani donne e bambini una protervia reazionaria che non si vedeva dai tempi di Scelba |
Il più anziano Salvatore Marullo ha 92 anni, il
più piccolo Lorenzo un anno e mezzo. Sono arrivati stamattina in bicicletta:
famiglie, anziani, bambini con le tovaglie per il pick nick per ribadire che un
territorio così bello si presta solo a cose belle. Tutti uniti di generazione
in generazione contro il gasdotto progettato dalla Tap in una delle zone più
belle d’Italia e del mondo: San Foca, marine di Melendugno. Ma le biciclette e
l’allegria delle famiglie, i giochi e le bolle di sapone stridono con quegli
alberi di ulivo dalle chiome, ridotte a scheletri, imbustate di bianco per
l’espianto e per lasciar passare il gasdotto. Arrivano i sindaci, che si
stringono intorno al sindaco di Melendugno, Marco Potì, per sottolineare che il
no del Comune di Melendugno è anche il no di tutto il Salento. I ragazzi del
presidio notap dormono in tenda
vicino agli ulivi e stanno lì notte e giorno, da quattro giorni “nella campagna
che ci è stata data da due coniugi anziani i quali non sono ricattabili”. Il
titolare del lido San Basilio, sulla spiaggia dove dovrebbe approdare il
gasdotto, Alfredo Fasiello si è inginocchiato davanti ai Tir per bloccare
l’espianto degli ulivi: scene già viste in Cina quando gli studenti disarmati
bloccarono con il loro corpo indifesi i carri armati. E nella prima giornata di
manifestazioni con la tensione alle stelle i carabinieri hanno caricato i
manifestanti: i figli dei contadini contro i figli dei contadini come ha già
scritto Pierpaolo Pasolini! Marine di Melendugno, terza meta del turismo in
Puglia per il vertiginoso aumento dei flussi turistici: 700mila euro incassati
dal Comune solo di tassa di soggiorno all’anno con centinaia di imprese del
turismo che vedono di anno in anno crescere il proprio fatturato e le
prenotazioni: tante tasse in più per l’Europa Unita! A pochi metri da dove
dovrebbe sorgere il gasdotto, a Sud c’è la Grotta della Poesia, che nel cuore
di un antico sito archeologico è secondo il National Geografic è tra le dieci
piscine naturali più belle al mondo, divenuto anche il caso più studiato da
google perché ha visto nello stesso periodo e in contemporanea l’arrivo di
turisti provenienti da 90 Nazioni diverse, tutti per ammirare la bellezza del
mare e il fascino del sito.
A Nord
si trova l’oasi naturale delle Cesine, una delle prime riserve volute con un
trattato internazionale a Ramsar in Turchia nel 1979! Uccelli migratori,
pantani, spiagge mozzafiato, boschi: la fotografia del Salento rimasto ancora
intatto e selvaggio. E siamo nel Comune confinante, Vernole. Oggi è in atto una
snervante guerra fatta di carte bollate e autorizzazioni che potrebbe essere
superata dal buon senso. Se proprio questo gasdotto s’ha da fare, il
governatore Emiliano non vuole San Foca, ma indica l’approdo di Cerano, una
zona già purtroppo industrializzata, che avrebbe il doppio vantaggio di non
stravolgere un sito naturale di interesse mondiale e di alimentare la centrale
Enel non più con il carbone (inquinante e dannoso per la salute), ma con il
gas.
Il governo dice: troppe
autorizzazioni, non facciamo in tempo. Intanto l’interesse dei pochi mette a
rischio la salute e l’interesse dei molti: quello di vivere con la bellezza e
grazie alla bellezza della propria terra l’ITALIA, una politica tanto
sventolata dal governo Renzi e ripresa anche oggi dal governo Gentiloni. Ma che
forse potrebbe valere solo se un pazzo decidesse di sventrare il Colosseo per
un gasdotto raccontandoci la barzelletta che tutto resterebbe invariato. FORSE.
La Puglia ha già avuto la sua lezione: l’Ilva insegna che neppure migliaia di
posti di lavoro giustificano la devastazione dell’ambiente e le centinaia di
morti per tumore!