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lunedì 3 settembre 2018


La tragedia del Ponte Morandi
e la privatizzazione delle autostrade
di Arrigo Colombo*


Il documento che Arrigo Colombo ha inviato
Al Presidente Sergio Mattarella
Al Premier Giuseppe Conte
al Ministro dell'Interno Matteo Salvini
al Ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio

Cari amici, il documento, che il Movimento ha preparato e inviato - sull'inopportunità che il governo privatizzi imprese che operano per il bene della comunità intera. Il documento può anche essere fatto proprio e modificato.

Lecce. Ormai è certo che il disastroso crollo di un tratto di 300 metri del Ponte Morandi di Genova è avvenuto per il cedimento di strutture usurate nel tempo; usura che era nota e a cui non si è sollecitamente provveduto. La stampa ha ricordato i responsabili, coloro che avrebbero dovuto intervenire sollecitamente, e cioè la società Autostrade anzitutto, gli enti locali cioè Comune e Regione, il Ministero competente cioè delle Infrastrutture e trasporti. Ma il punto problematico che emerge, il grosso errore che lo Stato ha commesso e continua a commettere, è quello della privatizzazione dei servizi, cioè di strutture produttive create per il bene comune, e che non hanno una finalità profittuale, possono anche essere in perdita; ma hanno una finalità più alta ed umana, di servizio all'intera comunità che si raccoglie in uno Stato. A parte che possono essere anche altamente redditizie per il bene di tutti. Così nel 1999 furono privatizzate le autostrade, che andarono anzitutto ai Benetton delle maglie di lana, i quali crearono via via un impero dell'autostrada di nome Atlantia; nel 1916 un profitto netto (l'ultimo noto) era di 624 milioni di euro. Ma già prima Motta, Alemagna e una decina di marchi dolciari erano andati alla svizzera Nestlé; mentre un colosso come l'ENI a Goldman Sachs; un fatto ancora più grave questa svendita all'estero d'imprese, possibilità di lavoro, profitti. Che impoverisce la nazione. I Governi sembrano impazziti; a qualunque corrente appartengano; si vedrò ora come si comporterà la nuova compagine dei CinqueStelle.                 

*Centro interuniversitario di ricerca sull’Utopia
Università del Salento-Lecce