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AL FLASH MOB
VENERDÌ 22 MARZO ORE 19
Xi Jinping |
Per
ricordare al Presidente cinese il rispetto dei Diritti Umani e le drammatiche
condizioni dei Popoli Tibetano ed Uyghuro
Per l'arrivo in Italia, il 22 Marzo, del Presidente Xi Jinping, oltre alla
preoccupazione per la difesa dei Diritti Umani, uno dei tratti distintivi di
Società Libera, manifestiamo apprensione e timore per l'accettazione da parte
del Governo italiano di un riservato ed imprecisato "accordo quadro"
con la Repubblica Popolare Cinese. L'intesa, che viene presentata come un vantaggioso
accordo commerciale, di fatto ha un intrinseco risvolto strategico-politico del
tutto inavvertito dal nostro Governo. La spavalderia e l'incoscienza del
Presidente del Consiglio e del Masaniello di Pomigliano, nel cavalcare una
partita geopolitica di cui non sono in grado di valutare né rischi né
conseguenze sul versante delle alleanze, mettono anche a repentaglio la
compattezza dell'Europa, che subisce così un'ulteriore scomposizione della sua
già debole strategia.
Con queste convinzioni abbiamo inoltrato
all'ambasciata cinese di Roma la nota che segue.
Signor Presidente Xi Jinping,
In occasione della sua visita in Italia, Società Libera, Associazione,
apartitica, di cultura liberale, ritiene necessario manifestare il suo profondo
dissenso per la dissennata politica sui Diritti Umani praticata in Cina.
Lei rappresenta un grande Paese, ricco di storia, di cultura, di
complessità di competenza politica e di una lunga tradizione diplomatica, punti
di forza che consideriamo significativi, al di là dei vostri risultati
economici e tecnologici.
Tuttavia, l’immagine della Cina sulla scena internazionale esce fortemente
compromessa dal nodo critico della gestione dei Diritti Umani. I Popoli
Tibetano e Uyghuro, per citare gli esempi più eclatanti, sono oggetto di
sistematica repressione, a loro sono negate le libertà fondamentali e il
diritto di vivere la propria identità culturale, religiosa e linguistica.
Noi riteniamo che un grande Paese non possa essere davvero tale senza il
rispetto dei Diritti Umani: una stabilità e un equilibrio mantenuti con la
repressione non sono sostenibili a lungo, perché il Paese ne perde di
credibilità e di autorevolezza internazionale, non riuscendo ad incarnare
quella leadership morale cara proprio alla tradizione culturale cinese.
Noi crediamo fermamente che supremazia e concorrenza nel mondo si giochino
anche su questo terreno e non solo su crescita ed indicatori economici. Certo
la difesa dei Diritti Umani deve prescindere da visioni banali e soluzioni
semplicistiche, occorre affrontare la questione su scala globale per ricercare
soluzioni politiche realizzabili.
Noi invochiamo attenzione affinché la Cina non riservi all’Italia e
all’Occidente lo stesso trattamento che ha dedicato finora all’Africa. I
Diritti Umani, la libertà individuale, la difesa della dignità di tutte le
culture, la preservazione dell’ambiente sono patrimoni dell’Umanità non
barattabili con interessi economici.
Non saranno suggestivi progetti commerciali come la Nuova Via della Seta,
né la cecità e l’evanescenza strategica della nostra classe politica che alla
lunga premieranno, Signor Presidente, la repressione e le sopraffazioni
praticate dal suo Paese.
Non sarà la festosa e calorosa accoglienza dei governanti italiani di cui è
nota da decenni l’inconsistenza della loro azione negli affari di politica
estera, né la cortigianeria dei nostri mezzi d’informazione, a farci desistere
dalla denuncia della sofferenza di interi popoli e minoranze, come assertori
del liberalismo siamo convinti infatti che la difesa della libertà, di tutte le
libertà, sia l’eterna vigilanza, Signor Presidente.