Sigonella.
Maxi appalto
ad Astaldi per la stazione dei droni NATO
di Antonio Mazzeo
La Sicilia non sarà solo
la capitale mondiale dei droni USA. Nei prossimi mesi entrerà in funzione nella
grande stazione aeronavale di Sigonella anche il nuovo sistema di “sorveglianza
terreste” dell’Alleanza Atlantica, l’AGS (Alliance Ground Surveillance), basato
su cinque droni-spia RQ-4B Global Hawk prodotti dalla holding statunitense
Northrop Grumman.
A
fine maggio, la NATO ha firmato un contratto per il valore di 60 milioni di
euro con il colosso delle costruzioni Astaldi S.p.A. di Roma per la
progettazione e l’esecuzione dei lavori di ampliamento nella base siciliana
dell’area per le operazioni a terra (OPS Area) e di quella per le operazioni
aeree (Flight Area) dei velivoli senza pilota impiegati con il sistema di
sorveglianza AGS. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di 14
edifici per una superficie complessiva di circa 26.700 metri quadrati, da
adibire ad uffici per uso militare e di “rimessaggio-attrezzaggio degli
aeromobili, con specifica impiantistica radio e dati per operazioni aeree
specialistiche”.
I
lavori sono stati affidati ad Astaldi dalla NSPA - NATO Support and Procurement
Agency, l’agenzia specializzata della NATO per l’acquisizione di progetti e
infrastrutture, con quartier generale in Lussemburgo. Il contratto, finanziato
dai 29 paesi membri dell’Alleanza Atlantica, prevede una durata dei lavori di
circa tre anni. Proprio alla vigilia della firma con l’NSPA, la società di
costruzione Astaldi ha deliberato un aumento di capitale di 300 milioni di euro
per coprire parte dell’esposizione debitoria, con l’ingresso di un potente
socio giapponese, IHI Corporation. Contestualmente è stato varato un piano
industriale con cessioni di rami aziendali e “ristrutturazioni del debito” che
sarà finanziato da alcuni importanti gruppi bancari (Unicredit, Intesa
Sanpaolo, Bnp Paribas e Banco Bpm) con la concessione di fidejussioni per 175
milioni.
Il
sistema AGS della NATO vedrà operativi a Sigonella i Global Hawk Block-40 di
ultima generazione, dotati di sofisticati sensori termici per il monitoraggio e
il tracciamento di oggetti fissi ed in movimento. I droni potranno volare con
un raggio d’azione di 16.000 km, sino a 18.000 metri di altezza e a una velocità
di 575 km/h, in qualsiasi condizione atmosferica. La stazione aeronavale di
Sigonella ospiterà pure le postazioni per il comando e il controllo dei droni e
circa 800 addetti della NATO. I dati rilevati dai velivoli senza pilota saranno
prima analizzati a Sigonella e successivamente trasmessi grazie ad una rete
criptata al Comando JISR, Joint Intelligence, Surveillance and Reconnaisance
della NATO, con sedi a Bruxelles, Mons e The Hague.
“La
centralità della base italiana di Sigonella sarà nell’analisi e distribuzione
delle informazioni ma anche nella formazione del personale”, spiega l’analista
Alessandra Giada Dibenedetto del Centro Studi Internazionale (Ce.S.I.) di Roma.
“Geograficamente l’asset siciliano è strategico per la sorveglianza del Sud Mediterraneo
e da Sigonella inizierà un viatico per proiettare la stabilità proprio sul
confine meridionale della NATO, in collaborazione con lo Strategic Direction
South Hub, basato presso il comando militare dell’Alleanza Atlantica di Napoli
e che dal 2017 ha la finalità di aumentare la capacità di identificare e
monitorare le molteplici minacce dal confine sud della NATO, con un centro di
coordinamento per le operazioni di anti terrorismo, raccolta ed analisi dati ed
informazioni dettagliate sulle principali aree di crisi nell’Area del Vicino
oriente e dell’Africa settentrionale (…) Come il Segretario Generale della
NATO, Jens Stoltenberg, ha più volte sottolineato, le sfide e le insicurezze
che provengono dal fronte meridionale, tra cui attacchi terroristici nelle
nostre città e la più grande crisi migratoria dalla seconda guerra mondiale,
non possono essere ignorate…”.
“Il sistema AGS contribuirà a popolare il
sistema JISR dell’Alleanza, incrementando la consapevolezza situazionale, e a
garantire prevenzione e rapidità di risposta”, aggiunge Alessandra Giada
Dibenedetto. “I sensori radar, infatti, essendo in grado di sorvegliare in un
solo giorno centomila km quadrati di terreno, forniranno un’immagine completa
della situazione a terra contribuendo a un numero di missioni quali la
protezione delle truppe in campo e dei civili, sicurezza di frontiera e
marittima, lotta al terrorismo e assistenza umanitaria in caso di disastri
naturali. Osservando l’attuale scenario nel Medio Oriente, Nord Africa e Asia è
possibile individuare tre missioni principali a cui il sistema AGS potrà
contribuire: Operazione Sea Guardian nel Mar Mediterraneo, Resolute Support in
Afghanistan e il programma di assistenza alle forze di sicurezza irachene (…)
Nel quadro di una profonda collaborazione italiana nella strategia NATO per il
sud, c’è da domandarsi se vedremo dispiegate in Sicilia anche delle Unità NATO
di Integrazione delle Forze (Force Integration Units) piccoli nodi di comando e
controllo attualmente presenti solo al confine est dell’Alleanza che precedono
un eventuale intervento della Forza di Risposta Rapida della NATO...”.
Il
centro di comando e controllo del sistema di “sorveglianza” AGS opererà in
stretto coordinamento con il distaccamento dell’US Air Force (USAF Detachment
2) di Sigonella, preposto al coordinamento dei droni-spia Global Hawk e dei
droni-killer Predator di stanza nella base siciliana. Anche alcuni dei droni
Triton in via di acquisizione da parte della Marina militare USA saranno
dislocati a Sigonella e saranno integrati ai Global Hawk della NATO e di US Air
Force. Resta ancora nebulosa la data in cui sarà pienamente operativo il
sistema AGS. Dopo i test nelle piste dello scalo siciliano nel dicembre 2015 e
un primo volo controllato a distanza a fine dicembre 2017, il Comando NATO
aveva annunciato che il programma sarebbe stato completato entro la primavera
del 2018. Nel sito ufficiale dell’Alleanza, si legge invece oggi che “il primo
Global Hawk della NATO dovrebbe raggiungere in volo dagli Stati Uniti alla sua
nuova sede di Sigonella nel 2019”. Intanto nell’ultimo bilancio di previsione,
l’Alleanza ha riservato all’AGS un maxi-investimento di 1,7 miliardi di euro
per le “comunicazioni satellitari a supporto dei cinque droni di sorveglianza”,
la maggiore voce di spesa dei programmi di sviluppo e potenziamento dei sistemi
alleati di guerra avanzata.