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mercoledì 16 maggio 2018


MA QUALE TERZA REPUBBLICA?   
di Franco Astengo

“Se parte questo governo parte la Terza Repubblica”: “vox clamantis in Movimento 5 stelle”, levatasi in questi giorni convulsi di trattativa dove tutto sparisce, da Gaza ai morti sul lavoro in Italia, sublimandosi nel sacro rito della lotta per il potere. È il  caso di fare i pedanti e di mettere i puntini sulle “i”: non nasce nessuna “Terza Repubblica”, anche perché non è mai nata la “Seconda”.
La Francia ha numerato le sue “Repubbliche” sorte a seguito dal mutamento (radicale) della forma di Stato o della forma di governo: dalla Monarchia Assoluta alla Repubblica, dalla Monarchia Costituzionale alla Repubblica parlamentare, dal Secondo Impero alla Repubblica parlamentare, dalla Repubblica parlamentare alla Repubblica (semi) presidenziale, tanto per riassumere all’ingrosso. In Italia la Repubblica nasce dal Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e si dota di una Costituzione che entra in vigore il 1 Gennaio 1948 e che sulla Forma di Stato e su quella di Governo è rimasta invariata da allora. Tutti i tentativi di modifica della Costituzione,  dal semi -presidenzialismo presente nel testo conclusivo della Bicamerale del 1997, al rafforzamento del potere dell’Esecutivo nei confronti del Parlamento, operazione tentata sia dal centro destra sia dal centro sinistra, alla modificazione del bicameralismo paritario, sono falliti e per due volte (2006 e 2016) grazie ad una maggioranza rilevante nel voto popolare.
Di fronte ad affermazioni come quelle riguardanti un’ipotetica “Terza Repubblica) il livello di vigilanza democratica attorno al testo-cardine della nostra vita politica deve essere assolutamente alzato mobilitando tutte le forze disponibili.
Basta dare un’occhiata agli articoli della Costituzione che riguardano le funzioni del Parlamento, del Presidente della Repubblica e del Governo.