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sabato 19 gennaio 2019

PASQUALE SOLANO È MORTO
La scomparsa dell’artista di San Nicola Arcella.
di  Nicolino Longo

Pasquale Solano

In data 10 gennaio 2019, dopo circa 20 giorni di coma farmacologico indottogli, per esigenze sanitarie, a seguito di un infarto, il noto e poliedrico pittore calabrese, Pasquale Solano, è venuto, prematuramente, a mancare presso il Reparto di Cardiologia di Terapia Intensiva del Nosocomio “San Matteo” di Pavia, città ove l’artista, con residenza in San Nicola Arcella (CS), si era recato per ragioni professionali, in quanto facente parte della giuria di un Premio d’Arte estemporanea. Il prof. Solano tutto quello che faceva, comunque, per l’Arte (e anche per la Letteratura), era qualcosa che gli sgorgava dal cuore, per cui mai nulla pretendeva in contropartita: il suo unico obiettivo era solo quello di aiutare gli altri, e profondere gioia negli altri; a volte, fino a indebitarsene, dal momento che non navigava affatto nell’oro: la grande nobiltà d’animo erano i suoi remi. L’ominosa notizia della sua improvvisa, inaspettata, dipartita mi è pervenuta, telefonicamente, anche questa volta, come lo fu per quella del poeta e critico letterario cosentino, Carlo Cipparrone, da parte della Vicesindaca di San Nicola Arcella, la giovanissima Assessora alla Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili, dott.ssa Concetta Sangineto, molto attenta, di conserva con la Sindaca, rag. Barbara Mele, agli eventi culturali tesi, da sempre, alla valorizzazione della realtà antropizzata sannicolese, le cui sfaccettature topiche sono state tutte ritratte dal Solano, per poi raggiungere varie plaghe del pianeta, a bordo dei suoi quadri e delle sue tele. A titolo di solenne encomio, egli ha ricevuto espressioni di ringraziamento ed apprezzamenti persino da parte del Presidente Usa, Bill Clinton, quando, alla Casa Bianca, ne ebbe ad essere omaggiato con un eminente ‘quadretto’ del proprio gatto (Socks).
Il prof. Solano, che è stato un mio carissimo amico, e che già altre volte ho avuto l’onore di citare nei miei scritti giornalistici, intraprese, sin da giovanissimo, in parallelo col mestiere di imbianchino, l’esercizio, alquanto affine, della Pittura, fino a diventarne (dopo aver composto anche tante assai belle poesie, tuttora inedite) un noto Pittore e un Critico d’Arte di grande spessore e talento, dacché questa nobile professione di rigoroso e acribico scavo critico, oltre che con la penna, è venuto espletandola, superlativamente, anche, in forma estemporanea, oralmente. Difatti, ogniqualvolta veniva allestita una mostra d’Arte sul territorio, egli veniva, di conseguenza, immantinente invitato per illustrare pregi, stile e valore delle opere esposte, a tutti i visitatori, che lasciava pur sempre onninamente basiti, me compreso, col suo tecnoletto assai calzante, avvincente e suadente, che egli sfoderava, esaustivamente, con gran maestria, disinvoltura e cognizione di causa. L’anno scorso, ha partecipato, con sue poesie, e in qualità anche di Critico letterario (dacché egli era, in sommo grado, anche questo), al Palafiori del Festival di Sanremo. Nel settembre scorso (reduce dall’avere onorato la curatela, quale co-curatore con una poetessa, sua amica, di un’antologia poetica collettanea dal titolo “Versi diversi”), aveva avuto anche un interessante e proficuo abboccamento artistico-letterario col tuttologo (absit iniuria verbo), prof. Vittorio Sgarbi. Su Internet, è possibile, altresì, ammirare, e apprezzare, con quanto acume esegetico e proprietà di linguaggio, abbia, egli, sottoposto a valutazione le campiture, le cromie e le tematiche multidisciplinari, oggettivizzanti e qualificanti le opere di alcuni artisti.

