Pagine

sabato 22 aprile 2017

Per conoscere Cassola la Letteratura non basta
di Marzia Borzi      

La copertina del volume

A cento anni dalla nascita di Carlo Cassola (Roma 17 marzo 1917), viene data alle stampe una pubblicazione importante, che finalmente rende merito a quella parte di vita di un autore conosciuto soprattutto come romanziere ma che nell’impegno antimilitarista ha vissuto la sua stagione più ricca e profonda. «Carlo Cassola e il disarmo: la Letteratura non basta» è il titolo del saggio, presentato presso la biblioteca Sormani di Milano, alla presenza di un pubblico numeroso e stupito dalla descrizione di un Cassola inedito e quasi sconosciuto. Un testo frutto dell’impegnativo lavoro a quattro mani svolto da Angelo Gaccione, narratore e drammaturgo, intellettuale vivace, grande amico di Cassola negli anni dello impegno disarmista, con il quale condivise lotte e impegno nella Lega per il disarmo unilaterale e Federico Migliorati, giornalista e ricercatore letterario, che da qualche hanno sta svolgendo una meticolosa opera di approfondimento sui maggiori autori del Novecento. 

Biblioteca Sormani, Sala del Grechetto 12 aprile 2017
da sin. Bianchi, Gaccione, Migliorati, Ferretti

La fortunata collaborazione, nata anche grazie all’intermediazione del critico letterario Vincenzo Guarracino, ha permesso la stesura di un’opera non solo significativa nel panorama dell’approfondimento letterario contemporaneo ma indispensabile per conoscere pensiero e azione di un autore impegnato, che con coraggio ha sostenuto le proprie idee anche davanti alla chiusura nel suoi confronti non solo di parte del mondo letterario ma in primis di quegli ambienti editoriali che con i suoi romanzi si erano ampiamente arricchiti. «Carlo Cassola e il disarmo» si compone di tutte quelle lettere che Gaccione e Cassola si scambiarono nei lunghi anni di impegno antimilitarista, un epistolario ricostruito con grande cura, che apre uno spaccato indispensabile sull’autore romano e, per molti versi, risulta un testamento spirituale postumo. 

 Un momento dell'incontro

La serata alla Sormani ha visto la partecipazione di Giovanni Bianchi, ex parlamentare e scrittore e Carlo Ferretti, tra i più noti critici letterari italiani, i quali hanno ripercorso gli anni intensi dell’impegno civile di Cassola, i suoi assidui confronti con Don Maria Turoldo sull’importanza del disarmo e dell’antimilitarismo, la figura stessa di un Cassola lontanissimo dallo scrittore da talk show, costretto a subire una freddezza critica come pochi da parte delle principali testate giornalistiche, che non ne comprendevano le scelte e lo consideravano quasi un politico utopista, oltre ad una sorta di scomunica dal «pulpito marxista» che lo accusava di visione antieroica della lotta partigiana e accuse a non finire dal fronte Neoavanguardista. Insomma un fuoco incrociato di attacchi che invece di indebolire lo scrittore ne fece emergere l’anima più vera: quella dell’impegno antimilitarista, della presa di pozione appassionata contro la guerra, che lo accomunò ad altri grandi della Letteratura e della scienza, quali Einstein, Bertrand Russell, Tolstoj, don Chisciotte meravigliosi in una società che faticava a recepirne la grande opportunità di messaggio civico. 

Un momento dell'incontro

«La ragazza di Bube», «Fausto e Anna» restano romanzi vivi, privi di quella retorica che fin troppo spesso domina le pagine degli scrittori più noti, paesaggi reali fatti da personaggi che meritano sicuramente di essere riletti e riscoperti ma spesso, soprattutto in tempi oscuri come quelli attuali dove il pericolo di una guerra atomica appare nemmeno tanto lontano all’orizzonte, la Letteratura non può più bastare. 

Da sin. Bianchi, Gaccione, Ferretti, Migliorati

Occorre cercare nel profondo un messaggio che possa essere da guida verso un futuro di pace, un messaggio che tra le righe delle lettere di Cassola emerge con chiarezza disarmante. 

[Le foto del servizio sono di Marzia Borzi]