Pagine

sabato 25 gennaio 2020

Libri
NOTIZIARIO DA UNO "SFACIMENTO"
di Vincenzo Guarracino

G. C. Zammataro

Cominciamo da qui, dal testo Pro-memoria (per gli amici), per cogliere indizi, tracce, per introdursi nel sistema concettuale e formale di tutta la raccolta. A me pare di potervi leggere una vera e propria indicazione di poetica, come si diceva una volta, in cui, sotto il segno di una sorta di appunto, di cartiglio ammonitore, si intende, con classica deminutio, attenuare la "serietà" di discorsi troppo impegnativi, occultando un surplus di personale urgenza emotiva dietro il velo e la maschera della leggerezza quale sa conferire al parlare il medium della poesia (precauzionalmente qualificata come "versi"), linguaggio di una verità amabile e amara al tempo stesso invocata a phàrmakon (o surrogato?) delle proprie strutturali debolezze.
In questi termini si muove Gianluca Costanzo Zammataro nella raccolta Futuri contingenti, che estrae il suo titolo da un testo specifico, in cui quasi a esorcizzare l'incombere di presagi paurosi, il "mistero" e lo "sfacimento" di una natura contraffatta e malata, il fantasma dell'io si aggira nelle selve dell'antropologica historia delle sue assenze e inconsistenze con circospetta cautela, in bilico tra parole-segnali che affoltano le pagine di echi innumerevoli, espliciti (Zanzotto, D'Annunzio, Leopardi) o impliciti (certo sulfureo Dante malebolgesco o pietroso), quasi a voler ammonire nel distanziare, nel prendere con le molle, complice la letteratura, ciò che si dice e paventa: niente di urgente e impegnativo, sembra dire Costanzo Zammataro, niente di troppo grave e greve, attraversando con understatement cose, fatti e situazioni tutt’altro che rassicuranti, scenari che ben poco sanno di umano e in cui è contaminato e imbrattato "ogni desiderio giusto di paradiso", a stento contentandosi e stolidamente beandosi di magre, superficiali consolazioni e palliativi (vedi, assieme appunto ai “versi”, il vino evocato sempre in Pro-memoria (per gli amici) e le prodezze immaginifiche di un genio della pedata, l’Alex di certi sogni o incubi sportivi).

La copertina del libro

A questo punto conviene citare anche il componimento 3 giugno 2017, a Londra, ricordo di un tragico attentato rivendicato dall’Isis, in cui, terribile, campeggia uno scenario di stragi perpetrate in nome di una orrenda "religione dei teomacelli", che comporta "vite saltate in aria", "bombe", "carcasse" putrefatte e profanate, aggressioni e violenze d'ogni sorta, assieme a più subdoli assalti di tossiche sostanze e mali: quasi a dire che il male, come in certe Operette morali leopardiane (penso al Frammento apocrifo di Stratone di Lampsaco o al Frammento sul suicidio), è nell'ordine stesso delle cose e non solo nei gangli putrefatti della cosiddetta civiltà.

[Il libro è disponibile presso l'editore Manni]