"L'italiano
siamo noi"
Petizione diretta a Al
Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella
Al Presidente del
Consiglio dei Ministri, on. Paolo Gentiloni.
Un gruppo di
docenti ed intellettuali ha lanciato questo appello in difesa della lingua
italiana. “Odissea” ha sollevato più volte il problema ei lettori ricorderanno
che già in tempi remoti, la scrittrice Gina Lagorio con un intervento sulla
prima pagina, aveva criticato indignata la decisone di tradurre i documenti della Commissione Europea in varie lingue, escludendo quella
italiana. Quanto fosse idiota e
ignorante quella decisione, fu subito chiaro al mondo intero. Che i nostri
parlamentari non brillino per sagacia e che facciano poco o nulla per questa
che è una delle lingue più antiche e letterariamente più espressiva tra gli
idiomi esistenti, è notorio. Ma è notorio anche l’atteggiamento subalterno di
giornali e network dell’informazione. Di recente su “Odissea” di questi
argomenti hanno scritto sia il filosofo Fulvio Papi, sia alcuni poeti di grande
sensibilità. Invitiamo i nostri lettori a sottoscrivere questo appello di cui
riproduciamo qui sotto il link.
https://www.change.org/p/l-italiano-siamo-noi?recruiter=175818189&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive
Il poeta Giancarlo Cosonni fra i firmatari dell'appello |
Con una recentissima
sentenza (n. 42/2017), la Corte costituzionale ha ribadito la centralità
costituzionalmente necessaria della lingua italiana, quale elemento
fondamentale di identità individuale e collettiva, nonché elemento costitutivo
della storia e dell’identità nazionale.
Il
giudizio dinanzi alla Corte - traendo origine dalle delibere del dicembre 2011,
con le quali il Politecnico di Milano, imponeva l’inglese come “lingua
ufficiale” nelle lauree magistrali e nelle Scuole di dottorato, escludendo,
dunque, l’italiano - aveva ad oggetto l’art. 2, c. 2, lettera l), della legge
240/2010, che consente, per il miglior perseguimento
dell'internazionalizzazione, l'attivazione di corsi "anche" in lingua
straniera.
Ora,
dice la Corte, “le legittime finalità dell’internazionalizzazione non possono
ridurre la lingua italiana, all’interno dell’università italiana, a una
posizione marginale e subordinata, obliterando quella funzione, che le è
propria di vettore della storia e dell’identità della comunità nazionale,
nonché il suo essere, di per sé, patrimonio culturale da preservare e
valorizzare”.
Non
solo. L’esclusività dell’inglese, “imporrebbe, quale presupposto per l’accesso
ai corsi, la conoscenza di una lingua diversa dall’italiano, così impedendo, in
assenza di adeguati supporti formativi, a coloro che, pur capaci e meritevoli,
non la conoscano affatto, di raggiungere «i gradi più alti degli studi», se non
al costo, tanto in termini di scelte per la propria formazione e il proprio
futuro quanto in termini economici di optare per altri corsi universitari o,
addirittura, per altri atenei”.
Detta
imposizione potrebbe, inoltre, “essere lesiva della libertà di insegnamento,
poiché, per un verso, verrebbe a incidere significativamente sulle modalità con
cui il docente è tenuto a svolgere la propria attività, sottraendogli la scelta
sul come comunicare con gli studenti, indipendentemente dalla dimestichezza
ch’egli stesso abbia con la lingua straniera; per un altro, discriminerebbe il
docente all’atto del conferimento degli insegnamenti, venendo questi
necessariamente attribuiti in base a una competenza – la conoscenza della
lingua straniera – che nulla ha a che vedere con quelle verificate in sede di
reclutamento e con il sapere specifico che dev’essere trasmesso ai discenti”.
Molto
saggiamente, dunque, la Corte, consapevole dell’importanza di una lingua
veicolo della comunicazione scientifica e tecnologica, non ha dichiarato
l'illegittimità della disposizione scrutinata, ma ne ha fermamente censurato l'interpretazione
aberrante, perché della legge “è ben possibile dare una lettura
costituzionalmente orientata, tale da contemperare le esigenze sottese
all’internazionalizzazione (…) con i principi di cui agli artt. 3, 6, 33 e 34
Cost.”, sicché i corsi di laurea interamente in lingua straniera potranno
affiancare, non sostituire, quelli in italiano, garantendo sempre un percorso
formativo nella nostra lingua.
