Pagine

venerdì 3 agosto 2018


LETTURA/19
Aforismi per un giorno solo.
di Nicolino Longo


“Son finiti i contadini che solcavan la terra, per produrre frumento.
Son rimasti solo quelli che, con navi ed aerei, solcano i mari ed i cieli,
per produrre inquinamento”.

 *
“Andiamo, amore. Dove? Te l’ho detto: a more”.

*
“Ogni cittadino, quanto più lunga fa la coda, davanti a uno sportello,
tanto più bestia diventa”.

*
“Sete: si può restare a secco di acqua, anche in mezzo al mare”.

*
“Vuoi evitare di andare in discoteca? Vestiti con abiti larghi:
e ci balli dentro”.

*
“Il cuore batte, batte, batte: finché non batte in ritirata”.

*
“L’allodola: con le alzate e calate del suo volo ondulato, alto nel cielo,
è l’unico uccello a far pensare che, mentre canta, balli”.

*
“Fra i politici, parecchi sono quelli che sanno leggere e scrivere: leggere
avvisi di garanzia, quando gli arrivano; e scrivere lettere ai propri cari
dal carcere, quando vi sono ristretti”.

*
“In Tribunale: escussione dei verbi deponenti, sulla disfunzione erettile
dei verbi passivi”.

*
“Eclissi anulare: è l’evento astronomico in cui il Sole,
vecchio consorte della Terra, diventa bigamo, e mette il suo anello nuziale
alla Luna”.

*
“Il gallo: un provetto cantatore. Ma anche un mancato scrittore: pur avendo,
infatti, tante penne, non ha il calamaio in cui poterle intingere”.

*
“Il vero sazio non è colui che mangia a quattro ganasce. Ma chi,
ogni giorno, di libri si pasce”.

*
“Le ragazze ammodo non vogliono ori, ma ragazzi d’oro, che trasformino
il ferro in oro”.

*
“La tartaruga: se ne va, tutto il giorno, qua e là, in cerca di cibo e acqua,
senza, per tutto questo, uscire mai di  casa”.

 *
“L’uomo che sposa una brutta, è per averne l’esclusiva”.

*
“Quale peccatore, con la bisaccia piena di peccati, potrebbe essere
più veloce di Dio, precedendoLo nella marcia? Nessuno: solo io”.

*
“Chi tanti bocconi prelibati. Chi solo boccate d’aria inquinata”.

*
“Se si vedono dei fantasmi, vorrà dire che se ne è abitati, dal primo
all’ultimo piano del cervello. A liberarsene, basterebbe aprirne la porta,
e farvi entrare lo psichiatra”.