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domenica 2 dicembre 2018

LETTURA/26
Aforismi per un giorno solo
di Nicolino Longo



“Chi rientrava dalla guerra, e veniva a trovarsi a combattere
contro la propria moglie, faceva subito domanda per ripartire volontario
 in un’altra guerra”.

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“Il terremoto: tutto può fare, tranne che buttare a terra la Terra”.

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“Ho avuto la fortuna di prendere, al volo, tutti i treni della vita.
Ma con la sfortuna che, come meta, avevan tutti un binario morto”.

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“Il miglior Governo, per i politici italiani, è quello che abbia
tanti seggi, e nessun saggio”.

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“Il guanciale: ci è assai gradito nell’amatriciana. Ma, forse, ancor di più,
quando ci concilia il sonno”.

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“Se un uomo arriva a rodersi il fegato, perché un roditore gli ha roso
un mobile, deve guardarsi anche lui dal gatto”.

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“Restare imbottigliato nel traffico, per essere poi stappato da un vigile”.

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“Da giovane, avevo il vizio di andare sempre dietro le signore:
per i loro mariti, ero solo un bravo ragazzo, che dava la precedenza”.

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“Il gatto riesce a gestire sette vite. Noi abbiamo difficoltà a gestirne persino una”.

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“Il viaggio più bello è quello che, durante tutta la vita, si fa
per giungere al cuore della propria donna, ogni giorno”.

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“Per la caduta dei capelli, ad oggi, non esiste alcun rimedio:
solo il ricovero in Ortopedia quando riportano qualche frattura”.

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“Ci sono donne che hanno un cuore così grande, in cui mariti
e amanti possono liberamente circolare, senza incontrarvisi mai”.

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“Perdere la pazienza, e fare un macello. Ma non avere, poi, la licenza per aprirlo”.

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“Ogni uomo ama nella propria donna quella costola che gli manca”.

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“Il lavoro: è ciò che molti giovani cercano disperatamente,
con la viva speranza di non trovare mai”.

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“La donna, per l’uomo, è una rosa, senza la quale la sua vita
sarebbe una spina”.

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“Ci sono uomini talmente pidocchiosi e tirchi, da essere più spilorci
e gretti di quelli taccagni e avari”.

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“Camminare: quello che mi era sembrato essere un infinito presente,
oggi, per me, è solo un ormai finito presente!”.

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“Una ragazza d’oggi, se ha un abito stretto, non si reca più
dalla sarta, per farselo allargare, ma dal dietologo per farsi restringere”.

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“Gli itali/ani son tutti rossi, come i didietro delle scimmie; e ciò
per i tanti calci che stanno prendendo dall’Europa”.

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“In amore, si può  venire anche senza essere chiamati”.

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“Pittori e poeti, a furia di attingere tutto il bello dalla natura,
per infarcirne le proprie opere, finiranno per lasciare ai posteri
solo i cumuli della spazzatura”.