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sabato 6 aprile 2019

Le rose e l’abisso
di Franco Toscani


Organizzato da Massimo Silvotti e Sabrina De Canio, a cura del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza, con la collaborazione di Mauro Toffetti, fra sabato 16 e domenica 17 marzo 2019 si è svolto a Milano, presso il Teatro Edi Barrio’s e Barrio’ s Live, un evento davvero eccezionale, una nuova edizione  de “la  Piuma sul baratro”, performance-maratona poetica già avviata dal 2016 a Piacenza: 27 ore ininterrotte (dalle 19 del sabato alle 22 della domenica) di poesia e arte per scongiurare la chiusura di Radio Radicale e consentire, quindi, il proseguimento delle sue dirette parlamentari.    
La manifestazione, per caratterizzazione qualitativa e durata, non ha eguali nel panorama poetico e artistico internazionale; in questa nuova edizione si è arricchita di inediti significati, perché questa volta la polis ha chiesto aiuto alla poesia e all’arte per affrontare una sfida peculiare per valori espressivi e complessità organizzative. Alla fine hanno partecipato 168 poeti, artisti, performer, musicisti, attori, registi, editori, direttori di musei, critici, fotografi di tutti i continenti, salvo l’Australia.
Fra i poeti italiani menzioniamo Giampiero Neri, Guido Oldani (principale esponente del movimento poetico del “Realismo terminale” che ha contribuito all’organizzazione dell’edizione), Tiziano Rossi, Gabriella Sica, Tomaso Kemeny, Ferruccio Brugnaro, Beppe Mariano; fra gli artisti Omar Galliani, Giuseppe Donnaloia, Lorenzo Puglisi; fra i critici-poeti Giuseppe Langella, Vincenzo Guarracino, Amedeo Anelli, Filippo Ravizza; fra i poeti, artisti, musicisti, attori di Piacenza - oltre a Massimo Silvotti e Sabrina De Canio -, Giusy Cafari Panico, Sara Giovannini, Corrado Calda, Andrea Biasini, Domenico Ferrari Cesena, Alberto Esse, Franco Toscani, Edoardo Callegari, Paolo Maurizio Bottigelli (all’ultimo momento impossibilitato a partecipare), Lidia Pastorini, Tino Rossi, Gisella Torselli, Talita Biondi, Daniela Pasqualini. Non sappiamo se questa manifestazione contribuirà veramente a scongiurare la chiusura di una radio che ha fatto del servizio pubblico il proprio imperativo morale, ma invitiamo comunque a riflettere sul senso di una operazione culturale, la quale mette al centro del proscenio politico il coraggio e la generosità della poesia, quale baluardo di democrazia.
L’espressione “la Piuma sul baratro” è quasi un ossimoro, che fotografa assai bene la condizione della nostra democrazia; tanto più la “piuma” della poesia  si trova nei pressi di un baratro, tanto più essa avverte il bisogno irresistibile  di ritornare a volare.
Come scrisse una volta Umberto Saba riferendosi all’essenza della poesia, anche noi ripetiamo: “Quante rose a nascondere un abisso…”. In un certo senso, la poesia è una “suprema illusione”, come disse il grande poeta americano novecentesco Wallace Stevens. Se non ci rassegniamo all’abisso della perdita di senso del nostro “tempo di privazione” (di cui parlava Hoelderlin) e se non vogliamo che l’ultima parola sia affidata ad esso, occorre più che mai tornare ad ascoltare le parole dei poeti e a valorizzare la fragile “piuma sul baratro”, la “rosa che nasconde un abisso”, la “suprema illusione” della poesia.