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giovedì 9 gennaio 2020

Parco Bassini a Milano
GENTE CHE LOTTA E GENTE CHE STA A GUARDARE



Riceviamo e pubblichiamo

Lo sconforto e il pessimismo sono comprensibili, ma non giustificati dai fatti.
A Milano la cittadinanza attiva era riuscita a bloccare definitivamente il megaparcheggio della Darsena e anni dopo il cosiddetto canale navigabile dal Parco di Trenno all’Expo. Il comitato Naviglichefare ha fatto accantonare lo sciagurato progetto della cosiddetta riapertura dei Navigli. A Scanzano Jonico il comitato locale era riuscito a bloccare il sito di stoccaggio delle scorie nucleari. A Lonigo (provincia di Vicenza) il comitato Mamme No Pfas ha dato il via a un movimento che ha portato la Miteni prima al fallimento e poi in tribunale…
D’altra parte l’alternativa all’inazione e allo sconforto quale è? Il diritto al mugugno? No grazie.
Che Guevara diceva: “L’unica lotta sicuramente persa è quella che non viene combattuta”.
Desidero far notare che io faccio parte di quasi tutti i comitati esistenti a Milano a tutela del territorio e dell’ambiente e che - insieme ad altri compagni del Pci - ho partecipato a queste lotte.
I partiti non sono tutti uguali e non sono loro in quanto “partiti” i nemici da battere. La forma partito è utile per durare nel tempo. Quello che occorre fare è costruire l’alleanza tra comitati di base e movimenti e partiti che ci stanno a certe lotte e che condividono certi obiettivi, mettendo insieme le forze e rafforzandosi a vicenda.
Perché è così difficile capire che l’unione fa la forza?    
Maria Carla Baroni 
responsabile Territorio e ambiente
Partito Comunista Italiano Lombardia

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Milano: Comitato a difesa del Parco del Campus Bassini

 
Studenti, docenti e residenti uniti in difesa del Parco Bassini
Quell’area verde, quella che viene indicata come “parco” del Campus Bassini, è un’area verde appunto, ovvero un servizio pubblico assai raro in città, tanto per la mole delle specie vegetali che ospita quanto per la natura del suolo: si tratta di un suolo mai edificato almeno da quanto dimostrano le mappe storiche della città (indietro fino al 1722). Un’area così svolge un servizio pubblico di elevatissimo pregio (drenaggio e filtraggio dell’acqua, ricarica della falda, residenza di piccoli animali, ecc.) e assolutamente necessario per contrastare la crisi climatica e ambientale di cui ogni cittadino del mondo deve oramai (pre)occuparsi. La realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano è sicuramente da considerarsi tra gli impegni cui il Politecnico deve dare risposta in termini di servizio pubblico di formazione e ricerca. Si tratta di un servizio pubblico di eccellenza assolutamente necessario, addirittura urgente date le condizioni oramai inidonee della sede attuale. Il problema nasce perché si è deciso che questo servizio pubblico di formazione e ricerca deve essere costruito demolendo un altro servizio pubblico altrettanto eccellente, altrettanto urgente, altrettanto benefico per la collettività: il Parco del Campus Bassini del Politecnico di Milano. Ma ha senso mettere in competizione due servizi pubblici assolutamente necessari? ha senso distruggerne uno per realizzarlo altrove piuttosto che realizzare altrove quello la cui realizzazione ancora deve avviarsi? quale strana razionalità induce due enti pubblici di riconosciuta eccellenza (il Comune di Milano ed il Politecnico) a dar luogo ad una simile, e assolutamente non necessaria, competizione? C'è bisogno di uno spazio di ragionevolezza. Si tratta di una opportunità che solo il sindaco di questa città, il Sindaco Sala appunto, può riuscire a generare all’interno di una prospettiva di buon governo.