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martedì 15 maggio 2018

TOSCANA E LAZIO: CARTOLINA DA UN PASSATO RECENTE
di Federico Migliorati

Una passeggiata letteraria di Federico Migliorati

Il poeta Vincenzo cardarelli

Sospeso a mezz'aria ad un tempo voluto: così mi sentivo, ancora ebbro di partenze agognate, non ancora frastornato dal sapore intenso di ore vissute in luoghi nuovi eppure "amici". Felice, nonostante tutto, nell'intricato rovello della vita, in quei pochi giorni in cui ne ero "lontano" finalmente. Planavo come aquilone su città scoperte con feroce curiosità, assapo
rate quasi nel peregrinare solitario dell'estate. A sera giungevo, stanco, eppur bramoso di nuovi viaggi, di un domani prossimo che mi riservasse arricchenti visioni. Ero solo, malato forse d'una solitudine amica, che sovente mi coglie portandomi con sé. Cullavo il rientro a casa destandone il pensiero nei tempi morti, invero rari, di quella vacanza. Sul treno che correva rapido lungo la Maremma, intravedevo veloci declivi e colline e più oltre monti elevati e di qua l'azzurra distesa d'acqua, punteggiata quasi fin all'orizzonte di formiche umane. E fu Tarquinia, etrusco mondo riemerso sui Monterozzi, agile e sinuoso panorama che il guardo richiamava più e più volte sulle onde dei versi musicali di Cardarelli, poeta povero e sublime. Fu, poi, accecante immagine di Pienza, cuore palpitante d'una bellezza ocra e immensa ove il  mistico Luzi colse il frutto della solitudine e del riposo, nella via del Bacio in cui prese dimora. Il profumo di rosmarino nelle nari, dentro il camposanto sul colle di Castiglione della Pescaia, solleticava la memoria recente di letture araldiche e cosmicomiche: al sole mi crogiolavo, ripensando alle scorribande d'un Cosimo qualsiasi, mentre nei vicoli mi perdevo, incurante del tempo che scorre barbaro e più sotto il mare gravitava pullulante di formiche umane. Gioivo, io “cuore arido”, al tremolio della distesa d’acqua a Cecina: rivedevo, nei baci di fidanzati sulla rena, i personaggi di Cassola, asciutti nella loro personalità, stinti un poco nel ricordo spiegazzato tra le pagine di un libro. I colori vividi di Castiglioncello, buen retiro dei Macchiaioli, profumavano di eterno candore. Il Castello Pasquini faceva ombra alla piccola stazione e richiamava lo sguardo in alto nel cielo. Tutto si rattenne, una volta distaccatomi dai luoghi penetrati nell'anima: e una sensazione di dolcezza mi coglie, ora, e di pienezza di giorni spremuti nelle mie mani di viaggiatore.