Sicilia base d’attacco Usa/Nato
di Manlio
Dinucci
Si svolge dal 12
al 24 marzo, di fronte alle coste mediterranee della Sicilia, l’esercitazione
navale Nato Dynamic Manta cui partecipano le marine militari di Stati uniti,
Canada, Italia, Francia, Spagna, Grecia e Turchia. La punta di lancia delle 16
unità navali impegnate è il sottomarino nucleare statunitense da attacco rapido
California SSN-781. Armato di un centinaio di siluri e di quasi 150 missili da
crociera per attacco a obiettivi terrestri, esso fa parte della Task Force 69,
responsabile delle operazioni Usa di guerra sottomarina in Europa e Africa.
Oltre che col sottomarino da attacco, la U.S. Navy partecipa all’esercitazione
col cacciatorpediniere lanciamissili Porter e aerei da pattugliamento marittimo,
con la stazione Muos di Niscemi e la base aeronavale di Sigonella.
La
Dynamic Manta 2017 si svolge nell’area del Comando della forza congiunta
alleata (il cui quartier generale è a Lago Patria, Napoli), agli ordini
dell’ammiraglia statunitense Michelle Howard, che comanda allo stesso tempo le
Forze navali Usa in Europa e le Forze navali Usa per l’Africa.
L’Italia,
oltre a partecipare all’esercitazione con proprie unità, svolge quello che il
contrammiraglio De Felice, comandante di
MariSicilia, definisce un «ruolo fondamentale» poiché fornisce tutto il
supporto logistico. Particolarmente importante è Augusta, «punto strategico in
quanto fornisce rifornimenti di
combustibile, di munizionamento e di supporto per le unità navali che vengono addirittura da paesi al di
là dell’Atlantico». Rilevante anche il porto di Catania, disponibile a ospitare
ben nove navi da guerra. Contemporaneamente,
sono in corso da febbraio esercitazioni a fuoco di forze speciali statunitensi
nel poligono di Pachino. Quest’area è
stata ufficialmente concessa in «uso esclusivo degli Stati uniti», in base a un
accordo sottoscritto col Pentagono nell’aprile 2006, durante il governo
Berlusconi III.
Nello
stesso accordo sono state concesse agli Stati uniti in uso esclusivo un’area
all’interno della base di Sigonella, per la stazione aeronavale, e una a
Niscemi, per il centro di trasmissioni radio navali e la successiva stazione
terrestre del Muos. In tali aree, viene specificato a chiare lettere, «il
Comandante Usa ha il pieno comando militare sul personale, gli equipaggiamenti
e le operazioni statunitensi», col solo impegno di «notificare in anticipo al
Comandante italiano tutte le significative attività statunitensi».
Riguardo
alle spese della stazione aeronavale statunitense, in base all’accordo viene
finanziata esclusivamente dagli Usa solo la Nas I, l’area amministrativa e
ricreativa, mentre la Nas II, quella dei reparti operativi e quindi la più
costosa, è finanziata dalla Nato, ossia anche dall’Italia.
La
situazione della Sicilia, emblematica di quella nazionale, dovrebbe essere uno
dei temi centrali della mobilitazione del 25 marzo, il giorno dopo la
conclusione della Dynamic Manta. Non si può pensare di liberarci dai poteri
rappresentati dall’Unione europea senza liberarci dal dominio e dall’influenza che gli Usa
esercitano sull’Europa direttamente e tramite la Nato. Oggi 22 dei 28 paesi
della Ue, con oltre il 90% della popolazione dell’Unione, fanno parte della
Nato, riconosciuta dalla Ue quale «fondamento della difesa collettiva».
La
Nato sotto comando Usa sta preparando altre guerre, dopo Jugoslavia 1999,
Afghanistan 2001, Iraq 2003, Libia 2011, Siria dal 2011, Ucraina dal 2014. Lo
conferma la Dynamic Manta, che sicuramente ha testato anche le capacità di
attacco nucleare nell’esercitazione di guerra sottomarina. Notizia rimasta
sommersa nella grande «informazione».