CONFERENZA
STAMPA
ROMA. 19 aprile 2017
Presso sala Nassyria
Senato della Repubblica - Palazzo Madama
dalle ore 13 alle ore
14.00
ALLA VIGILIA DELL'EARTH
DAY (22 aprile 2018): BANDIRE GLI ORDIGNI NUCLEARI IN QUANTO ARMI DI
DISTRUZIONE CLIMATICA
Un
ruolo attivo dell'Italia in senso disarmista dopo il voto dell'ONU che ha adottato il Trattato per la proibizione
giuridica delle armi nucleari: per la ratifica italiana del Trattato e per una
integrazione dell'istanza antinucleare con il percorso dell'accordo di Parigi sulla salvaguardia del clima globale. L’invito
ai parlamentari della XVIII legislatura, aderenti all’ICAN Parliamentary
Pledge, a ripresentare mozioni che impegnino i governi in tal senso. Su
iniziativa della Senatrice Loredana De Petris (Presidente Gruppo Misto ) in
collaborazione con WIPLF Italia e DISARMISTI ESIGENTI (Campagna osm-dpn, Energia
Felice, PeaceLink, Armes Nucléaires
STOP, Accademia Kronos e altri), si svolgerà il 19 aprile 2016, vigilia
dell’Earth day (22 aprile 2018), la
conferenza stampa per riproporre l’impegno a ripresentare nella XVIII
legislatura mozioni ed atti parlamentari sul “diritto” al disarmo nucleare.
Modera Antonia Sani Baraldi – presidente WILPF
Italia, membro ICAN Italia, premio Nobel per la pace 2017. Introduce la
problematica : Alfonso Navarra – portavoce dei Disarmisti Esigenti. Interverranno
rappresentanti delle associazioni promotrici dei “Disarmisti esigenti”, ed
esponenti delle associazioni della
Coalizione per il Clima, sostenitrici della campagna per il bando giuridico
internazionale delle armi nucleari, organizzata internazionalmente nella Rete
ICAN (www.icanw.org), premio Nobel per la pace 2017; nonché parlamentari che
hanno presentato atti istituzionali in tal senso.
Info:
Alfonso Navarra cell. 3400736871 alfiononuke@gmail.com;
Antonia
Baraldi Sani cell. 349-7865685 antonia.sani@alice.it
Si vada su:
www.disarmistiesigenti.org
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PROPOSTA PER DISARMO NUCLEARE
Premesso che: la sussistenza delle armi nucleari su
questo pianeta rappresenta una minaccia per la sopravvivenza della stessa
umanità: liberarsi di tale minaccia rappresenta dunque, per i popoli della
terra, un diritto istitutivo e costitutivo della stessa vita sociale l’esistenza
di un soggetto giuridico “Umanità” più importante della sovranità dei singoli
Stati è riconosciuta da documenti internazionali che integrano la
“Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo”, come la Carta della Terra,
fatta propria dall’UNESCO; e come la “Dichiarazione dei diritti e doveri
dell’Umanità”, ad essa collegata, che verrà presentata all’approvazione
dell’Assemblea Generale dell’ONU; e va ricordato che la stessa Costituzione
italiana nell’art. 11 in cui “ripudia la guerra” riconosce limitazioni alla
sovranità purché siano “necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la
giustizia fra le Nazioni” secondo il parere della Corte internazionale di
giustizia de L'Aja dell'8 luglio 1996, in applicazione del diritto
internazionale ius in bello, sono illegittimi la minaccia o l'uso delle armi
nucleari. Pur non volendo la Corte esprimersi in merito al caso estremo di
legittima autodifesa, viene inoltre chiarito come gli Stati debbano, comunque,
rispettare il diritto umanitario internazionale;
la “deterrenza”, cioè la preparazione della guerra
nucleare per dissuadere un attacco nucleare altrui, è da considerarsi un
assurdo logico, fattuale e morale, come denunciato tra gli altri da Papa
Francesco; e la consapevolezza del rischio mortale universale da essa
rappresentata è sempre più argomentata e dimostrata dalla comunità scientifica.
La guerra nucleare può essere scatenata persino per caso, per incidente o per
errore di calcolo e le conseguenze di un conflitto atomico pur limitato e localizzato
potrebbero essere lo stesso cataclismatiche, come evidenziato dagli scenari disastrosi
dell’inverno nucleare l'articolo VI del Trattato di non proliferazione delle
armi nucleari, ratificato con legge della Repubblica n. 131 del 1975 (Gazzetta
ufficiale n. 113 del 30 aprile 1975) impegna ciascuna parte a perseguire in
buona fede negoziati per definire, nel più breve tempo possibile, misure
effettive che conducano alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e
al disarmo nucleare, nonché ad un trattato sul disarmo generale e totale sotto
il severo ed effettivo controllo internazionale; la coscienza ormai acquisita
dell’inaccettabile rischio atomico derivante dalla preparazione difensiva della
guerra nucleare portata avanti dagli Stati nucleari (e dai loro alleati) ha
portato, da parte della maggioranza degli Stati non dotati di armi nucleari, al
Trattato di proibizione delle armi nucleari, adottato il 7 luglio 2017 da una
Conferenza ONU, con la spinta determinante della società civile internazionale,
organizzata dalla Rete ICAN (International campaign to abolish nuclear
weapons), per questo merito insignita del Premio Nobel per la pace 2017, non si
può distinguere in modo assoluto la minaccia nucleare dalla minaccia climatica,
che il nostro Paese, in armonia con tutta la comunità mondiale (eccezion fatta
per gli Stati Uniti sotto la presidenza Trump) ha individuato e deciso di
contrastare ratificando l’accordo di Parigi sul clima globale, adottato il 12
dicembre 2015 e già entrato in vigore. Gli ordigni nucleari vanno considerati
armi di distruzione climatica, cioè armi capaci di alterare in modo
catastrofico l’ambiente naturale. Sono le armi
proibite dalla Convenzione ENMOD (Convention on the Prohibition of Military or
Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques), entrata in
vigore il 5 ottobre 1978.
L'Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18
maggio 1977 e l'ha ratificata con la legge n. 962 del 29 novembre 1980 impegna
il Governo:
1) a firmare e ratificare il Trattato per l’interdizione giuridica degli
ordigni nucleari, adempiendo anche per questa nuova via agli obblighi del
Trattato di non proliferazione interpretati con uno spirito conforme alla
nostra Costituzione;
2) ad adoperarsi nelle COP (Conferenze delle Parti) che proseguono il
percorso per la giustizia climatica di Parigi, la prossima si terrà in Polonia
a Katowice, dal 3 al 4 dicembre 2018, affinché sia integrato e potenziato il
quadro giuridico che riconosca l’Umanità in quanto tale quale soggetto di diritti
preminenti rispetto all’autodifesa degli Stati. Questo a partire dal principio
di sopravvivenza che può essere assicurato anche per la via di ricomprendere,
nel Patto per salvare il Pianeta, quanto sostenuto, in interpretazione
convergente ed armonizzata, dalla Dichiarazione dei Diritti universali
dell’Umanità e dalla Carta della Terra,
sul diritto alla pace e sul diritto al disarmo nucleare;
3) ad avviare, nell'immediato, un percorso che porti alla totale
rimozione, da parte degli Stati Uniti, delle armi nucleari presenti nelle basi
e transitanti nei porti italiani, essendo necessario che il nostro Paese sia
coerente e credibile nel supportare la volontà manifestamente maggioritaria
degli Stati di pervenire ad un mondo libero dalla minaccia della guerra
nucleare, che è anche minaccia di sconvolgimento ambientale e climatico.