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mercoledì 23 ottobre 2019

POETI E GUERRA
Questa poesia inviataci da Spinea (Venezia) da Ferruccio Brugnaro, è stata scritta 28 anni fa. A distanza di tutto questo tempo, la situazione dei kurdi è rimasta identica, come abbiamo potuto vedere dalle vicende di questi giorni. Aggressioni e sterminio dall’osceno governo turco di Erdogan col beneplacito della Casa Bianca. I versi di Brugnaro non hanno perso nulla della loro tragica attualità.

Il Popolo Kurdo un giorno

Combattenti kurde

La morte in questi giorni
spadroneggia sarcastica
sulla terra.
Il cuore dei fanciulli kurdi
in ginocchio in queste ore
brucia in un martirio
e una solitudine crudeli.
Dove ci nasconderemo un giorno
quando il popolo kurdo
scenderà a valle nelle nostre città
sulle nostre strade?
Balbetteremo ancora con arroganza
l’ordine internazionale
la convivenza, le regole civili?
Dove ci rintaneremo,
come schiveremo la vergogna…
Il popolo kurdo
scenderà dalle montagne
col peso dello sterminio nell’anima
con l’angoscia di queste notti terribili
e queste nevi
con il terrore dei fucili puntati
le bombe sul capo.
Come potremo menzionare ancora l’amore
come potremo menzionare ancora la vita.
Non ci sarà alcun riparo.
Il popolo kurdo tornerà a valle
un giorno…
Non troveremo più, non troveremo più
Chiarimenti, spiegazioni
da nessuna parte.

Aprile 2011
[Ferruccio Brugnaro]