Insomma,
l’affermazione dell’italiano come «unica lingua ufficiale» del sistema
costituzionale «non ha evidentemente solo una funzione formale, ma funge da
criterio interpretativo generale», teso a evitare che altre lingue «possano
essere intese come alternative alla lingua italiana» o comunque tali da porre
quest’ultima «in posizione marginale» (Corte cost. n. 159/2009).
D’altra
parte, secondo la Corte, proprio l’esigenza dell’internazionalizzazione –
correttamente intesa – fa sì che il primato della lingua italiana risulti oggi
"costituzionalmente indefettibile” non certo quale “difesa di un retaggio
del passato, inidonea a cogliere i mutamenti della modernità” ma in quanto
“garanzia di salvaguardia e di valorizzazione dell’italiano come bene culturale
in sé”, elemento di una “biodiversità linguistica”, che costituisce espressione
della specificità del modello europeo di società, nel contesto di una politica
che concilia democrazia, pluralismo culturale e integrazione sovranazionale
degli ordinamenti.
Il
punto è che la sentenza non chiude la vicenda, che dovrà tornare di fronte al
Consiglio di Stato mentre è ormai improcrastinabile il recepimento dei principi
enucleati dalla Corte mediante atti di indirizzo generali, rispettosi
dell’autonomia universitaria e, insieme, del primato della lingua ufficiale
della Repubblica, anche al fine di evitare ulteriori violazioni degli stessi
principi, con gli inevitabili riflessi sulla programmazione universitaria.
Più
ancora, è urgente – e i tempi sembrano maturi - per mettere in campo tutte le
azioni (legislative, di ricerca, di formazione, di digitalizzazione dell’immenso
patrimonio librario e archivistico italiano, etc.) - atte a tutelare,
promuovere e valorizzare la nostra lingua, in Italia e all’estero, a iniziare
dall’esplicito riconoscimento in Costituzione dell’“italiano come fondamento
culturale della Repubblica e propria lingua ufficiale”.
È
tempo, insomma, di dar vita a una nuova, diversa e attiva politica linguistica
italiana.
Maria
Agostina Cabiddu – Politecnico di Milano
Emilio
Matricciani – Politecnico di Milano
Adriana
Angelotti – Politecnico di Milano
Stefano
Crespi Reghizzi – Politecnico di Milano
Giancarlo
Consonni – Politecnico di Milano
Mario
Fosso - Politecnico di Milano
Renzo
Rosso - Politecnico di Milano
Graziella
Tonon – Politecnico di Milano
Maria
Cristina Treu - Politecnico di Milano
Lorenzo
Mezzalira - Politecnico di Milano
Giuseppina
Macrì – Avvocato in Arezzo
Alessandro
Dama – Politecnico di Milano
Michele
Gasparetto – Politecnico di Milano
Claudio
Marazzini – Presidente Accademia della Crusca
Nicoletta
Maraschio – Presidente emerito Accademia della Crusca
Paolo
Caretti - Università di Firenze
Luigi
Lombardi Vallauri – Università di Firenze
Rosamaria
Marini – Materie letterarie Istituti di istruz. superiore - Firenze
Maria
Luisa Villa - Accademia della Crusca
Giovanni
Serges - Università di Roma 3
Emanuele
Banfi – Università degli Studi di Milano Bicocca
Domenico
Storace - Università di Firenze
Michele
Gazzola - Humboldt-Universität zu Berlin
Paolo
Berdini – urbanista
Lidia
Decandia - Officina dei saperi
Francesco
Trane - Officina dei saperi
Laura
Marchetti - Officina dei saperi
Daniela
Poli – Università di Firenze
Carlo
Cellamare - Officina dei saperi
Ilaria
Agostini - Università di Bologna
Giuseppe
Saponaro - Officina dei saperi
Vittorio
Boarini - Officina dei saperi
Roberto
