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venerdì 18 ottobre 2019

L’ELZEVIRO
di Franco Astengo

Giuseppe Conte

Si è esercitato almeno un eccesso di “ottimismo della volontà” da parte di chi aveva pensato che potesse nascere una svolta nella situazione politica ed economica dell’Italia, da una manovra di bilancio redatta da un governo sorto sulla base della paura e privo di progetto. Un governo formato da un incontro tra un’idea abborracciata e appena orecchiata della teoria della “decrescita felice” e l’idea dell’esaurimento della politica all’interno del concetto di governabilità. Una governabilità figlia di una “vocazione maggioritaria” esercitata senza maggioranza. Un governo inteso come puro esercizio del potere fine a se stesso nell’accezione deteriore dell’autonomia del politico e della disintermediazione sociale.
Forse è il caso di rifletterci meglio magari cercando di recuperare il perduto senso del pensiero politico, prima di formulare giudizi affrettati.