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martedì 5 novembre 2019

LA SOCIETÀ DEI “DIRITTI” E SENZA DOVERI! 
di Walter Porzio                                        


Faccio seguito al mio articolo del 2018 su questa stessa testata intitolato: “Teppisti impuniti”. Chi mi lesse, ricorderà che le considerazioni erano rivolte  al crescente movimento spontaneo delinquenziale che sta diffondendosi sempre più nella nostra società. Allora, citai il codice penale della regina Vittoria che includeva tra i crimini, anche i piccoli furti commessi dai suoi sudditi seppur giovanissimi. Un bambino di 7 anni colpevole del furto di una mela, poteva essere imprigionato o addirittura deportato nei campi di lavoro australiani tristemente noti per lo squallore delle prigioni e per la ferocia dei guardiani. Logicamente non condivido questo tipo di’ esagerata severità discutibile sotto ogni punto di vista. Al tempo stesso ritengo che attualmente, le bande sempre più numerose di giovani delinquenti che commettono delitti sempre più efferati: ammazzare a bastonate o dar fuoco a i clochard, sgambettare le vecchiette e farle cadere per derubarle oppure violentare e maltrattare giovani “amiche” sapendo di cavarsela con una tirata d’orecchi e nulla più o al massimo essere inviati a centri rieducativi nei quali il “buon samaritano di turno” li redarguirà bonariamente e non verranno puniti adeguatamente. È di questi giorni la notizia che nel nostro paese, governo ed opposizione siano propensi a dare il voto ai sedicenni. Personalmente mi astengo da un giudizio politico in merito a tale iniziativa ma, vorrei che questi “soloni” della politica dicessero anche che conseguentemente tali “elettori” dovranno essere considerati “maggiorenni “quindi sottoponibili al codice penale come i loro compagni di 18 anni! È ora di finirla di considerare come ragazzate questo pericoloso inarrestabile aumento di criminalità come un fenomeno dovuto allo sviluppo dei social, una droga moderna che viene diffusa dagli stessi genitori ai propri figli dai tre anni in su. L’emancipazione in senso positivo della società deve avere ben altre basi. Alle “mie” scuole medie, esisteva una materia chiamata Educazione Civica, ritenete che fosse una perdita di tempo? Bene allora godetevi questo presente-futuro di maleducazione e criminalità giornaliera ma non si faccia come per l’ecologia che il “popolo” avverte solo ora che la nave sta affondando! 
Proprio l’altra sera ho avuto modo di assistere all’interrogazione di due teppisti da parte di un giudice che gli chiedeva se fossero pentiti dei loro misfatti e se in futuro avessero intenzione di abbandonare la loro logica di soprusi e prepotenze. Le loro risposte sono state agghiaccianti: “Ma sì, sono cavolate, per qualche botta o qualche furto di cellulare, siamo giovani!”. Questi sono i pentimenti. E allora, come dice la chiesa, il perdono è la conseguenza del pentimento! Senza pentimento non ci può essere perdono! Un’altra cosa “tristemente ridicola” della nostra società è che si parla sempre di lotta agli “spacciatori” ma, non ci si chiede perché esistono? La vera piaga sono coloro che si drogano, queste persone vanno combattute e aiutate. Senza consumatori non esistono “negozianti”.