Pasquale Solano
Ritratto di Giovanni Paolo II
Egli era un pittore realista che si interessava, precipuamente di Ritrattistica e Paesaggistica, sconfinando, però, spesso, anche nel ‘Ligabuesco Espressionismo’. Aveva, infatti, nel corpo e nell’anima, quella genialità e naiveté pittoriche proprie di Antonio Ligabue (con il cui stile le sue opere sembrano essersi interfacciate), e quel suo non essere “filosomato” degli scapigliati, il cui motto era, appunto, “Il corpo nel fango, la mente nel cielo”. I suoi quadri sono stati richiesti in vari paesi dell’Unione Europea, ma anche  in USA e Giappone (in quest’ultimo paese, con anche esemplari di miei volumi di poesia allegati). E’ stato un artista assai prolifico, avendo realizzato diverse migliaia di capolavori, fra cui alcuni, ricordo, anche di formato pantagruelico. Noi sannicolesi (e le famiglie dei paesi limitrofi), quasi tutti, abbiamo un suo dipinto in casa. Era nato a Rosarno (RC) il 16 giugno 1951, da dove si era trasferito (dopo una diùtina sosta in Liguria), in questa cittadina dell’Alto Tirreno Cosentino, agli albori degli anni Ottanta. Lascia la moglie, Anna Mandato (nel suo piccolo, anche lei artista, quale madonnara, con numerose immagini sacre, eseguite all’uncinetto su tela, al suo attivo), e tre giovani figli: Daniele, Vincenzo e Giuseppe. Quest’ultimo (mio carissimo amico, laureatosi con 110 e lode in Lingue e Letterature straniere, e dalle spiccate doti intellettive), l’estate scorsa, per ciò che concerne le attività culturali in loco, è stato intervistato, nell’ambito del programma “Sereno Variabile Estate”, RAI 2, da Osvaldo Bevilacqua. È, per di più, autore, fra l’altro, di un poderoso e ponderoso inedito (che dovrebbe, in un assai prossimo futuro, avere esito a stampa) sulla “Vampiristica di tutti i Tempi, di tutti i Popoli e di tutte le Letterature” (per la quale ho avuto a stilare, tempi addietro, un assai infervorato e corposo commento esegetico, pubblicato da alcune riviste e, in dodici pagine, sul mio volume “La sottomissiva funzione dei verbi servili”).
A breve, lo stesso Giuseppe allestirà, coadiuvato da familiari e amici, in onore e in memoria dello stimato e virtuoso genitore, una Mostra, per alcuni giorni, di quadri, lasciati in retaggio dal  medesimo, e di altri da chiedere in prestito, alle varie famiglie, sul territorio. Altra grande eredità del maestro Solano è, ovviamente, quella rappresentata dall’ossequioso rispetto e affetto di tutta la sua San Nicola Arcella, che,  per ripagarlo del grande onore, per tanti decenni elargitole (e non, quindi, per uno scopo di natura samaritana), ha voluto accollarsi (nonostante la resistenza, opposta, per innata modestia, da tutti i suoi congiunti) una non piccola tranche delle spese funerarie, trasporto-salma (da Pavia a San Nicola Arcella) compreso. Solidarietà e onorabilità che la famiglia Solano, alla fine, ha dovuto, obtorto collo, accettare e contraccambiare, con vivissimi pubblici ringraziamenti, erogati dalle righe di questo Necrologio, ed estesi puranche, ed ovviamente, agli Amministratori comunali,  che hanno inteso assecondare la nobilitante iniziativa campanilistica, intrapresa dall’edicola “Drug Store - Gift Shop” del magnanimo filantropo, Pietro Tarantino, e dal “Caffè Le Mele Jazz Club” del musicista-cabarettista, Christian Mele. Per intanto, con l’auspicio di poter dissertare, in futuro, su questo talentuosissimo e versatile Artista del pennello e della penna, in maniera più dettagliata e meritevole, e sotto un profilo anche più prettamente esegetico, esprimo -unitamente all’Amministrazione comunale e alla Cittadinanza tutta- il mio più profondo cordoglio all’affranta vedova, signora Anna, e ai dolentissimi suoi tre figli, e loro rispettive fidanzate, in particolare a quella di Giuseppe, la gentile signorina, laureanda in Giurisprudenza, Fabiana Limongi. Le esequie, officiate dal reverendo Padre, don Vincenzo Greca, hanno avuto luogo -con gran partecipazione di popolo, e parecchie centinaia di espressioni di profonda afflizione e vicinanza, da parte dei suoi estimatori, su Internet- in San Nicola Arcella, alle ore 15 del 13 gennaio 2019.