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lunedì 18 marzo 2019

ROMA. PIAZZA TRILUSSA
PARTECIPIAMO AL FLASH MOB
VENERDÌ  22 MARZO ORE 19 

Xi Jinping

Per ricordare al Presidente cinese il rispetto dei Diritti Umani e le drammatiche condizioni dei Popoli Tibetano ed Uyghuro
Per l'arrivo in Italia, il 22 Marzo, del Presidente Xi Jinping, oltre alla preoccupazione per la difesa dei Diritti Umani, uno dei tratti distintivi di Società Libera, manifestiamo apprensione e timore per l'accettazione da parte del Governo italiano di un riservato ed imprecisato "accordo quadro" con la Repubblica Popolare Cinese. L'intesa, che viene presentata come un vantaggioso accordo commerciale, di fatto ha un intrinseco risvolto strategico-politico del tutto inavvertito dal nostro Governo. La spavalderia e l'incoscienza del Presidente del Consiglio e del Masaniello di Pomigliano, nel cavalcare una partita geopolitica di cui non sono in grado di valutare né rischi né conseguenze sul versante delle alleanze, mettono anche a repentaglio la compattezza dell'Europa, che subisce così un'ulteriore scomposizione della sua già debole strategia.
Con queste convinzioni abbiamo inoltrato all'ambasciata cinese di Roma la nota che segue.

Signor Presidente Xi Jinping,
In occasione della sua visita in Italia, Società Libera, Associazione, apartitica, di cultura liberale, ritiene necessario manifestare il suo profondo dissenso per la dissennata politica sui Diritti Umani praticata in Cina.
Lei rappresenta un grande Paese, ricco di storia, di cultura, di complessità di competenza politica e di una lunga tradizione diplomatica, punti di forza che consideriamo significativi, al di là dei vostri risultati economici e tecnologici.
Tuttavia, l’immagine della Cina sulla scena internazionale esce fortemente compromessa dal nodo critico della gestione dei Diritti Umani. I Popoli Tibetano e Uyghuro, per citare gli esempi più eclatanti, sono oggetto di sistematica repressione, a loro sono negate le libertà fondamentali e il diritto di vivere la propria identità culturale, religiosa e linguistica.
Noi riteniamo che un grande Paese non possa essere davvero tale senza il rispetto dei Diritti Umani: una stabilità e un equilibrio mantenuti con la repressione non sono sostenibili a lungo, perché il Paese ne perde di credibilità e di autorevolezza internazionale, non riuscendo ad incarnare quella leadership morale cara proprio alla tradizione culturale cinese.
Noi crediamo fermamente che supremazia e concorrenza nel mondo si giochino anche su questo terreno e non solo su crescita ed indicatori economici. Certo la difesa dei Diritti Umani deve prescindere da visioni banali e soluzioni semplicistiche, occorre affrontare la questione su scala globale per ricercare soluzioni politiche realizzabili.
Noi invochiamo attenzione affinché la Cina non riservi all’Italia e all’Occidente lo stesso trattamento che ha dedicato finora all’Africa. I Diritti Umani, la libertà individuale, la difesa della dignità di tutte le culture, la preservazione dell’ambiente sono patrimoni dell’Umanità non barattabili con interessi economici.
Non saranno suggestivi progetti commerciali come la Nuova Via della Seta, né la cecità e l’evanescenza strategica della nostra classe politica che alla lunga premieranno, Signor Presidente, la repressione e le sopraffazioni praticate dal suo Paese.
Non sarà la festosa e calorosa accoglienza dei governanti italiani di cui è nota da decenni l’inconsistenza della loro azione negli affari di politica estera, né la cortigianeria dei nostri mezzi d’informazione, a farci desistere dalla denuncia della sofferenza di interi popoli e minoranze, come assertori del liberalismo siamo convinti infatti che la difesa della libertà, di tutte le libertà, sia l’eterna vigilanza, Signor Presidente.