La copertina del volume |
Molti sono i libri intorno a quella che
oramai è passata alla storia come “Strage di Stato” in occasione del
cinquantesimo (1969-2019). Di particolare importanza questo a quattro mani del
giudice Guido Salvini e del giornalista Andrea Sceresini: La maledizione di
piazza Fontana L’indagine interrotta. I testimoni dimenticati. La guerra tra i magistrati, pubblicato da
Chiarelettere, e di cui “Odissea” si occuperà nei prossimi giorni. Intanto però
vogliamo segnalarlo ai nostri numerosi lettori e a quanti, nelle forme più
diverse, stanno attuando varie e interessanti iniziative a Milano e fuori, in preparazione delle
manifestazioni del 12 dicembre e dei giorni a seguire, perché è un libro che
riporta le rivelazioni esclusive del giudice che ha condotto l’ultima
istruttoria su piazza Fontana Guido Salvini. Lo troverete nelle migliori
librerie o richiedendolo direttamente all’editore di cui indichiamo indirizzo
email e numero di telefono.
Giugno 2005: la Corte di cassazione
conferma l’assoluzione degli ultimi neofascisti imputati per la strage del 12
dicembre 1969. Settembre 2008: il giudice Guido Salvini, autore
dell’istruttoria che ha portato all’ultimo processo sulla strage, riceve la lettera
di un ex ordinovista padovano. “La prego contattarmi personalmente - recita -
per novità su piazza Fontana.” È il primo passo di una lunga e puntigliosa
inchiesta privata che in questo libro, scritto con la collaborazione del
giornalista Andrea Sceresini, è raccontata e resa pubblica per la prima volta.
Una vera e propria ricerca degli uomini di piazza Fontana. I nomi e le storie
dei terroristi neri sfuggiti alla giustizia. Un documentato atto d’accusa
contro una parte della magistratura, le sue responsabilità e inadempienze, che
farà discutere. Nel corso di dieci anni Salvini è tornato a parlare con le sue
vecchie fonti, ne ha trovate di nuove, ha smontato le bugie e gli alibi che
avevano messo in difficoltà le accuse e raccolto elementi e riscontri a carico
di soggetti mai sfiorati dalle indagini.
Chi era il giovanissimo neofascista che quel pomeriggio d’inverno
sarebbe entrato in azione alla Banca nazionale dell’agricoltura? Cosa aveva da
raccontare la “Fonte Turco” del Sid, insabbiata in tutta fretta per ordine dei
vertici dei servizi segreti? Cosa lega il suicidio di un ex legionario nel Sud
della Francia con la morte in Angola di un ricco imprenditore padovano? Ma
soprattutto: perché i magistrati non sono stati in grado di compiere fino in
fondo il loro dovere? Una narrazione ricca di elementi inediti, a cinquant’anni
dalla strage. La vicenda più drammatica della nostra Repubblica raccontata come
un grande giallo italiano.
Guido Salvini, giudice presso il
Tribunale di Milano, è uno dei pochi magistrati che, per ragioni di
indipendenza personale, non aderisce ad alcuna corrente organizzata della
magistratura. Negli anni Novanta, come giudice istruttore, ha condotto le
indagini sull’eversione di destra e sulla strage di piazza Fontana, i cui
risultati sono confluiti nell’ultimo processo, il terzo, sulla vicenda. Proprio
mentre conduceva queste indagini è stato sottoposto a un procedimento aperto
dal Csm che comportava il suo trasferimento da Milano. Si è difeso personalmente
e strenuamente per anni dalle accuse, uscendone del tutto indenne e dimostrando
la loro infondatezza. Ha proseguito le sue indagini sulla strage anche dopo il
2005, data dell’ultima archiviazione. I risultati del suo lavoro decennale sono
contenuti in questo libro ricco di rivelazioni inedite. Nel 2013 ha pubblicato
la raccolta di scritti sulla giustizia Office at night e nel 2019, per
le edizioni Pendragon, il libro di riflessioni personali Domenica mattina
presto.
Andrea Sceresini, giornalista freelance,
per Chiarelettere ha scritto L’avvocato del diavolo (con Vittorio Dotti,
2014), La seconda vita di Majorana (con Giuseppe Borello, Lorenzo
Giroffi, 2016), Internazionale nera (2017) e, con Danilo Pagliaro, Mai
avere paura (2016) e La scelta (2018). Ha realizzato documentari,
inchieste e reportage per Rai, Mediaset e Sky, lavorando anche come reporter
dai fronti di guerra. Ha collaborato con “L’Espresso”, “il Fatto Quotidiano”,
“La Stampa”, “L’Europeo” e altre testate. Nel 2016 ha vinto il premio Dig. Attualmente
lavora a Mediaset.
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