e migliorare
Bovisa
di Il Comitato
La Goccia
Il comitato La
Goccia ha presentato, entro i termini consentiti, l’osservazione riportata di
seguitoper chiedere alla Giunta di Milano di modificare per Bovisa il Piano di
governo del territorio (PGT) su molti punti, assolutamente essenziali al fine
di garantire un corretto sviluppo urbano. Di seguito è riportata l’osservazione
presentata, con alcune spiegazioni aggiuntive (tra parentesi in corsivo
neretto) per rendere più comprensibili gli aspetti tecnici.
Osservazione
La
Goccia di Bovisa è un grande bosco ricco di oltre 2000 alberi di alto fusto, di
una grande quantità e varietà di arbusti e di una ricca fauna, punteggiato da
edifici e strutture di archeologia industriale di straordinaria suggestione,
tanto da assumere un valore iconico nella pittura del novecento.
Della
tutela di tali valori ambientali e paesaggistici non vi è traccia nei documenti
del PGT, se non nella laconica (e per nulla chiara) prevista destinazione a
“aree verdi” di almeno il 50% dell’area ex novo classificata come GFU - grande
funzione urbana- (Si noti che per “aree
verdi” non si intende necessariamente il verde pubblico, ma potranno esservi
computati anche i giardini privati).
Oltretutto
la procedura attuativa prevista, che non contempla alcun passaggio in Consiglio
Comunale e non prevede la redazione della Pianificazione urbanistica
particolareggiata attuativa, lascerà queste scelte, fondamentali sotto il
profilo della tutela dell’ambiente e del paesaggio, nelle mani dei due soli
operatori abilitati: il Politecnico e gli uffici del Comune. Un bella
conversione a U, dopo anni di promesse sulla imminente redazione e pubblica
discussione del Masterplan di Bovisa!
Le nostre
richieste sono:
1. Reintrodurre
un ambito unitario indivisibile, comunque denominato (ATU o GFU o altro ancora
è largamente irrilevante) comprendente tutta la Goccia, le aree di via
Bovisasca ex Montedison e se possibile anche le altre adiacenti più a sud, e
comunque tutti i sedimi ferroviari adiacenti o interposti: ambito assoggettato
a Pianificazione urbanistica particolareggiata attuativa obbligatoria.
Trattandosi di aree tutte di proprietà pubblica non vi sono ragioni di
snellezza operativa che possano consigliare di escludere il meccanismo della
pianificazione attuativa, peraltro obbligatorio in forza della legislazione
urbanistica italiana (senza la
pianificazione attuativa mancherebbe il progetto urbanistico di insieme sempre
promesso, e oltretutto le previsioni urbanistiche potrebbero cambiare in peggio
in ogni momento e quante volte si voglia!);
2. Attribuire al
Consiglio Comunale e non alla Giunta i poteri di adozione e approvazione di
tale Piano in considerazione delle sue valenze urbanistiche che sono di tale
importanza da renderlo di fatto assimilabile ad una variante di PGT (basta allo svuotamento dei poteri del
Consiglio Comunale a vantaggio della Giunta!);
3. Destinare tale
intero ambito esclusivamente ai servizi: cioè agli insediamenti del Politecnico
e alle funzioni strettamente connesse (laboratori, incubatori di impresa etc.) (nel PGT proposto non è così: sul bosco
della Goccia e sulle aree dei gasometri si possono costruire più di 122.000 mq
di pavimento di funzioni private: condomini, uffici, banche, commercio, etc.);
4. Prevedere
quote di funzioni urbane generiche (residenze, uffici privati, etc.) solo come
percentuali (indicativamente il 25%) della complessiva SL a servizi, con
attuabilità progressiva, in rapporto all’attuazione effettiva dei servizi (altrimenti potrebbe addirittura succedere
che il Politecnico ad esempio, invece o prima di sviluppare l’università si
dedichi alla speculazione edilizia);
5. Indicare
puntualmente nel PDR gli edifici e le strutture vincolate, descrivendo la
specifica natura di ciascun vincolo (nell’attuale
proposta di PGT nulla è vincolato: incredibile, considerato che quegli edifici
sono diventati uno dei simboli più riconoscibili di Milano);
6. Prevedere
l’automatica destinazione a verde pubblico arborato delle aree attualmente boscate
che dovessero essere disboscate per necessità di bonifica come risarcimento
ambientale minimo (la complessità delle
procedure di bonifica dei suoli può permettere di giustificare la distruzione
del bosco per la effettuazione degli scavi di bonifica, anche qualora non ve ne
sia reale necessità; con la norma che abbiamo proposto questo rischio viene
completamente disinnescato!);
7. Cambiare il
tracciato della nuova strada indicata nel PDS, facendolo coincidere con la (ex)
via Siccoli fino alla ferrovia, e poi affiancando strettamente la nuova tratta
in direzione nord ovest al sedime ferroviario (non c’è nessun bisogno di sventrare il bosco della goccia: tracciati
viabilistici non invasivi e corretti sono già disegnati in alcuni degli stessi
studi fatti al Politecnico: basta riprenderli in mano e non utilizzarli solo
per farci un libro!);
8. Prevedere la
completa pedonalizzazione della Goccia, salvo la strada marginale riformata
come sopra descritto, i mezzi pubblici e quelli di soccorso (questa sì è una grande occasione per
migliorare e far respirare Milano!);
9. Prevedere nel
Piano, con adeguati meccanismi, una verifica a breve termine delle condizioni
del traffico spesso particolarmente critiche, per esempio sulla via Bovisasca e
nel suo intorno, subordinando ogni eventuale densificazione oltre gli indici
standard agli esiti di tale verifica (viceversa
il PGT prevede una densificazione ulteriore sulla già intasatissima via
Bovisasca: diciamo no se non vi sono garanzie, perché vogliamo difendere quel
poco che resta della vivibilità del quartiere).
Dunque
aspettiamo le risposta della Giunta!
[comitatolagoccia@gmail.com