Budini Gattai - Officina dei saperi
Romeo
Bufalo - Università della Calabria
Piero
Bevilacqua – Università la Sapienza
Pier
Luigi Cervellati - urbanista
Maria
Pia Betti - scuola secondaria - Grosseto
Antonio
Porta - Politecnico di Milano
Luca
Piero Marescotti - Politecnico di Milano
Amedeo
Bellini - Politecnico di Milano
Giovanni
Baule - Politecnico di Milano
Luigi
Procopio Quartapelle - Politecnico di Milano
Stefano
Longhi - Politecnico di Milano
Pellegrino
Bonaretti - Politecnico di Milano
Marco
Lucchini - Politecnico di Milano
Francesco
Vescovi - Politecnico di Milano
Arturo
Baron - Politecnico di Milano
Marco
Politi - Politecnico di Milano
Aldo
Castellano - Politecnico di Milano
Marina
Cristina Tanzi - Politecnico di Milano
Maurizio
Vogliazzo - Politecnico di Milano
Marcello
Magoni - Politecnico di Milano
Giuseppina
Gini - Politecnico di Milano
Alfredo
Ronchi - Politecnico di Milano
Valentina
Dessi - Politecnico di Milano
Ezio
Puppin - Politecnico di Milano
Fabrizio
Campi - Politecnico di Milano
Gianfranco
Pertot - Politecnico di Milano
Anna
Tiziana Drago - Università degli studi di Bari
Alessandra
Cherubini - Politecnico di Milano
Francesco
Repishti - Politecnico di Milano
Federica
Boschetti - Politecnico di Milano
Franco
Chiaraluce - Università Politecnica delle Marche - Ancona
Pierantonio
Frare - Università Cattolica di Milano
Elena
Landoni - Università Cattolica di Milano
Francesco
Spera - Università degli Studi di Milano
Paola
Petrini - Politecnico di Milano
Lorenzo
De Stefani - Politecnico di Milano
Gianfranco
Fiore - Politecnico di Milano
Cesare
Mario Arturi - Politecnico di Milano
Angelo
G. Landi - Politecnico di Milano
Amedeo
Bellini - Politecnico di Milano
Luigi
Pietro Maria Colombo - Politecnico di Milano
Paola
Ponti - Università Cattolica di Milano
Antonio
Zollino - Università Cattolica di Milano
Enrico
Gianluca Caiani - Politecnico di Milano
Mariateresa
Girardi - Università Cattolica di Milano
Silvia
Morgana - Accademia della Crusca e Università degli Studi di Milano
Lorenzo
Giacomini - Politecnico di Milano
Luigi
Tesio - Università degli Studi di Milano
Fabrizio
Frezza - Sapienza Università di Roma
Frank
Marzano - Sapienza Università di Roma
Cristina
Tonelli - Politecnico di Milano
Maurizio
Quadrio - Politecnico di Milano
Anna
Anzani - Politecnico di Milano
Giuseppe
Polinemi - Università degli Studi di Milano
Maria
Rosa Giacon - docente di Liceo - Venezia
Paola
Polito - Lettrice di Italiano - Università di Copenaghen
Federica
Millefiorini - Università Cattolica di Milano
Annalisa
Andreoni - IULM - Milano
Giancarlo
Gioda - Politecnico di Milano
Lucio
Curreri - Université de Liège
Massimo
Prada - Università Cattolica di Milano
Secci
Rosa – pensionata
Secci
Battistina - pensionata
Secci
Caterina - pensionata
Giovanni
Pighizzini - Università degli Studi di Milano
Gianfranco
Bonola - Università degli Studi Roma 3
Enrico
Elli - Università Cattolica di Milano
Mario
Fiorentini - Università di Trieste
Elena
Granata - Politecnico di Milano
Gabriele
Crespi Reghizzi - Università di San Pietroburgo
Cesira
Macchia - Politecnico di Milano
Lucinia
Speciale - Università del Salento – Lecce
Cristina
Bergo – Politecnico di Milano
Antonello
Boatti – Politecnico di Milano
Rocco
Ronza - Università cattolica di Milano
Donatello
Santarone - Università degli Studi Roma 3
Marcello
Buiatti - Università di Firenze
Sergio
Brenna - Politecnico di Milano