MILANO. SI REALIZZI UN
VERO MUSEO NAZIONALE
DELLA RESISTENZA
Il Comitato Nazionale ANPI
Il comunicato del Comitato
nazionale ANPI su un progetto che si è smarrito.
L'invito a un rapido ripensamento.
La necessità di un ascolto della cultura italiana e di un seminario
scientifico.
"L'ANPI nazionale ritiene che la comunità
culturale e i cittadini debbano essere informati su quanto sta accadendo
riguardo a quello che avrebbe dovuto essere il progetto del Museo Nazionale
della Resistenza a Milano. Museo al quale l'ANPI sarebbe stata favorevolissima,
anche per la scelta di collocarlo nella città di Milano, purché si trattasse di
un'opera di valore, realizzata con ampio consenso e con la collaborazione
attiva delle Associazioni partigiane, in particolare dell'ANPI, e infine
installata in una sede adeguata.
Al
contrario, si sta verificando un fenomeno singolare: tutti gli atti e le
convenzioni stipulate ufficialmente tra Comune, Ministero dei Beni culturali e
INSMLI (oggi Istituto “Parri”) hanno fatto sempre riferimento alla istituzione
di un MUSEO NAZIONALE DELLA RESISTENZA.
Gradualmente,
poi, questa denominazione è scomparsa, via via sostituita da formulazioni
generiche e totalmente diverse (Spazio Resistenza, Spazio di riflessione ed
interpretazione sulla Resistenza, etc.).
Questo è
incomprensibile, perché o si fa un Museo oppure si fa una cosa diversa, non
chiara peraltro, perché non si è ancora visto un progetto esecutivo. Già questo
è grave, ma lo è ancora di più se si considera che tutta l'operazione è stata ed
è portata avanti senza la partecipazione e il coinvolgimento delle Associazioni
partigiane e, in particolare, ripetiamo, dell'ANPI che del problema si è più
volte interessata, con poco successo. Ora, un Museo (o quello che sia) non può
prescindere dalla memoria e dai suoi principali depositari, a nulla servendo la
promessa che poi vi sarà un coinvolgimento nella fase di gestione (vale a dire
a cose fatte ed esattamente come in un condominio).
Ma ancora:
un Museo, ancorché multimediale, interattivo e moderno, ha bisogno di spazi non
solo per le sue istallazioni (anche le più avanzate), ma anche per garantire la
fruibilità a studiosi, scolaresche, visite collettive, etc. Qui sorge un altro
problema, perché questa cosa indefinita la si vuol collocare in uno spazio
angusto e inadeguato, all'interno della Casa della Memoria, un luogo, peraltro,
già riservato all'uso pubblico da parte delle Associazioni, insediato in un
edificio che, fra l'altro, non è in grado di accogliere neppure tutto il
materiale (vistoso e pesante) dell'ex INSMLI.
Una
contraddizione, in termini, e un grande pregiudizio sia per la futura
istituzione, sia per coloro che lavorano nella Casa della Memoria. Gli
inconvenienti suindicati sono tutti assai gravi se avranno concreta realizzazione
e metteranno a rischio la credibilità e il buon nome degli stessi organismi ed
enti partecipanti ad un'operazione che si presenta già con una serie di
handicap, sopra sommariamente descritti.
L'intera
questione deve essere sottoposta a revisione totale, consultando esperti,
acquisendo conoscenze di similari esperienze straniere, avviando un serio
confronto sui modi per superare le difficoltà e incomprensioni di cui si è
detto. L'ANPI, convinta che un Museo Nazionale della Resistenza, a Milano, sia
veramente di essenziale importanza, è disponibile a dare tutta la
collaborazione necessaria per giungere ad una soluzione ragionevole, non invece
a consentire un'ipotesi riduttiva ed “escludente”, in certo modo
incomprensibile, non degna di inserirsi nella “linea museale” da cui il Comune
di Milano trae grande vanto.
Non si
tratta di differire all'infinito un'opera, che è invece necessaria, ma di farla
bene, con tutti i crismi culturali, storici e politici e con la partecipazione
di tutti i soggetti direttamente interessati. Siamo ancora
in tempo a sospendere un'iniziativa che non recherebbe alcun vantaggio
culturale e storico e apparirebbe negativa per la stessa immagine di chi la propone.
Si proceda
ad un rapida verifica delle esperienze straniere in questo campo, si ascolti la
cultura italiana e l'ANPI, ricollocando il progetto nel suo binario iniziale
(il Museo della Resistenza) ma con modalità tutt'affatto diverse. Non si escluda a priori l'idea di realizzare
sul tema un seminario ad alto livello. Questo
comunicato verrà ampiamente diffuso, affinché tutti conoscano di che cosa si
tratta realmente e si acquisiscano anche i pareri di esperti storici".