Sulla crisi di governo
Ho letto, caro Angelo, su “Odissea”, sia il “governo morto ecc.” sia la
“personalizzazione” di Conte. Di questi, ho apprezzato comunque l’avere
sollevato il discorso dalla melma al livello istituzionale, ricordando le
prerogative del parlamento, dello stato, e la laicità dello stato. Anche il
linguaggio si è aperto a un metro di pensiero staccato dagli slogan beceri che
continuamente vengono propinati. D’altro canto, Salvini non ce la fa per
costituzione mentale a uscire dal claustrum della sua piccola persona,
per cui è riuscito a cogliere, del discorso di Conte, solo gli ‘improperi’
rivolti a lui e non a un contesto politico. È come Berlusconi, che non può
stare un momento a pensare, indocile a ogni limitazione. Vanno proprio bene
insieme.
Il governo che forse nascerà, 5 Stelle e PD, lo vedo
precario quanto quello appena caduto, per instabilità insita e per divisioni
interne del PD (Zingaretti-Renzi). Il segretario mi sembra individuo di poche
idee, fiacco, non innovativo, stantio. Vedo già un governicchio che cadrà come
il caco d’autunno, spiaccicandosi.
Vedo con amarezza altri mesi di tira e molla, a scala
ridotta e compromissoria. L’Italia produce questo.
Come vedi, sono più pessimista di te.
Ciao, Claudia.