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mercoledì 29 novembre 2017

IL GIUSTO PESO DELLE NOTIZIE
15mila scienziati hanno appena lanciato un SOS, un "avvertimento alla razza umana": se non fermiamo l’inquinamento, la Terra è condannata. I fatti sono terrificanti: animali e piante si stanno estinguendo mille volte più velocemente del ritmo naturale. Il 90% della Grande Barriera Corallina è morto o sta morendo. Gli oceani sono così pieni di plastica che i pesci ne sono diventati dipendenti.





Mi piacerebbe conoscere l’ordine di priorità che viene scelto per le notizie del telegiornale. Certamente deriva da un a regola che privilegia la valutazione dell’interesse degli spettatori. Qui c’è il solito dissidio tra immagine e concetto, tra emozione e pensiero. E quindi, poiché il tema è complesso, lascio perdere. Mi limito a coltivare il mio stupore rispetto all’ordine delle notizie di qualche giorno fa. Un grande risalto, per una volta con qualche incertezza di giudizio e senza la caccia del capro espiatorio, ha avuto la notizia della esclusione della Nazionale dal campionato del mondo. Forse ci saranno dimissioni e ritiri, ma la verità che, malauguratamente, sta nella stessa struttura del calcio nazionale starà zitta. Alt: perché queste sono tutte chiacchiere. Quello che conta è la penultima notizia che ci avverte che gli scienziati hanno stabilito che nell’ultimo triennio l’inquinamento del globo è aumentato del doppio rispetto al previsto. Se facciamo i calcoli il superamento della famosa soglia del due per cento si è avvicinata. I nostri nipoti possono fare questi calcoli sulla loro vita. E la gentile signora della tivù ha letto la notizia con la premura di chi teme che, se non si fa presto, la pasta possa scuocere. Il peggio è che milioni di persone nelle piazze di tutto il mondo per chiedere salvezza, valgono poco più della notizia. E le eleganti riunioni dei capi del mondo (lasciamo perdere gli ostinati obesi) non pare riescano a modificare l’apparato distruttivo che abbiamo storicamente costruito. E per stare nelle ricorrenze religiose: a tutto mercato per il Natale, lasciando solo papa Francesco, intelligente e giusto, tra una folla gremita e plaudente, ma temo attonita anche di più di chi scrive. 
Fulvio Papi