all’IC Giovanni
XXIII di Arona
di Marino Mora
La locandina dell'incontro |
Nella giornata dedicata alle
donne, si è svolto venerdì 8 marzo 2019, nella Palestra dell’IC Giovanni XXIII,
ideato, voluto e promosso dal Dirigente Scolastico, Dott. ssa Gabriella Rech,
un significativo incontro degli allievi della scuola con una giornalista,
scrittrice ed intellettuale di straordinaria sensibilità. Parliamo di Chiara Pasetti,
una donna che vive il suo tempo con intensità, studio ed entusiasmo.
Collaboratrice per le cattedre di Storia della Filosofia dell’Università Statale
di Milano, di Letteratura Francese dell’Università Roma Tre, con il Centro
Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” dell’Università di
Varese e con il Centre Flaubert di Rouen, scrive anche per le pagine della
“Domenica” del Sole24ore, oltre che contribuire con propri interventi al
dialogo intellettuale promosso da riviste e giornali specializzati come “Il
Giornale dell’arte”, “Il Secolo XIX” e Odissea. Ma Chiara Pasetti è anche
scrittrice, saggista e, soprattutto, interessata al complesso ed articolato
mondo femminile, se è vero che è Presidente dell’Associazione Culturale “Le
Rêve et la vie”, che si occupa di letteratura francese e di figure femminili
che hanno segnato la cultura della loro epoca. Non poteva esserci persona più
adatta, dunque, per autorevolezza ed “impegno”, a presentare ai ragazzi della
scuola aronese due importanti figure di femminili che hanno contribuito ad
elevare e nobilitare il ruolo della donna nella loro epoca. Parliamo di Camille
Claudel e Séverine - pseudonimo di Caroline Rémy.
Ce
ne illustra le figure la stessa Chiara Pasetti, riassumendo per noi il coinvolgente
contenuto della sua relazione ai ragazzi:
“Séverine
- pseudonimo di Caroline Rémy (1855-1929), fu la prima, vera, grande reporter
francese che, oltre ad essere stata una femminista visionaria, si è battuta per
i diritti delle donne, scrivendone sulle testate più importanti dell’epoca.
Ella visse esclusivamente del proprio mestiere di scrittrice e giornalista, che
considerò sempre anche strumento efficace di denuncia sociale. Sul tema della
violenza contro le donne scrisse articoli che in alcuni casi le fecero rischiare
denunce e problemi con la giustizia. Schierata sempre dalla parte dei deboli e
degli oppressi, si espresse con coraggio a favore del diritto di voto per le
donne e su tematiche di grande attualità, per esempio relativamente alla
«violenza coniugale», all’idea dell’uomo dell’Ottocento che la sposa fosse
ancora considerata «una sua proprietà». Nel 1927 prese la parola per tentare di
salvare, invano, Sacco e Vanzetti dalla sedia elettrica, anche se il suo nome
non è mai ricordato quando si parla dei due anarchici e di tante altre
battaglie che ha condotto...”
Camille
Claudel fu un’altra donna di straordinaria vitalità, amica e compagna per un
certo periodo anche del grande compositore Claude Debussy, che subì
l’ingiustizia profonda di essere internata in un asilo per alienati mentali.
Prosegue
così Chiara Pasetti: “Camille Claudel
(1864-1943), una delle prime artiste che ebbe il coraggio di mostrare il corpo
nudo e il corpo che cambia, sfiorisce, invecchia, fu la più grande scultrice
della sua epoca. Allieva e "musa" di Auguste Rodin, ha esposto le sue
opere in tutti i Salons negli ultimi anni dell'Ottocento. Nel 1913 la madre e
il fratello Paul, poeta, drammaturgo e diplomatico di fama, decisero di farla
internare presso un asilo per malati mentali, con la diagnosi di «schizofrenia»
e «deliri di persecuzione». Dal manicomio Camille non uscirà più e lì morirà
trent’anni dopo, nel 1943. Proprio lei, paladina del bello artistico, è stata
vittima di una società ancora fortemente dominata dal maschile, in cui «una
donna di genio», libera e indipendente, non poteva essere compresa e accettata
nella sua individualità di artista e di donna”.
Il maestro Mora e Luisella Rampone |
Alla
Giovanni XXIII di Arona, questo bellissimo 8 marzo, Chiara Pasetti ha alternato
le proprie riflessioni e testimonianze con alcuni significativi interventi
musicali, relazionati al contesto delle figure femminili presentate. E’ stato
così possibile ascoltare dalla profonda e vellutata voce della Prof.ssa
Luisella Rampone, accompagnata da Marino Mora al pianoforte, l’intensa aria
delle “Lettres” dal Wherter di Jules Massenet, così come emozionante è stato
ascoltare il bel quintetto strumentale formato dai Docenti del Corso Musicale,
Proff. Luca Morellini, Maurizio Sacchi, Antonio Dellacà, Marta Valerio, Marino
Mora che hanno interpretato la meravigliosa “La fille aux cheveux de lin” dai
magistrali Preludi di Debussy sulla lettura in lingua del Dirigente Scolastico
sopra la delicata poesia di Leconte de Lisle, che aveva ispirato il brano.
Infine, con grande orgoglio femminile, il pubblico presente ha persino potuto
assistere ad una gioiosa esibizione delle ragazze del Corso Musicale, che hanno
interpretato una versione da camera del celebre Chiaro di Luna di Claude Debussy per pianoforte, clarinetto, tromba
e violino.
Tanti
applausi, alla fine, e tanta commozione. Il saluto fraterno di Chiara Pasetti
ai ragazzi e alle ragazze (che ricevevano all’uscita un emblematico rametto di
mimosa!) testimonia dell’impegno di chi porta in alto l’animo e la figura
femminili, se è vero che è tuttora segnalato da molti apprezzamenti il suo
libro “Mademoiselle Camille Claudel e Moi” (ed. Aragno 2016) e lo spettacolo “MOI”,
con Lisa Galantini, regia di Alberto Giusta, rappresentato in Italia con grandi
consensi. Poiché, ci ricorda la giovane scrittrice: “È arrivato il momento di sganciare queste grandi figure di
donna dagli stereotipi, dalle leggende e dagli uomini illustri che hanno
frequentato o di cui sono state parenti, amiche, ecc., e ricordarle per ciò che
hanno fatto, vissuto, scritto, creato. Non solo l'otto marzo, ma sempre!”