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lunedì 15 ottobre 2018

Cosa vorremmo dal PGT per salvare la Goccia
e migliorare Bovisa
di Il Comitato La Goccia


Il comitato La Goccia ha presentato, entro i termini consentiti, l’osservazione riportata di seguitoper chiedere alla Giunta di Milano di modificare per Bovisa il Piano di governo del territorio (PGT) su molti punti, assolutamente essenziali al fine di garantire un corretto sviluppo urbano. Di seguito è riportata l’osservazione presentata, con alcune spiegazioni aggiuntive (tra parentesi in corsivo neretto) per rendere più comprensibili gli aspetti tecnici.
Osservazione
La Goccia di Bovisa è un grande bosco ricco di oltre 2000 alberi di alto fusto, di una grande quantità e varietà di arbusti e di una ricca fauna, punteggiato da edifici e strutture di archeologia industriale di straordinaria suggestione, tanto da assumere un valore iconico nella pittura del novecento.
Della tutela di tali valori ambientali e paesaggistici non vi è traccia nei documenti del PGT, se non nella laconica (e per nulla chiara) prevista destinazione a “aree verdi” di almeno il 50% dell’area ex novo classificata come GFU - grande funzione urbana- (Si noti che per “aree verdi” non si intende necessariamente il verde pubblico, ma potranno esservi computati anche i giardini privati).
Oltretutto la procedura attuativa prevista, che non contempla alcun passaggio in Consiglio Comunale e non prevede la redazione della Pianificazione urbanistica particolareggiata attuativa, lascerà queste scelte, fondamentali sotto il profilo della tutela dell’ambiente e del paesaggio, nelle mani dei due soli operatori abilitati: il Politecnico e gli uffici del Comune. Un bella conversione a U, dopo anni di promesse sulla imminente redazione e pubblica discussione del Masterplan di Bovisa!
Le nostre richieste sono:
1. Reintrodurre un ambito unitario indivisibile, comunque denominato (ATU o GFU o altro ancora è largamente irrilevante) comprendente tutta la Goccia, le aree di via Bovisasca ex Montedison e se possibile anche le altre adiacenti più a sud, e comunque tutti i sedimi ferroviari adiacenti o interposti: ambito assoggettato a Pianificazione urbanistica particolareggiata attuativa obbligatoria. Trattandosi di aree tutte di proprietà pubblica non vi sono ragioni di snellezza operativa che possano consigliare di escludere il meccanismo della pianificazione attuativa, peraltro obbligatorio in forza della legislazione urbanistica italiana (senza la pianificazione attuativa mancherebbe il progetto urbanistico di insieme sempre promesso, e oltretutto le previsioni urbanistiche potrebbero cambiare in peggio in ogni momento e quante volte si voglia!);
2. Attribuire al Consiglio Comunale e non alla Giunta i poteri di adozione e approvazione di tale Piano in considerazione delle sue valenze urbanistiche che sono di tale importanza da renderlo di fatto assimilabile ad una variante di PGT (basta allo svuotamento dei poteri del Consiglio Comunale a vantaggio della Giunta!);
3. Destinare tale intero ambito esclusivamente ai servizi: cioè agli insediamenti del Politecnico e alle funzioni strettamente connesse (laboratori, incubatori di impresa etc.) (nel PGT proposto non è così: sul bosco della Goccia e sulle aree dei gasometri si possono costruire più di 122.000 mq di pavimento di funzioni private: condomini, uffici, banche, commercio, etc.);
4. Prevedere quote di funzioni urbane generiche (residenze, uffici privati, etc.) solo come percentuali (indicativamente il 25%) della complessiva SL a servizi, con attuabilità progressiva, in rapporto all’attuazione effettiva dei servizi (altrimenti potrebbe addirittura succedere che il Politecnico ad esempio, invece o prima di sviluppare l’università si dedichi alla speculazione edilizia);
5. Indicare puntualmente nel PDR gli edifici e le strutture vincolate, descrivendo la specifica natura di ciascun vincolo (nell’attuale proposta di PGT nulla è vincolato: incredibile, considerato che quegli edifici sono diventati uno dei simboli più riconoscibili di Milano);
6. Prevedere l’automatica destinazione a verde pubblico arborato delle aree attualmente boscate che dovessero essere disboscate per necessità di bonifica come risarcimento ambientale minimo (la complessità delle procedure di bonifica dei suoli può permettere di giustificare la distruzione del bosco per la effettuazione degli scavi di bonifica, anche qualora non ve ne sia reale necessità; con la norma che abbiamo proposto questo rischio viene completamente disinnescato!);
7. Cambiare il tracciato della nuova strada indicata nel PDS, facendolo coincidere con la (ex) via Siccoli fino alla ferrovia, e poi affiancando strettamente la nuova tratta in direzione nord ovest al sedime ferroviario (non c’è nessun bisogno di sventrare il bosco della goccia: tracciati viabilistici non invasivi e corretti sono già disegnati in alcuni degli stessi studi fatti al Politecnico: basta riprenderli in mano e non utilizzarli solo per farci un libro!);
8. Prevedere la completa pedonalizzazione della Goccia, salvo la strada marginale riformata come sopra descritto, i mezzi pubblici e quelli di soccorso (questa sì è una grande occasione per migliorare e far respirare Milano!);
9. Prevedere nel Piano, con adeguati meccanismi, una verifica a breve termine delle condizioni del traffico spesso particolarmente critiche, per esempio sulla via Bovisasca e nel suo intorno, subordinando ogni eventuale densificazione oltre gli indici standard agli esiti di tale verifica (viceversa il PGT prevede una densificazione ulteriore sulla già intasatissima via Bovisasca: diciamo no se non vi sono garanzie, perché vogliamo difendere quel poco che resta della vivibilità del quartiere).
Dunque aspettiamo le risposta della Giunta!
[comitatolagoccia@gmail.com