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giovedì 18 maggio 2017

AFORISMI-IMPRESSIONI-SENSAZIONI
di Fabrizio Caramagna

Fabrizio Caramagna

1.L’aforista è come il coltivatore di gelso: dalla leggerezza del filo di seta misura il peso del suo patrimonio.
2.Ci sono così tante impronte qui in terra - sulle banconote, le tastiere, i vestiti - e quasi nessuna, lassù, nel cielo. Del resto, si sa, solo pochi riescono a toccarlo con un dito.
3.Nell'abbraccio - ciò che è stato spigolo, linea interrotta, groviglio - diventa di nuovo, come per miracolo, cerchio perfetto.
4.Il sorriso permette all'anima di respirare.
5.Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
6.Come fiori schiacciati in una pagina del libro dell'universo... e se Dio ci avesse dimenticato così?
7.Abbiamo tutti nel petto un violino e abbiamo perduto l'archetto per suonarlo. Alcuni lo ritrovano nei libri, altri nell'incendio di un tramonto, altri negli occhi di una persona, ma ogni volta l'archetto cade dalle mani e si perde come un filo d'erba o un sogno. La vita è la ricerca infinita di questo archetto per non sentire il silenzio che ci circonda.
8.C'è stato un momento in cui siamo stati davvero felici e la vibrazione è stata così forte che deve essere arrivata fin lassù, a spostare gli assi e la geometria delle stelle, a modificare l'algebra infinita dell'universo.
9.Una cosa bella è bella anche con le luci spente e se non c'è nessuno a guardarla, e questo è tutto quello che ho capito della bellezza.
10.Come un fiore maltrattato dalla pioggia, ci sono occhi che rispondono alla violenza con un sovrappiù di luce.
11.La bianca fioritura delle margherite nei primi giorni di aprile è ciò che più somiglia al cuore dei bambini.
12.Da bambini siamo stati spinti nel buio, e poi siamo tornati - ridendo o tremando - nella luce. Morire è essere spinti nel buio e non tornare più.
13.La luce sbatte contro i muri di gennaio, si allunga sui rami nudi di febbraio, guizza nei fiori di marzo, si allarga sulle foglie di aprile, esplode nei prati di maggio, riempie tutto il cielo di giugno, risplende ancora a luglio e agosto, poi a settembre vibra e si ritrae, a ottobre vaga sperduta, a novembre si si assottiglia come un vetro e a dicembre si frantuma in tante piccole schegge che feriscono gravemente il giorno.
14.Inutile salire su un piedistallo: la nostra ombra in basso ci prende in giro ancora di più.
15.La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.