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sabato 9 novembre 2019

LIBRI/LA LETTURA DELLA DOMENICA
LA POESIA “INNAMORATA” DI VALERIA DI FELICE
di Angelo Gaccione

Valeria Di Felice
foto di Paolo Soriani

La definizione di “poesia femminile” può risultare limitativa e depistare; può persino pregiudicare il lavoro di quante maneggiano il verso poetico. Se si vuole intendere che esiste uno “specifico” in cui rientrano corporalità e sensualità e che su quel territorio le poetesse “donne” si muovono con più agio; che sanno maneggiare la materia con maggiore intensità e coinvolgimento dei colleghi “maschi”, posso essere d’accordo. Non tutte, ovviamente, o almeno non tutte con la stessa persuasione ed efficacia espressiva. La passione amorosa può essere trattata abilmente dai poeti di entrambi i sessi, ma non c’è dubbio che solo la penna di una poetessa è capace di fare dell’eros qualcosa di sensuale e perturbante. Parlo di autrici attrezzate e dai buoni strumenti espressivi, naturalmente.

L'edizione Ladolfi

Questo “canzoniere” amoroso di Valeria Di Felice, Il battente della felicità, è tutto orchestrato sul sentimento amoroso. Quando dico “sentimento amoroso” intendo dire l’elemento più abusato e insidioso che un poeta possa maneggiare (ma non lo è meno quello che con una brutta locuzione definiamo “poesia civile”); e nello stesso tempo il sentimento di gran lunga più universale e diffuso cantato dai poeti di ogni tempo e di ogni luogo. La raccolta di Valeria Di Felice è divisa in due sezioni di sedici testi ciascuna: “Sullo schienale del mare” e “Il battente della felicità” che dà anche il titolo al libro, e da un “Intermezzo” di un solo testo. Complessivamente la raccolta si compone di 33 testi. Sono versi felici di una sapienza poetica matura; di una parola che sa tenersi a bada senza nulla concedere allo stucchevole, allo sdolcinato, temprata com’è in un crogiolo che ha saputo rigorosamente separare il grano dal loglio nel suo scandaglio. Un impasto alchemico fatto di parole e immagini dense ed evocative tanto che a lettura ultimata ci resta dentro l’eco di un che di musicale, di gioioso, ma di dolente nello stesso tempo. Sentiamo che la voce che ci ha raggiunti ha un timbro suo, mai banale o scontato, e che siamo stati per un certo tempo, il tempo della lettura, dentro una malia.

L'edizione del 2018


Devo farlo ora -mi dico-
scegliere la fonte del sorriso
La perla cullata nella bocca
della gioia.
Devo darlo -ora- un bacio al tuo bacio,
la piuma scarlatta scivolata
sulla levità del mondo,
il guanto bianco accovacciato
sulle rive dell’altro” (pagina 16)

                 *
È qui che sento di amarti
nell’antico frantoio di campi di ulivi
dove ogni intesa di sole è goccia
che fa germogliare l’oro del seme
sulla pelle di luna” (pagina 28)

                   *
Sono due brevi esempi che ci danno la misura della cura del poeta nella scelta delle sue parole; dei colori giusti della sua tavolozza per darci la resa più smagliante.

                   *
Ora che ci sei - che tu sei e noi siamo -  
ti porto con me. Dentro di me.
Nella tasca cucita stretta al petto
per raccogliere la china dei tuoi baci” (pagina 37)

                      *
La chiusa di questa quartina, conferma quanto ho appena sostenuto sulla capacità della Di Felice. Il distico finale presuppone un lungo lavoro di scarto per giungere ad una sintesi così efficace; non si tratta, com’è evidente, di immagini consuete: la pesca è di chi ha già di suo una buona lenza.

                       *
Non contare gli anni,
che saranno o non saranno
ti ho regalato la mia treccia per ricordare
il rosso del primo fiore
la corolla sorgiva
del selciato imprecisato dei nostri mondi,
sotto la bianca lentiggine
di una luna di rugiada” (pagina 29)

                          *
In tutta la raccolta spira un’aria di raffinata sensualità, e di un erotismo che sa esibirsi con ostentata malizia e nello stesso tempo celarsi dietro il sontuoso velo della parola: “Sei il mio risveglio / chinato sulla rosa del mattino…” (pag. 59). Gli ottimi disegni erotici e di amor saffico di Gino Falconi che accompagnano i testi, funzionano a loro volta da controcanto e sono una pista fin troppo eloquente.

Valeria Di Felice
in una suggestiva foto di Paolo Soriani

Autrice di testi tradotti in varie lingue e in numerosi paesi del mondo, Valeria Di Felice è anche editore (nel 2010 ha fondato la Casa Editrice che porta il suo nome) di colte ed eleganti edizioni; ha curato tra l’altro una splendida antologia poetica sulla figura materna, La grande madre, con testi di sessanta poeti contemporanei, che ho molto apprezzato. Valeria è anche molto bella, in genere le poetesse, come del resto i poeti, non lo sono; e non lo sono le “muse” di tanti amici poeti: è forse anche per questo che i versi di molti di loro non sanno sedurci.

La copertina de
"La grande madre"

 Valeria Di Felice
Il battente della felicità
Giuliano Ladolfi Editore, 2019
Pagg. 76 € 10,00

Per richieste:
Giuliano Ladolfi Editore
Corso Roma, 168, 28021 Borgomanero (Novara)