Spoleto accoglie Borrometi: presentazione del libro
“Un morto ogni tanto” giovedì 9 maggio 2019
La locandina dell'incontro |
Spoleto. È con lieto entusiasmo e volontà
critica dell’attualità che presentiamo l’evento in oggetto, posticipato perché
inizialmente atteso in marzo.
Il
fatto che anche l’Umbria e Spoleto in particolare, polo culturale ed inclusivo
attento alle problematiche che affliggono la regione, non ultima quella
prepotente della criminalità organizzata, si siano espresse a favore della
possibilità di ospitare Paolo Borrometi, rende questo tipo di accoglienza un
segnale importante: la scelta consapevole di una città e del suo primo
cittadino, il Sindaco Umberto De Augustinis, di non voltarsi dall’altra parte
ma anzi di voler affermare con decisione e solidarietà concreta un senso
proprio di dovere civico nei confronti di una battaglia che, se non eroica e
coraggiosa come è lo stesso autore del libro a evidenziare, presuppone un alto
grado di fiducia nella Giustizia e nel prossimo.
Paolo
Borrometi, Giornalista autore del libro “Un
morto ogni tanto” edito da Solferino nell’ottobre scorso, insieme ai suoi “angeli
custodi”, la scorta che gli è stata imposta dallo Stato nel 2014 in seguito a
un’aggressione fisica e a continue intimidazioni e che è volta a garantirgli
l’incolumità a causa delle sue inchieste giornalistiche, sarà presente giovedì 9 maggio 2019 alle ore 17 presso
Palazzo Mauri nella sala conferenze affrescata del primo piano. L’evento
pubblico, libero e gratuito, organizzato da Valentina Tatti Tonni, direttrice
di Informazione contro le mafie, in collaborazione con il presidio di Libera
contro le mafie Spoleto “Angela Fiume” e con il patrocinio del Comune di
Spoleto, vedrà ospite nel dibattito Franco Salcuni in qualità di formatore
presso la sede nazionale di Legambiente, con letture dal testo a cura di Marina
Antonini.
La
convinzione per nulla celata è quella di rispondere con determinazione e
fierezza al monito più volte lanciato, come in gennaio durante il discorso di
inizio dell’Anno Giudiziario dal procuratore generale di Perugia Fausto
Cardella. Egli nonostante le evidenze di riconoscere quegli interessi economici
che attirano inevitabilmente l’opera delle mafie nel territorio umbro, come la
ricostruzione post-terremoto, lo smaltimento di rifiuti o il riciclaggio di
denaro, poneva anche l’accento su una «vigilanza attenta e costante» che nel
tempo ha consentito alle Forze dell’Ordine un più mirato intervento.
Permettere
dunque che un giornalista come Paolo Borrometi, impegnato nello svolgimento del
proprio lavoro e per questo minacciato di morte, non resti isolato, riflette la
volontà di cittadini coinvolti e interessati in un’azione prioritaria di
resilienza.
Per eventuali ulteriori informazioni e/o riscontri.
Valentina
Tatti Tonni
Direttrice
di Informazione contro le mafie
(+39)
3738689566