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mercoledì 13 marzo 2019

Con Chiara Pasetti un ‘8 marzo’ speciale
all’IC Giovanni XXIII di Arona
di Marino Mora
La locandina dell'incontro

Nella giornata dedicata alle donne, si è svolto venerdì 8 marzo 2019, nella Palestra dell’IC Giovanni XXIII, ideato, voluto e promosso dal Dirigente Scolastico, Dott. ssa Gabriella Rech, un significativo incontro degli allievi della scuola con una giornalista, scrittrice ed intellettuale di straordinaria sensibilità. Parliamo di Chiara Pasetti, una donna che vive il suo tempo con intensità, studio ed entusiasmo. Collaboratrice per le cattedre di Storia della Filosofia dell’Università Statale di Milano, di Letteratura Francese dell’Università Roma Tre, con il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” dell’Università di Varese e con il Centre Flaubert di Rouen, scrive anche per le pagine della “Domenica” del Sole24ore, oltre che contribuire con propri interventi al dialogo intellettuale promosso da riviste e giornali specializzati come “Il Giornale dell’arte”, “Il Secolo XIX” e Odissea. Ma Chiara Pasetti è anche scrittrice, saggista e, soprattutto, interessata al complesso ed articolato mondo femminile, se è vero che è Presidente dell’Associazione Culturale “Le Rêve et la vie”, che si occupa di letteratura francese e di figure femminili che hanno segnato la cultura della loro epoca. Non poteva esserci persona più adatta, dunque, per autorevolezza ed “impegno”, a presentare ai ragazzi della scuola aronese due importanti figure di femminili che hanno contribuito ad elevare e nobilitare il ruolo della donna nella loro epoca. Parliamo di Camille Claudel e Séverine - pseudonimo di Caroline Rémy.
Ce ne illustra le figure la stessa Chiara Pasetti, riassumendo per noi il coinvolgente contenuto della sua relazione ai ragazzi:
“Séverine - pseudonimo di Caroline Rémy (1855-1929), fu la prima, vera, grande reporter francese che, oltre ad essere stata una femminista visionaria, si è battuta per i diritti delle donne, scrivendone sulle testate più importanti dell’epoca. Ella visse esclusivamente del proprio mestiere di scrittrice e giornalista, che considerò sempre anche strumento efficace di denuncia sociale. Sul tema della violenza contro le donne scrisse articoli che in alcuni casi le fecero rischiare denunce e problemi con la giustizia. Schierata sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi, si espresse con coraggio a favore del diritto di voto per le donne e su tematiche di grande attualità, per esempio relativamente alla «violenza coniugale», all’idea dell’uomo dell’Ottocento che la sposa fosse ancora considerata «una sua proprietà». Nel 1927 prese la parola per tentare di salvare, invano, Sacco e Vanzetti dalla sedia elettrica, anche se il suo nome non è mai ricordato quando si parla dei due anarchici e di tante altre battaglie che ha condotto...”
Camille Claudel fu un’altra donna di straordinaria vitalità, amica e compagna per un certo periodo anche del grande compositore Claude Debussy, che subì l’ingiustizia profonda di essere internata in un asilo per alienati mentali.
Prosegue così Chiara Pasetti: “Camille Claudel (1864-1943), una delle prime artiste che ebbe il coraggio di mostrare il corpo nudo e il corpo che cambia, sfiorisce, invecchia, fu la più grande scultrice della sua epoca. Allieva e "musa" di Auguste Rodin, ha esposto le sue opere in tutti i Salons negli ultimi anni dell'Ottocento. Nel 1913 la madre e il fratello Paul, poeta, drammaturgo e diplomatico di fama, decisero di farla internare presso un asilo per malati mentali, con la diagnosi di «schizofrenia» e «deliri di persecuzione». Dal manicomio Camille non uscirà più e lì morirà trent’anni dopo, nel 1943. Proprio lei, paladina del bello artistico, è stata vittima di una società ancora fortemente dominata dal maschile, in cui «una donna di genio», libera e indipendente, non poteva essere compresa e accettata nella sua individualità di artista e di donna”.

Il maestro Mora e Luisella Rampone

Alla Giovanni XXIII di Arona, questo bellissimo 8 marzo, Chiara Pasetti ha alternato le proprie riflessioni e testimonianze con alcuni significativi interventi musicali, relazionati al contesto delle figure femminili presentate. E’ stato così possibile ascoltare dalla profonda e vellutata voce della Prof.ssa Luisella Rampone, accompagnata da Marino Mora al pianoforte, l’intensa aria delle “Lettres” dal Wherter di Jules Massenet, così come emozionante è stato ascoltare il bel quintetto strumentale formato dai Docenti del Corso Musicale, Proff. Luca Morellini, Maurizio Sacchi, Antonio Dellacà, Marta Valerio, Marino Mora che hanno interpretato la meravigliosa “La fille aux cheveux de lin” dai magistrali Preludi di Debussy sulla lettura in lingua del Dirigente Scolastico sopra la delicata poesia di Leconte de Lisle, che aveva ispirato il brano. Infine, con grande orgoglio femminile, il pubblico presente ha persino potuto assistere ad una gioiosa esibizione delle ragazze del Corso Musicale, che hanno interpretato una versione da camera del celebre Chiaro di Luna di Claude Debussy per pianoforte, clarinetto, tromba e violino.  
Tanti applausi, alla fine, e tanta commozione. Il saluto fraterno di Chiara Pasetti ai ragazzi e alle ragazze (che ricevevano all’uscita un emblematico rametto di mimosa!) testimonia dell’impegno di chi porta in alto l’animo e la figura femminili, se è vero che è tuttora segnalato da molti apprezzamenti il suo libro “Mademoiselle Camille Claudel e Moi” (ed. Aragno 2016) e lo spettacolo “MOI”, con Lisa Galantini, regia di Alberto Giusta, rappresentato in Italia con grandi consensi. Poiché, ci ricorda la giovane scrittrice: “È arrivato il momento di sganciare queste grandi figure di donna dagli stereotipi, dalle leggende e dagli uomini illustri che hanno frequentato o di cui sono state parenti, amiche, ecc., e ricordarle per ciò che hanno fatto, vissuto, scritto, creato. Non solo l'otto marzo, ma sempre!”